Leggete questa assurda storia:
"VERONA - Soltanto il giorno prima - era il 18 giugno 2006 - stava talmente bene da arrivare per primo al traguardo dell’impegnativa maratona sul monte Bondone. A ventiquattr’ore di distanza David Gomiero, che adesso ha 24 anni, è stato sottoposto al ciclo vaccinale dal medico militare. Ai primi del mese, infatti, era stato incorporato presso l’85esimo reggimento «Verona » di Montorio Veronese, quale volontario in ferma prefissata di un anno. Fatto sta che purtroppo, da quel momento, la vita di David non sarebbe più stata la stessa. «Tutta colpa dei vaccini somministrati all’inizio della leva: vaccinazioni multiple e, per di più irregolari»: a sostenerlo e a denunciarlo con tutte le sue forze è la madre del giovane, la combattiva Silvana Miotto, che mercoledì è stata ascoltata e ha potuto ripercorrere quanto accaduto al figlio in Commissione al Senato. Quella combattuta dalla donna, però, è una battaglia impari e interminabile, iniziata subito dopo che David, «immediatamente dopo la somministrazione di quei vaccini», aveva cominciato a lamentare «nausea, astenia, fotosensibilità e difficoltà di deambulazione». Uno stato di malessere tale, quello che aveva accusato il ragazzo, da indurre subito gli stessi medici militari a ricoverarlo presso la locale infermeria.
Nonostante le cure repentine, tuttavia, le condizioni di David non accennavano minimamente a migliorare, tanto da far propendere i sanitari per una visita al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento. Era il 27 giugno: già nelle ore successive, il giovane venne mandato a casa in licenza di convalescenza, finchè il 31 ottobre 2006, d'autorità, ne veniva decretato il congedo. Da allora sono trascorsi sei anni e David non è affatto ritornato quello di prima: proprio lui che, desideroso ed entusiasta di entrare a far parte dell’Esercito, aveva collezionato quasi il massimo dei punti nelle prove psico-fisiche, risulta «invalido al novanta per cento». Per lui e per la sua indomita famiglia che non lo ha mai lasciato solo, dal 2006 a oggi sono stati anni di visite mediche e cure continue, di esami a ripetizione e diagnosi più svariate. Per non parlare delle pesanti ripercussioni economiche gravate sui suoi congiunti, che stanno provvedendo a lui in ogni forma e modo. Né sono mancate le conseguenze giudiziarie per David che, «nonostante il progressivo deterioramento delle sue condizioni di salute, debitamente certificate», era stato denunciato dall’amministrazione militare per il reato di diserzione: secondo l’accusa di cui è stato chiamato a rispondere di fronte ai giudici del Tribunale militare scaligero, «il 3 luglio 2006 non faceva rientro al Corpo né si presentava ad altro ente militare, rimanendo assente senza giusto motivo, nei cinque giorni successivi e fino al 31 ottobre 2006, data in cui veniva d’Autorità posto in congedo».
Dal danno alla beffa, dunque: inesorabilmente, contro il ragazzo, il 27 febbraio 2008 scattò il processo a Verona, concluso dalla sentenza (la numero 2 del 2008) e depositata il successivo 3 marzo, che ha sancito l’assoluzione di Gomiero «perché il fatto non sussiste». Nessuna responsabilità quindi, secondo i magistrati, da parte di David che, hanno messo nero su bianco gli stessi giunti scaligeri, «è giunto qui in tribunale in carrozzella e deambulante con le stampelle, apparendo in condizioni smagrite e ben più precarie di quelle evidenziate dalle fotografie del recente passato». Una vittoria giudiziaria che non ha tuttavia placato la «sete di verità» di mamma Silvana, che ieri ha portato la sua battaglia - e quella di tanti altri genitori accomunati in tutta Italia dalla stessa vicenda - fino al Senato. «In attesa di giustizia e, soprattutto, di risposte».
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