Autore Topic: Ma che minchia è una "mozione sulla violenza contro le donne"?  (Letto 1424 volte)

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Ma che minchia è una "mozione sulla violenza contro le donne"?
« il: Settembre 20, 2012, 15:32:49 pm »
OK, la notizia è che non c'era uno straccio di presidente in aula e bla bla, ma ne approfitto per chiedere, come da titolo:
Ma che minchia è una "mozione sulla violenza contro le donne"?  :unsure: :doh:

http://www.corriere.it/politica/12_settembre_20/senato-seduta-sospesa-presidenza-_99e179f6-030f-11e2-a615-3f0c0f40ef8a.shtml

Mozione sulla violenza contro le donne, ma manca chi presiede e la seduta viene sospesa
 
È la prima volta che succeda nella storia della Repubblica:
in ritardo Nania, Rosi Mauro va via per prendere un aereo

Rosi Mauro doveva prendere un aereo a Fiumicino. Domenico Nania, il presidente di turno, era in ritardo. Fatto sta che l'aula si è ritrovata senza presidente e la discussione sulla violenza contro le donne è stata sospesa. Proprio come la seduta, interrotta perché mancava chi doveva presiederla. Pare che sia la prima volta che succede nella storia del Senato della Repubblica. Dopo il turno previsto della senatrice Emma Bonino, la presidenza è rimasta scoperta. La situazione di un'aula senza presidente si è verificata per il ritardo, non previsto, del presidente di turno, Domenico Nania.

Per ovviare alla situazione è salita al banco della presidenza la vicepresidente Rosi Mauro che ha presieduto fino a che non è dovuta andar via perché decollava l'aereo a Fiumicino. La situazione si è normalizzata dopo una mezz'ora, quando è arrivato il presidente del Senato, Renato Schifani, con cui ha protestato la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro: «È inaccettabile - ha detto Finocchiaro - che i lavori di un'aula si fermino perché chi deve presiedere i lavori lascia il suo posto perché ritiene un impegno, pubblico o privato che sia, più importante del presiedere l'aula. Sarebbe inaccettabile - ha aggiunto - in un paesino di campagna, ma questo è addirittura il parlamento della Repubblica». «Assumerò doverosamente l'impegno di acquisire tutti i dati necessari a una corretta informazione su quanto accaduto - ha detto Schifani - ma voglio dire che in ogni caso un fatto è certo: l'interruzione dei lavori di un'aula parlamentare, per l'assenza di chi la deve presiedere, è un fatto increscioso. Faro un'istruttoria e poi riferirò all'aula e ai capigruppo».


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Re:Ma che minchia è una "mozione sulla violenza contro le donne"?
« Risposta #1 il: Settembre 20, 2012, 15:35:47 pm »
Come non detto, dev'essere una mozione contro qualcosa del genere:  :D

http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_20/giro_%20prostituzione_555d9b88-02de-11e2-a615-3f0c0f40ef8a.shtml

Faceva prostituire la nipote di 16 anni
Donna arrestata a Enna
 
La zia costringeva la ragazza a prostituirsi da mesi. Cinque gli arresti, indagate in tutto nove persone

Un giro di prostituzione che ruotava attorno a una minorenne è stato scoperto dalla Squadra mobile di Enna, che nel corso di una operazione denominata «Pandemia» ha arrestato cinque persone implicate in un giro di prostituzione minorile e notificato quattro informazioni di garanzia. Le indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno accertato che una ragazzina di 16 anni veniva sfruttata dalla zia. Nove gli indagati, tra cui la donna, che è stata arrestata, mentre per gli altri quattro uomini la procura ha stabilito gli arresti domiciliari.

COSTRETTA DA MESI - Sarebbe stata la donna a indurre la ragazzina alla prostituzione, mentre gli uomini avrebbero pagato per le prestazioni sessuali. La vicenda sarebbe andata avanti per mesi: almeno dal dicembre 2011 fino al giugno di quest’anno.

IL GIRO DEI CLIENTI - Da qualche tempo gli investigatori avevano notato che la donna, in orari in cui la ragazza avrebbe dovuto frequentare la scuola, accompagnava la giovane nei suoi numerosi spostamenti in città. Una serie di intercettazioni e pedinamenti hanno confermato che la donna, una zia della giovane, faceva prostituire la ragazza, in cambio di denaro, a casa dei «clienti», le cui abitazioni sono state perquisite. Le indagini proseguono per scoprire se ci siano altre persone coinvolte nel giro.

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Re:Ma che minchia è una "mozione sulla violenza contro le donne"?
« Risposta #2 il: Settembre 20, 2012, 15:37:36 pm »
O contro qualcosa del genere?  :unsure:

http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_19/uomo-torino-gru-figlio_4a0507a8-0289-11e2-9f2e-6124d1c3f844.shtml

Per rivedere il figlio sale su una gru
e minaccia di impiccarsi o gettarsi
 
Un 36enne sostiene di non vedere il bimbo, 2 anni, da mesi. Il giudice lo convince a scendere pacificamente

Per rivedere il figlio di due anni, dopo che era stato affidato alla ex moglie, ha tentato un gesto estremo. È salito su una gru alta 40 metri intorno alle 17.30 e per cinque ore si è rifiutato di scendere. Si era legato una corda al collo minacciando di impiccarsi, o di fare un volo nel vuoto. La gru è all'interno di un palazzo storico in Piazza Vittorio a Torino, il «salotto borghese della città». L'uomo aveva appeso uno striscione con scritto «Basta, voglio giustizia».

DECISIVO L'AIUTO DEL PM - Claudio, 36 anni, è stato colpito da un provvedimento giudiziario per stalking mesi fa per non aver accettato la separazione dalla moglie. L'aveva perseguitata e ora, sostiene, da alcuni mesi non poteva vedere il suo bambino. A convincerlo a scendere hanno provato, parlando al cellulare, a turno un vigile del fuoco e un poliziotto. A detta dell'uomo la sua ex compagna non sarebbe in grado di accudire il bambino, e sarebbe stato necessario sottoporta all'esame del capello, per dimostrare la sua presunta tossicodipendenza. A far scattare l'ira e la disperazione dell'uomo è stata una notizia datagli dal suo avvocato: a causa dello sciopero dei legali penalisti, è saltata l'udienza della sua causa. Nemmeno uno psichiatra era riuscito a farlo scendere, e sul posto era giunta la pm di turno, Laura Longo della procura di Torino. È stata proprio lei a riuscire, con una pacata trattativa telefonica, a convincerlo: «Cercheremo di risolvere i suoi problemi, ma dobbiamo parlarne di persona. Le do la mia parola: venga qui da me, scriviamo la sua storia, la firmiamo e farò l'impossibile, ma deve venire giù di lì. Glielo dico nel suo interesse e soprattutto in quello di suo figlio». Proprio facendo leva sull'amore del padre per il figlio la donna è riuscita a convincerlo a scendere: «Bisogna preoccuparsi del bambino. Lei è tutto il giorno che lo mette in pericolo rischiando di cadere da un momento all'altro. Lei deve scendere per suo figlio. Se io fossi suo figlio un domani non la perdonerei». Da allora l'uomo ha iniziato a percorrere lentamente la strada del ritorno. Appena è sceso ha pianto. "Ha fatto la scelta giusta».

IL MATERASSO - «Il materasso - spiega il pompiere dei comando provinciale di Torino - non sarebbe comunque stato in grado di salvare la vita all'uomo. Non lo avrebbe garantito. Quaranta metri sono troppi. Tirava vento, la gru si è spostata leggermente. L'uomo si sentiva stanco, gli ho detto di stare tranquillo. Abbiamo piazzato due grossi fari per illuminarlo, in modo che almeno potesse vedere dove metteva mani e piedi. Prima di scendere ha fatto un solo passo».