Recentemente, sono stato alla fiera del Levante a Bari.
Ho notato una cosa: la quantità di belle ragazze che popolavano i vari stand. Ogni impresa o ditta, perfino l'Agenzia delle Entrate, perfino le più grigie e marginali o quelle dedite allo spurgo pozzi neri, aveva una squadra di sorridenti e ammiccanti signorine in un professionale e attillatissimo tailleur pronte a dispensare volantini, dépliant, opuscoli e consigli con un'aria alla "te la darei seduta stante se non fossimo in pubblico". Queste qua:
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/09/14/foto/professione_hostess_alla_79esima_fiera_del_levante-42567816/4/Ingenuamente, fino a quel momento avevo pensato che fossero vere impiegate dell'ente che rappresentavano. Così, ho chiesto qualche informazione tecnica su un portatile ad una bionda (una vera cavallona, alta minimo 1,85) che sostava sull'ingresso dello stand di una catena d'informatica. È crollata quando le ho chiesto degli "rpm" e mi ha rimandato dal vero responsabile.
"Io sono solo una hostess, sa, mi pagano per distribuire volantini, di computer non ne capisco niente" mi ha detto.
Incuriosito, ho controllato: esistono intere agenzie che "raccattano" queste ragazze per impiegarle come "hostess"/PR/ragazze immagine/wing women/standiste (la terminologia è variegata) a fiere, eventi, congressi e via discorrendo.
A cosa servono? A fare decorazione d'ambiente. A stordire il cliente con ammiccamenti, sorrisi, tette semi-scoperte.
Se esiste l'oggettificazione del corpo femminile, per me questo è uno degli esempi più evidenti e clamorosi. Non so voi, ma (se fossi una femminista) mi incazzerei parecchio nel vedere queste ragazze sfruttate come specchietto per le allodole dalle aziende.
Voi che ne pensate?