Renato, ma i limiti chi li pone?
Le donne? Gli uomini?
In questo campo non stiamo perdendo: ci stanno sotterrando! E' da anni che ne spiego i motivi.
E' come una partita di pallavolo tra una squadra che fa tre tocchi e una che chi prende palla la ributta subito di là. Loro hanno un obiettivo e l'hanno focalizzato, noi, pffff, non c'abbiamo capito una mazza.
Noi siamo combattuti tra il piacere di guardare, la speranza di trovare, la paura dell'assuefazione, lo shield anti-zoccole, il timore di venire segnalati come bigotti, la necessità diffusa di mostrarsi sempre eccitati, il RV e il SV totalmente contrari da quel punto di vista, lo sputtanare i nostri simili per sorpassare la concorrenza.
Noi neanche sappiamo che vogliamo, lo ha deciso la società ginarchica. Per noi.
Io mi auguro una cosa sola per il futuro: tante tante tante cilecche. Credo che sia la mossa migliore che la natura possa fare; mossa involontaria, ma se aspettiamo la volontà di gruppo crepiamo che stiamo ancora aspettando.