una depressa cronica ci da lezioni di felicità....
- - - - - - -
La felicità è donna, l'attrice Simona Izzo:
"La nostra condanna: donare il sorriso"
Università Usa scopre che il gene della felicità è solo nelle donne, l'attrice: "Da sempre viene relegato tutto a noi"
Roma, 2 settembre 2012 -
Simona Izzo, è vero che la felicità è donna?
«Ho sempre pensato che derivi dall’estrogeno, da cui l’estroversione, l’estro, l’estrosità, la creatività delle donne. Le donne sono portatrici di benessere, sono provvide, si occupano degli altri, il più delle volte, sono assistenziali. Quindi hanno il dovere di essere felici».
A che prezzo?
«Al prezzo anche di grandi infelicità, come tutte le persone che sanno essere molto felici. Perché poi questi sbalzi di umore, che sono tipici delle donne, sono legati proprio al fatto che, chi conosce la felicità, sa che questa felicità ha un prezzo. Perché è un dispendio di energia, la felicità. Ti fa fare, poi ogni tanto ti devi fermare».
A lei capita?
«Io sono una bipolare subclinica. Io ho quella che chiamo — non sapendo del gene — la mia gioia involontaria, che non so da dove venga. Mi diceva mia madre che fin da piccola mi svegliavo felice. Avendo avuto nipoti femmine e nipoti maschi, mi sembra che le donne siano più portate all’esercizio della felicità».
Forse le donne sono più portate ad essere positive, se non proprio felici?
«Positive e propositive. Fin da piccole portiamo dentro di noi l’idea di volere dare felicità agli altri. È difficile che una donna non abbia questo istinto, che poi è anche civetteria, seduttività, accudimento delle persone che stanno male. Le donne hanno questo desiderio di donarsi».
Desiderio che gli uomini non hanno?
«Gli uomini sono tutti concentrati su se stessi. E poi, vivendo con una donna, un uomo, delega alla donna anche l’organizzazione della propria felicità. Tanto ci sei tu, tanto lo farà lei. Sta per uscire un mio libro, ‘Baciami per sempre’. Mi sono resa conto, rileggendomi, che io passo tutta la mia vita cercando di fare stare bene o mio figlio o mia madre o i miei nipoti o le mie sorelle. Il gene della felicità è questo, cercare di fare felici gli altri».
In questo modo è felice anche lei?
«Non lo so, però mi tengo occupata. E allora in questo esercizio — che è anche un esercizio di buona volontà — sotterro, scanso il mio problema. Di sicuro da sola non sono felice. Non mi va di occuparmi di me, mi peso».
Sembra che negli uomini sia il testosterone ad annullare gli effetti benefici del gene Maoa.
«Il testosterone fa cadere i capelli agli uomini e li rende aggressivi. Forse gli dà più forza, ma certo non gli dà la felicità».
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
non vorrei che l'argometo venisse preso troppo sul serio... sarà meglio spostare nella sezione " mi fanno anche ridere "