NO ALLA VIOLENZA IN OGNI FORMA E DA QUALSIASI PARTE PROVENGA
Incontestabile dichiarazione... già.
Come può qualcuno controbattere a un simile giustissimo spirito di rivalsa!?
Ma è strano come la violenza possa manifestarsi in forme che i più non riescono nemmeno a percepire.
Voglio raccontarti una storia molto interessante, credo proprio valga la lettura:
Due persone, una donna e un uomo si incrociarono a una festa. Fu subito amore... tanto che poco tempo dopo stavano già insieme.
I due vissero alcuni anni una storia travolgente di passione e sentimento. Un bel giorno lei se ne esce parlando di matrimonio e famiglia, e malgrado una iniziale riluttanza di lui, eccoli pochi mesi dopo sull'altare. Era da tanto che lei desiderava metter su famiglia. Lui pensò: Perché non dovrei legarmi a questa splendida donna?! Nulla potrà mai rovinare il nostro rapporto!
I due avevano vissuto appassionatamente sino ad allora. Ed entrambi erano felici assieme. Come potevano pensare male l'uno dell'altra?!
Sembrava una classica storia d'amore come tante altre. Anzi, LO ERA.
Dopo i primi mesi di matrimonio andarono alla grande. Lei era contentissima di lui: era un bel ragazzo, aveva un buon lavoro e devoto alla compagna. Lui era altrettanto felice di lei: era una donna amorevole e simpatica, e il loro rapporto intimo andava alla grande.
E seppure lei non lavorasse, badava alla casa e ricopriva talmente tanto il marito di attenzioni che quest'ultimo era ben felice di mantenere la compagna.
Le cose non potevano andare meglio: erano entrambi felicissimi della situazione. Nulla andava storto.
Amici e parenti non avrebbero mai immaginato cosa stava per accadere. Chi avrebbe potuto capirlo?!
Con il passare dei mesi, i due si allontanarono sempre più. Ben presto le cose iniziarono ad andare male.
Moglie e marito ora litigavano spesso. Era già un bel po' che i due non avevano rapporti, e sembrava che tale cose pesasse più a lui che a lei. Il problema era che lei non sentiva più il desiderio di soddisfare il suo uomo.
Ben presto lui si sentì preso in giro. Lui amava la sua donna, ma quest'ultima aveva smesso di dare attenzioni a lui. Aveva smesso di dargli quelle attenzioni speciali che lui amava tanto e ora faceva fatica a sopportarla.
L'amore stava svanendo.
Lui si chiese: ma perché non mi vuole più?
E' colpa mia?
Sono un cattivo marito?
Non la soddisfo abbastanza come compagno?
Non sapeva più che pensare.
Nel frattempo lei non sembrava sentire il problema. Fra una serata con le amiche e un salto in palestra, gradualmente le sue attenzioni verso di lui scemarono fino ad annullarsi.
Adesso litigavano spesso per questo. Non che venisse sempre fuori il problema, ma da quando avevano smesso totalmente di avere rapporti entrambi capivano che il motivo principale di qualunque presunto "problema di coppia" era in realtà quello.
Lui non ne poteva più.
Aveva dato e continuava a dare a sua moglie le attenzioni, i privilegi e lo stile di vita che desiderava, ma lei si era presa il diritto di non curarlo più. E sapeva in cuor suo che non vi era rimedio a tale situazione: se avesse chiesto il divorzio avrebbe dovuto mantenerla comunque e probabilmente avrebbe persino perso la casa coniugale. Si sarebbe ritrovato in mezzo a una strada.
Eppure la situazione era insostenibile. Lei non si lasciava più toccare. Ogni volta che lui si avvicinava, lei si inventava una scusa per allontanarlo. "Non ora, ho altro da fare!", "No! Non vedi che sto per uscire?", "Non mi va" e così via.
Lui si sentiva uno schifo. Quella stessa donna che una volta lo prendeva e si lasciava prendere appassionatamente era diventata un blocco di ghiaccio. Lo ignorava. Ignorava lui e i suoi bisogni. Si sentiva preso quasi in giro.
Si sentiva frustrato. E questa situazione lo deprimeva sempre più.
Il momento peggiore i due l'ebbero quando, a una cena con gli amici, si parlò di vita sessuale.
Al parlare di questo, i volti dei compagni delle altre donne sfoggiarono un'espressione di chiaro compiacimento e soddisfazione.
Adesso basta, pensò lui. E con irriverente chiarezza, disse agli altri quanto la propria moglie non lo soddisfasse oramai da mesi. La situazione fu davvero imbarazzante e i due iniziarono a litigare.
Lei era decisa a chiedere il divorzio, e lo urlò in risposta alle dichiarazioni del marito.
Quella stessa sera, dopo la serata con gli amici, rincasarono e -senza nemmeno parlarsi- si posizionarono uno sul divano (lui) e uno sul letto (lei).
Nella mente di lui vi era una forte rabbia per come erano andate le cose. Si sentiva vittima. Vittima di una donna che lo aveva ammaliato e gli aveva fatto delle promesse che poi non aveva mantenuto. Sapeva però che se lei avesse chiesto il divorzio, lui sarebbe stato privato di ogni bene e nessuno sarebbe mai riuscito a vedere la sua VERA situazione.
Chi avrebbe potuto capire quanto era stato preso in giro?
Chi poteva capire quanto desiderava la moglie e quanto quest'ultima lo avesse rifiutato per tanto tempo?
Nello spiegare le cose agli amici e i parenti, quanti davvero avrebbero capito?
Era caduto in una trappola e ora non sapeva più come uscirne....
Quella stessa notte, lui si intrufolò nella camera di lei. Furioso e senza accortezza prese la moglie con la forza e la violentò per il suo piacere.
In quel momento pensava solamente: "se devi portarmi via tutto, almeno mi soddisferai un'altra volta dopo così tanto tempo".
Lui amava la sua donna, ma lei aveva smesso di amare lui. E questi furono i risultati.
Quando la donna denunciò l'accaduto, tutti gli amici e i parenti smisero di avere contatti con l'oramai ex marito.
Ora era anche solo.
In capo a tre mesi il giudice emesse la sua sentenza finale: l'uomo venne spogliato di ogni bene e costretto a 15 anni di reclusione.
Lei, dopo appena 6 mesi, trovò un nuovo compagno e visse felicemente.
Fine della storia.
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Spero che abbiate capito la morale della storia: la violenza spesso è la risposta a una precedente violenza. La donna che smise di trascurare il marito una volta accasata è una violenza pesante e subdola, perché mise il marito in una posizione irrisolvibile... bloccato fra l'insoddisfazione e l'impossibilità di uscire da questo problema.
Quasi superfluo dire che tale vicenda rappresenta la dinamica naturale di circa il 90% dei matrimoni.
A voi le considerazioni