http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/02/rai-fiction-e-donna/340242/[Non linkarsi, ecc....]
La Raver@ è tornata dalle ferie... ha cominciato con un interventino sul Berluska... Che spera nella clemenza di veronica per ciò che riguarda gli alimenti che sarà costretto a versarle...
[Ammazza quanto magna sta Veronika!]
Al massimo, se ho tempo, ne parliamo...
Ma torniamo a noi.
Il Cda della Rai avrebbe dovuto essere composto da un numero eguale di donne e di uomini. Non è stato così.
E chi lo avrebbe deciso?
E per quale ragione?
Il CDA RAI dovrebbe essere un sacco di cose. Meno approssimative e più verificabili dal punto di vista matematico.
Ad esempio potrebbe essere suddiviso in misura proporzionale al sesso dei contribuenti che pagano il canone.
Perché, se il canone è pagato, per l'80% da uomini, il CDA dovrebbe essere suddiviso in 50 e 50?
E non parlo, per discrezione, di statistiche di infortuni e morti bianche....
Mi si dirà... E che c'entra?
Ed io replico... E che c'entra il sesso dei membri del CDA?
Eh... ma è il nostro problema di oggi...
Ma voi avete i vostri problemi ed io ho i miei e se a voi, dei miei problemi, non importa un fico secco, non vedo perché io dovrei preoccuparmi dei vostri e addirittura pagare di tasca mia....
Ragionamento che... più lo esamino e più mi sembra filare liscio come l'olio...
Tobagi dentro, Zanardo fuori (quella de “Il corpo delle donne”, non sarà un caso). E la consueta sperequazione.
Sperequazione?
prima di tutto, Zanard@, il suo filmino non lo ha fatto da sola.... Avrà avuto una mezza idea ma, il filmetto è stato fatto da due uomini...
Ora, che sia lei a prendersi il merito [ma di cosa?] di un cosetto che vanta un alto numero di contatti , ripetendo ossessivamente un concetto che già compariva nelle pagine di Due Più negli anni settanta, mi sembra oltremodo immeritato.
Né vedo come una cosa del genere possa costituire un merito per accedere al Cda RAI per fottersi i miei soldi.
Sarebbe un buon modo per correggere lo sproposito, eleggere Eleonora Andreatta, in arte Tinny, a capo della Fiction. Perché ha una solida carriera all’interno della Rai. Perché ha fama di onesta, talento per riconoscere una buona storia
Fama di onesta e talento per riconoscere una buona storia?
E tutta quella merda prodotta da dove arriva?
Ma... attenzione... leggete bene:
e voglia di faticare (siamo, noi, tutte, un pochino più sgobbone di loro. La nostra buona volontà si erge come un fallo sotto la spinta del desiderio di essere rispettate).
Capito?
Le donne lavorano. Gli uomini no.
Eh... già... le fonderie, le miniere, le barche da pesca, i cantieri... sono pieni di donne che sgobbano...
Gli uomini no... quelli se ne stanno al caldo degli uffici, statali, a limarsi le unghie... e a sparlare dei colleghi assenti tra una pausa caffè e l'altra...
Siamo nel 2012... per quanto ancora sarò costretto a leggere questi insulti?
Ma soprattutto perché la Rai, reparto “finzione”, ha urgente bisogno di una donna. Ci vuole una donna per mettere mano all’immaginario collettivo, che la tivù forma e sforma a suo piacimento,
Ah... la manipolazione mediatica ha bisogno di altre braccia femminili...
Come se non ce ne fossero abbastanza...
L'importante è che i badilanti, senza i quali non si va avanti... ossia registi, cameramen, tecnici audio e montatori siano uomini....
Soprattutto i montatori....
guidato dalle modeste fantasie maschili,
Modeste?
Capito la scimmia secca?
Buona la sua di fantasia? Che sforna da anni articoletti monotematici e che deve anche il suo maggiore successo "porci con le ali" alla genialità di un uomo?
Ah... la gente che sputa nel piatto dove mangia....
quando non dai loro scambi di merce: cagnette graziose che devono avere una parte perché l’onorevole Tizio o il Presidente Caio possano, offrendo opportunità mediatiche, pagare i loro minuti piaceri.
Chissà perché, però... le cagnette sono sempre innocenti.
la colpa è certo dell'onorevole, del persidente....
Mai di chi, alla fine, beneficia dei suoi favori.
Il solito doppio standard di giudizio femminista.
C’è bisogno della creatività femminile per riuscire a immaginare storie dove le eroine non siano sempre superbonazze, supergiovani, supervacue anche se devono interpretare un premio nobel o una commissaria o una magistrata. C’è bisogno di rinnovare i palinsesti dell’anima. Di riprogrammare il gusto. Di cestinare gli stereotipi. Dai Signora Tarantola, forza Tinny!
Vi prego... Basta con le fiction...
Non ne fate più!
Siamo stanchi delle vostre storie patetiche e false di padri pedofili e di maschi assassini.
Fateci vedere un telegiornale non strumentalizzato.
Fateci vedere dei film veri.
E se proprio volete sprecare i miei soldi, mandate i ragazzi a studiare regia, montaggio, tecniche audio e luci in America, dove almeno, il cinema lo sanno ancora fare.