Autore Topic: Lettera di Natale ai Padri in difficoltà.  (Letto 1384 volte)

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Lettera di Natale ai Padri in difficoltà.
« il: Dicembre 25, 2009, 14:12:42 pm »
Firenze 25.Dicembre.2009

dal responsabile nazionale del portale www.paternita.info
Lettera di Natale ai Padri in difficoltà.

Cari Amici Padri,

conosciuti e non, conosciuti poco o tanto, padri in difficoltà, con una dolorosa separazione sulle spalle, padri soli, padri che hanno poco tempo per stare con i propri figli, o che non li vedono proprio, padri che hanno difficoltà su cosa fare e come farlo, padri dubbiosi o disperati.

Vi scrivo con grande rispetto e stima e non voglio entrare oggi in merito ai vostri problemi ma come rappresentante di un portale e movimento importante che in soli 18 mesi ha ricevuto oltre di 1.000.000 di visite e visitatori, mi sento in dovere, come padre e fratello, di fare a voi gli auguri e darvi alcune parole in questo giorno così particolare di festa ma anche riflessione, un giorno speciale, in qualche modo di comprensione e trasformazione.

La parola che ho in mente oggi è Pazienza.

Forse è l'auspicio per l'anno nuovo. Pazienza è ciò che dovremo avere noi da qui in seguito. Pazienza non vuol dire remissione ma proprio il contrario; vuol dire più armoniosa, precisa e determinata potenza nella strada di fronte a noi, difficile ma molto importante, onorevole, paterna, necessaria per tutta la società. Pazienza come dono da fare ai nostri figli ed alla società che un giorno sarà migliore. Pazienza anche per la cura di noi stessi, per placare quelle ansie che dentro ci chiedono risultati, affetto e abbracci, ma la pazienza può renderci più sereni e più consapevoli che ciò che ci sta accadendo non è casuale.

Noi stiamo salvando la paternità. Il dolore è perchè siamo ancora vivi. Prima, nel silenzio dell'assenza paterna l'apatia ci stava portando alla lenta morte, ma noi ce ne siamo accorti, il nostro cuore, il nostro desiderio di amore e vita ha ridato speranza e senso al padre. Ora stiamo attraversando una valle di dolore e talvolta solitudine ma ciò che stiamo facendo è semplice: ci stiamo prendendo carico degli errori dei nostri padri e non possiamo farne a meno e non può che essere così. Anche se sono gravosi. Ma è proprio il nostro essere padri e maschi, intelligenti, virili e sensibili assieme, che ci fa scegliere di restare e non scappare, di continuare a camminare perchè se faremo una scelta di fiducia in noi stessi e nell'amore per il prossimo allora piano piano quei pesi si assottoglieranno, e poi diventeranno parte dei nostri muscoli e saremo più forti e cosa importante potremo insegnare ai nostri figli ad esserlo, con la speranza che sempre un padre deve avere che un giorno i proprio figli camminino da soli e diventino più forti di quanto lo è stato lui.

Pazienza. La cultura ha i suoi tempi, le nostre motivazioni se mosse da sincerità ed affetto, sempre e comunque, andando oltre ostacoli (anche interiori di rabbia o odio), vinceranno, perchè la società ne ha visibilmente bisogno, bisogno di più amore, ma anche rinnovata unione ed armonia tra le persone, dalla famiglia al luogo di lavoro, dall'amicizia con se stessi a quella con il prossimo e la collettività.

Possiamo permetterci di pensare in grande solo se pensiamo con amore, noi da soli siamo poco, ma l'amore oppresso del mondo di oggi è come un fiume chiuso in una diga che può rompere quegli argini e ritornare a fluire nel suo alveo per il bene di tutti.

Prima di tutto diamo quest'amore a noi stessi, alle nostre compagne, ai nostri amici, ai nostri figli e pensiamo in quel poco o tanto tempo che per ora con loro abbiamo ad usarlo bene pensando prima che alla nostra soddisfazione alla loro necessità di educazione e regole che tutti i bambini necessitano, senza rinunciare ne alla severità ne all'amore, c'è il momento giusto per ogni cosa e non dobbiamo aver timore di dare ne l'uno ne l'altro, perchè tanto o poco tempo, sarà lo spessore e la qualità di quel legame a determinare la nostra e la loro vita nel futuro, d'altronde si può essere più vicini ed ignorarsi o più lontani ma più vicini col cuore e con la mente, e sinceramente i preferisco tra le due la seconda, e così mi sento più uomo, vivo, felice e anche sereno.

Un caro natale a tutti voi. Abbiate fiducia in voi stessi, in Dio o nei buoni valori in cui credete, perseguiteli con fede e sarete orgogliosi di voi stessi, e se lo sarete voi allora lo saranno anche i vostri figli un giorno.

Con sincero affetto.
F.BARZAGLI

resp.nazionale
movimento paternità, infanzia e adolescenza
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