Io ho sentito fosse una melagrana.
Una certa esegesi recente ha tirato fuori la melagrana (che è cmq frutto importante nella tradizione ebraica), ma la tradizione orale più antica attribuiva un cedro del libano. Non che sia così importante, ma chiamarlo "mela" è del tutto errato.
C'è anche il quadro: "Madonna della melagrana".
C'entra come i cavoli a merenda, la Madonna della Melagrana è un quadro di Lorenzo di Credi del 1469 (ce n'è anche uno del Botticelli del 1487). Non c'è nessun nesso né logico né culturale con Eva e l'albero in Eden, nemmeno a infilarcelo col martello.
va be' la storiella la raccontò Moni Ovadia, immagino che le storielle ebraiche, al pari delle barzellette, quando vengono diffuse subiscono modifiche
Sicuramente.
non è solo l'obbligo del celibato ad essere in discussione tra le tante scuole di pensiero cristiane.
E' vero, ma un conto è
promuovere il celibato un conto è
renderlo obbligatorio, il che è antibiblico.
Esiste, inoltre, almeno una terza possibile interpretazione dell'origine del male legata direttamente all'intenzionalità divina orientata in premessa a sacrificare i progenitori nell'ambito di un processo, si direbbe oggi, privo di garanzie giuridiche. Questa tesi
[...]
Secondo questa tesi, in definitiva, Adamo ed Eva erano incapaci di intendere e di volere in termini etici e morali, dunque non sarebbero stati punibili. Un preciso riferimento neotestamentario a questa tesi sarebbe reso esplicito in Luca 23,34.
http://it.wikipedia.org/wiki/Peccato_originale
personalmente condivido questa.
Io assolutamente no, perché prevede un Dio ingiusto che punisce gli innocenti. Il divieto di Dio era chiaro ed era impossibile che non fosse stato recepito, Adamo ed Eva erano persone umane indi capacissime di intendere e di volere in termini etici perché erano direttamente in contatto con Dio stesso, che è il motore immobile dell'etica e della morale.Il riferimento neotestamentario è senza senso, il discorso di Pilato non ha alcuna attinenza con la Genesi, a mio parere, nemmeno forzando il testo con l'incudine e il martello.