Per quanto riguarda il merito della questione, la prostituzione è una fonte di reddito che fa comodo a tantissime donne, le quali facendo questo lavoro uniscono l'utile al dilettevole. Se questa ministrA va avanti con questa legge, si deve aspettare l'ira di tantissime donne.
Degli uomini no, che tanti gli uomini occidentali sono delle larve senza volontà.
Sono stato facile profeta, a combattere contro la ministra francese si fanno avanti le donne:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/morgane-la-prostituta-che-si-scaglia-contro-le-femministe/Morgane, la prostituta che si scaglia contro le femministe
Una escort di professione, si rivolge alle femministe: "Siete sicure che aspiriamo tutte allo stesso livello di emancipazione?"
«Il femminismo pro sex, pro porno e pro puttane di Morgane Merteuil». Libération ha titolato proprio così per parlare di questa ragazza 25enne, segretario generale di Strass, il sindacato francese del lavoro del sesso nato nel marzo del 2009 che conta 500 aderenti. Dopo che il quotidiano francese ha pubblicato una sua intervista, la casa editrice L’Editeur l’ha contattata per scrivere un libro. Il risultato è «Libérez le féminisme!», un pamphlet contro le femministe.
Perché questa ragazza, escort di professione che di recente è scesa in piazza a Parigi contro il ministro francese Najat Vallaud-Belkacem (che vuole «vedere sparire la prostituzione»), fa il suo mestiere per scelta. E accuse le femministe di imporre un’immagine della donna borghese e bacchettona.
«La vostra propaganda attorno al principio della dignità della donna ha costruito un unico modello di emancipazione verso il quale noi tutte dovremmo essere attratte». Evidentemente non è così e anzi Morgane sostiene tutto il contrario. Rifiuta l’idea imposta da certi movimenti rosa fatta di opposizione donne contro uomini e seppur ammette di vivere in una società patriarcale che bisogna combattere, sostiene che le cose siano molto più complesse.
Non tutte le donne – il suo messaggio – vogliono le stesse cose e hanno gli stessi obiettivi: «Siete sicure – si rivolge alle femministe – che aspiriamo tutte allo stesso livello di emancipazione?
«Voi – l’accusa – ci considerate aliene, pensate che le nostre idee siano distorte, parziali, che è inutile discutere con noi. Prostituirsi può essere un modo di riappropriarsi del proprio corpo e della propria sessualità». E nel suo manifesto difende un messaggio molto chiaro (da qui il titolo di Libération): «Siamo pro sex pro porno e pro puttane. Siamo per la libertà di portare il velo ma anche no, per la presa di coscienza chesolo quando saremo libere nelle nostre scelte, il femminismo di lotta potrà essere considerato degno, indipendentemente dal tipo di decisioni prese». Infine Morgane fa un appello: basta con le avvocatesse, le sindachesse, le vigilesse. «Inserire le versione femminili nelle qualifiche di lavoro sono ormai campagne inutili».
Di sicuro farà discutere. O no?