In rilievo > Osservatorio sulla Misandria e sul Male-bashing

Vietato l'ingresso agli uomini

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vnd:
http://www.gazzettino.it/nordest/padova/pap_guardoni_spogliatoi_dei_bambini_della_polisportiva_vietati_agli_adulti/notizie/20/235437.shtml


--- Citazione ---PADOVA - "I genitori, specie i papà, non possono entrare". Spogliatoi del palazzetto dello sport di via Paolo VI a Peraga di Vigonza off limits per i genitori dei bambini che frequentano i corsi di ginnastica e psicomotricità.

Lo ha scritto, nero su bianco, il presidente della Polisportiva Vigonza, Flavio Volpi, in un cartello affisso qualche giorno fa sulla porta degli spogliatoi. Quel cartello affisso alla porta ha scatenato subito polemiche e discussioni. «È assurdo che non possiamo entrare per aiutare i nostri bambini - dice una mamma - Ora siamo costretti a cambiarli in corridoio. Questo è il grazie per i soldi che paghiamo per le rette mensili». «Questa è una discriminazione bella e buona che mi offende - dice un papà - Sono il solo che può accompagnare mia figlia ai corsi,ma non posso entrare per aiutarla».

«Ho dovuto farlo - afferma il presidente della Polisportiva - perché qualche giorno fa c'è stata una discussione in corridoio tra una mamma ed un papà: lui era entrato nello spogliatoio per aiutare il figlio a cambiarsi le scarpe e la mamma gli ha detto che la sua bambina si era sentita a disagio nel vedere entrare un uomo. E da lì, una parola tira l'altra, ne è nata una discussione accesa. A quel punto per evitare che situazioni del genere possano ripetersi e che gli spogliatoi diventino luoghi di litigi, ho affisso il cartello che vieta ai genitori, in particolare ai papà, di entrare».

Il "divieto di accesso" riguarda gli spogliatoi in cui si cambiano i bambini dai 4 ai 6 anni, «mentre per gli atleti più grandi che frequentano i corsi in palestra - prosegue Volpi - gli spogliatoi sono divisi e lì i ragazzini non hanno bisogno dell'aiuto dei genitori. Non c'è nessuna discriminazione, ci mancherebbe, è solo che vogliamo che la palestra sia solo per gli atleti e non il pretesto per discussioni sgradevoli. Per lo stesso motivo è stato vietato ai genitori di assistere agli allenamenti, perché si creavano situazioni spiacevoli e di conflitto tra loro e gli allenatori dei bambini, e tra i genitori stessi. Per me la palestra dev'essere il luogo in cui si fa dell'attività sportiva sana, in amicizia e armonia».

Domenica 02 Dicembre 2012 - 16:15    Ultimo aggiornamento: Lunedì 03 Dicembre - 16:07
--- Termina citazione ---



Avete capito?

--- Citazione ---«Ho dovuto farlo - afferma il presidente della Polisportiva - perché qualche giorno fa c'è stata una discussione in corridoio tra una mamma ed un papà: lui era entrato nello spogliatoio per aiutare il figlio a cambiarsi le scarpe e la mamma gli ha detto che la sua bambina si era sentita a disagio nel vedere entrare un uomo. E da lì, una parola tira l'altra, ne è nata una discussione accesa. A quel punto per evitare che situazioni del genere possano ripetersi e che gli spogliatoi diventino luoghi di litigi, ho affisso il cartello che vieta ai genitori, in particolare ai papà, di entrare».
--- Termina citazione ---

1.
Una bambina di quattro anni che si sente in imbarazzo per la presenza di un papà è già una vittima di un'educazione sessista impartita da una complessata intrisa di pregiudizi.

2.
Molto più probabilmente, però, si tratta di un pretesto inventato dalla "mamma".

3.
Un maschietto potrebbe lecitamente lamentarsi di sentirsi infastidito dalla presenza delle mamme?
Fatto salvo quanto affermo al punto 1. coniugato al maschile, direi assolutamente di sì.

4.
Curiosa la logica... Una deficiente si lamenta e le si dà ragione senza curarsi di offendere tutti gli uomini.
Che sia questione di sessismo?


ilmarmocchio:
Non era più semplice vietare l'ingresso a TUTTi i genitori , caro diringente ?

Alberto86:
Che schifo. E' talmente cosa comune la misandria che manca pure il tatto di scrivere certe cose.

PS: Vnd ho messo la discussione qui dato che c'era un topic apposito.

vnd:

--- Citazione da: Alberto86 - Dicembre 11, 2012, 18:01:58 pm ---Che schifo. E' talmente cosa comune la misandria che manca pure il tatto di scrivere certe cose.

PS: Vnd ho messo la discussione qui dato che c'era un topic apposito.

--- Termina citazione ---

Che tempismo....

vnd:
Già che ci sono, riesumo questa vecchia notizia...

http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_19/regolamento-british-areddia_ef37372e-04ed-11df-aece-00144f02aabe.shtml


--- Citazione ---AZIONE LEGALE DI UN PASSEGGERO
Il regolamento lo obbliga a cambiare
il posto, lui denuncia la compagnia
Il caso su un volo British Airways: vietato agli uomini sedersi vicino a minorenni non accompagnati



Mirko Fisher ha querelato la British Airways (da Daily Mail) MILANO - I regolamenti interni delle compagnie di trasporti non finiscono di stupire. Una delle più bizzarre è costata alla British Airways una querela per diffamazione. La policy della compagnia di bandiera britannica vieta ai passeggeri uomini di sedersi accanto a minorenni che non siano accompagnati dai genitori, onde evitare abusi sessuali. E l’aereo non decolla finché l’adulto non cambia posto. Ma la norma interna ha trovato un vivace oppositore in Mirko Fisher, manager di 33 anni, che ha sporto denuncia, come riporta il quotidiano Daily Mail.
SEX OFFENDER – Fisher viaggiava con la moglie incinta, Stephanie, che aveva chiesto di sedersi accanto al finestrino. Così il passeggero si trovava tra la moglie e un dodicenne, i cui genitori erano seduti più indietro. Quando lo steward, controllando la cabina prima del decollo, lo ha invitato a cambiare posto, Mr. Fisher ha risposto che voleva viaggiare accanto alla moglie. Ma l’assistente di volo ha insistito appellandosi al regolamento della British e al fatto che altrimenti non sarebbero partiti. Da qui il conflitto fra i due e la denuncia. «Mi sono sentito un delinquente davanti agli altri passeggeri e chissà cosa avrà pensato il bambino. Con questa norma etichettano tutti gli uomini come pedofili e perversi. I viaggiatori innocenti sono pubblicamente umiliati», ha commentato il manager esperto di finanza, che vive in Lussemburgo e ha una figlia.


DISCRIMINAZIONI SESSUALI – Una delle accuse mosse dal manager alla British Airways è la discriminazione sessuale, perché lo stesso trattamento non è riservato alle donne adulte. «Inoltre statisticamente è più probabile che i bambini ricevano offese e violenze all’interno delle mura domestiche che non nello spazio ristretto di un aereo», ha aggiunto Fischer. La sentenza sarà emessa il prossimo mese e nel caso che la corte dia ragione al passeggero, la compagnia britannica sarà tenuta a cambiare il regolamento e a risarcire il querelante. Fisher promette, in quel caso, di devolvere il risarcimento per i danni all’immagine subiti in favore della Nspcc, l’organizzazione britannica che previene la crudeltà sui bambini.
--- Termina citazione ---

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