Autore Topic: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità  (Letto 1607 volte)

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Offline vnd

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #1 il: Luglio 22, 2012, 12:06:54 pm »
Non me ne frega niente.
Io voglio il pisello di carne.
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Offline Guit

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #2 il: Luglio 24, 2012, 18:44:02 pm »
http://www.net1news.org/cervello-umano-e-corpo-di-robot-parte-progetto-di-immortalit%C3%A0.html

Come può la scienza trasferire la coscienza senza avere ancora capito cosa essa sia, quale sia la sua fisiologia e dove risieda?

I fenomeni NDE (esperienze di pre-morte) pongono seri interrogativi: se persone con funzioni cerebrali completamente (sebbene solo temporaneamente) interrotte, hanno mantenuto il senso di identità e hanno descritto tutto ciò che accadeva intorno a loro, potrebbe voler dire che la coscienza non è corporea.


Take the red pill

Offline Guit

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #3 il: Luglio 24, 2012, 18:55:06 pm »
Ho letto di una donna che ha potuto descrivere dettagli del suo intervento chirurgico come il posto dove era stata messa la sua dentiera. O di un uomo in arresto cardiaco, nello stesso ospedale dove nel mentre in un altro reparto la sorella moriva, che al risveglio ha detto ai medici che la sorella era morta. Ormai sono cose indagate dalla scienza, che sta studiando sempre di più le NDE proprio per capire meglio cosa sia la coscienza. Leggere di un miliardario che intende trasferirla in un automa mi suona strano. Trasferire cosa? I ricordi? Non sanno quale sia la fisiologia dei ricordi, come fanno a duplicarli? Al massimo possono fare qualche esperimento. Varrebbe la domanda di Kierkegaard: perché i vecchi ai quali viene meno la facoltà della memoria, vivono di ricordi?



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Offline raniran

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #4 il: Luglio 24, 2012, 22:46:16 pm »
Secondo me sono farse ben costruite per dare audience al fenomeno di turno......non lacrimava sangue quella madonna x poi la santissima y, poi la sfinge....ma vaff****

La visibilità al giorno d'oggi E' TUTTO

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...la donna che celò in un sorriso
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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #5 il: Agosto 30, 2012, 22:24:37 pm »
Ho letto di una donna che ha potuto descrivere dettagli del suo intervento chirurgico come il posto dove era stata messa la sua dentiera. O di un uomo in arresto cardiaco, nello stesso ospedale dove nel mentre in un altro reparto la sorella moriva, che al risveglio ha detto ai medici che la sorella era morta. Ormai sono cose indagate dalla scienza, che sta studiando sempre di più le NDE proprio per capire meglio cosa sia la coscienza. Leggere di un miliardario che intende trasferirla in un automa mi suona strano. Trasferire cosa? I ricordi? Non sanno quale sia la fisiologia dei ricordi, come fanno a duplicarli? Al massimo possono fare qualche esperimento. Varrebbe la domanda di Kierkegaard: perché i vecchi ai quali viene meno la facoltà della memoria, vivono di ricordi?


i vari fenomeni di pre-morte,  miracoli, spiritismo,   ipnosi regressiva    non sono ancora accertati.
è tutto una questione di fede.

io invece intendo parlare non di un aldilà che forse (o per definizione, secondo alcuni) non potrà mai essere accertato con sicurezza ma di un  fatto in questo mondo.
un po' come l'occhio bionico.

nel caso in questione c'è il problema del passaggio di individualità.
cioè si dovrebbe "copiare"  il cervello  a livello elettronico.
tuttavia questo significa, almeno per  come la penso io,  due persone:  una umana e una robotica(sua copia).
altro sarebbe il trapianto di cervello su un corpo robotico o biologico:
http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/09/Cambia_testa_alla_scimmia_sopravvisse_co_0_9711098441.shtml
(non penso tuttavia che la nostra generazione riuscirà a goderne... però magari qualche applicazione secondaria come l'occhio bionico:
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/08/30/Australia-successo-impianto-occhio-bionico-primo-mondo_7397226.html )



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Offline TheDarkSider

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Re:Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #6 il: Agosto 31, 2012, 09:44:28 am »
Se non c'è continuità fisica tra il tuo sistema nervoso e il robot, il robot è altro da te.
Se il tuo sistema nervoso cessa di funzionare, tu sei morto.

Bisogna farsene una ragione :D
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Offline Lucia

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #7 il: Agosto 31, 2012, 11:09:39 am »

i vari fenomeni di pre-morte,  miracoli, spiritismo,   ipnosi regressiva    non sono ancora accertati.
è tutto una questione di fede.

io invece intendo parlare non di un aldilà che forse (o per definizione, secondo alcuni) non potrà mai essere accertato con sicurezza ma di un  fatto in questo mondo.
un po' come l'occhio bionico.


secondo me sono accertati,
Elisabeth Kubler Ross, tanatologa svizzera parlava di una raccolta di 20.000 casi di morte clinica in vari ospedali in tutto il mondo con risultati simili: ciecchi che descrivevano bene la sala operatoria, persone che non sapevano di morti in famiglia ne prendevano conoscenza in quel stadio.
Oggi non si può affermare con siccurezza che non c'è vita al di là della morte.

There is no death, says the author. Death is similar to the moment when a butterfly comes out of its cocoon, just like when the soul leaves the body that it gave birth to. Thus, death is the beginning of eternal life, a kind of birth to a higher self conscience.

The arguments she brings in favor of her plausible hypothesis about immortality are the results of the testimony of 20,000 people all over the world, of all cultures, religions and ages who have gone through clinical death.

According to the testimonies in the first moments of death there is an extra sensorial perception, that of leaving the body accompanied by an awareness of body completeness. For example blind people are able to see people around the operation room, and can give details regarding colors, deeds, but when they return to their bodies, they become blind again. So all our senses are entire, we are in a perfect shape.

It is important to know that nobody dies alone because in the moment of our death we are welcomed by those who have died previously, those who preceded us in death even if by little time. Interestingly, the dying often didn't even know about the death of that relative. How is that possible if not through the existence of our soul even after death?

All the patients speak of serenity, of equanimity, of being welcomed by more love on the other side. Then comes the experience of passing through a tunnel or over a bridge, the experience of a place dedicated to passage, accompanied by the recollection of everything we had done, said or thought during our life. And we see things both from our point of view and from those who are around us: how much joy and consolation and how much suffering we have caused. It is important that there is no other judge than ourselves, we are the ones who blame ourselves for not giving the joy when we had the chance to do it. At the other end of the passage a bright, dazzling light is waiting for us and it is perceived as the unconditioned love that created us and to which we return after learning the lesson of life. Those who were in clinical death did not go further this light, but they felt the unpleasant feeling of being put back to their bodies.


http://metapsychology.mentalhelp.net/poc/view_doc.php?type=book&id=4572

Offline Guit

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Re: Cervello umano e corpo di robot. Parte il progetto di immortalità
« Risposta #8 il: Settembre 01, 2012, 06:55:06 am »
i vari fenomeni di pre-morte,  miracoli, spiritismo,   ipnosi regressiva    non sono ancora accertati.
è tutto una questione di fede.

Nel caso degli NDE essi sono stati clinicamente investigati e documentati, ciò che non è chiaro è la definizione causale e il contesto fisiologico o spirituale in cui collocarli. In questo senso esistono ipotesi di vario tipo.

Citazione
io invece intendo parlare non di un aldilà che forse (o per definizione, secondo alcuni) non potrà mai essere accertato con sicurezza ma di un  fatto in questo mondo.
un po' come l'occhio bionico.

Ho un'idea della materia di cui è composto il nostro mondo come se fosse un muro invalicabile, una gabbia in cui è chiusa la nostra coscienza, che ci impedisce l'accesso ad altre dimensioni. La quantistica ci insegna che lo spazio e il tempo potrebbero non essere reali, nel senso che la scienza ha oggi una visione del principio di realtà talvolta più imbarazzante di quella cristiana.

La scienza ha osservato l'entanglement particellare, la non-località/non-realtà dell'universo, la retroattività di alcuni  fenomeni fisici che modificano il comportamento dalla materia, cioè di parti infinitesimali che ci compongono, noi e l'intero universo, indietro nel tempo, oppure il contrario: la modificazione del comportamento in funzione di ciò che potrebbe avvenire domani, della possibilità anche solo potenziale che l'osservatore (umano) possa rileggere all'indietro quello che avveniva oggi.

Secondo me queste sono come infiltrazioni di dimensioni sconosciute, difficili da esplorare ma inter-osservabili, come spiragli di luce che attraversando piccole fessure, entrano nel bunker-materia in cui esistiamo. Spiragli che ci fanno intuire che il buio del bunker non è la sola realtà possibile, anche se la luce vera e propria, il sole, non l'abbiamo mai vista e non ne abbiamo esperienza.

In questo senso, non potendo noi dire con certezza: cosa sia esattamente la coscienza, se essa abbia o meno un organo di residenza e quale questo organo sia (non c'è dimostrazione che risieda nel cervello), quale sia il senso intimo dell'esistenza e di cosa siano intimamente costituite le cose che vediamo e noi stessi; mi risulta inverosimile che un esperimento di trasferimento possa avere successo.

Non solo. Se anche la mia coscienza fosse trasferita su un androide, la materia che costituisce quell'androide sarebbe la stessa materia che costituiva il mio corpo, e la domanda sul senso dell'esistenza resterebbe inevasa. Ci troveremmo di fronte all'ennesimo step verso il superamento della forma vivente umana a vantaggio della civiltà della tecnica, senza avere però mai ben compreso cosa fossero effettivamente questa o quell'altra forma di vita.

Il sonnambulismo tecnologico pare non risolversi, anzi, come ampiamente previsto da alcuni, peggiora.



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