La ripetizione incessante ha come fine solo l'umiliazione degli uomini. A parti invertite non sarebbe avvenuto (o meglio si sarebbe data la colpa ai "privilegi maschili", al "patriarcato" e a tutte quelle ragioni che fanno sì che le femmine tendano a scaricare la loro mediocrità, i loro fallimenti e la loro incapacità sugli uomini e sul maschile).
Inoltre, come docente universitario, devo dire che tutte quelle che alle superiori hanno preso 100 non sanno nulla, ma proprio nulla: una fiera campionaria di ignoranza, quindi anche se le femmine vanno meglio dei maschi, quei voti ormai (grazie allo sfascio della scuola e del corpo docente) non hanno alcun valore.
Quoto. Ed essendo anch'io docente e formatore aggiungo: la stragrande maggioranza dei formatori
di alto livello e dei coachers sono uomini. Inoltre le "superlaureate" sono laureate spesso in materie umanistiche o prendono lauree che non servono nel mondo del lavoro e restano a spasso.
Se sono così brave a scuola, come mai il tasso di disoccupazione femminile è doppio di quello
maschile? Evidentemente il mondo del lavoro non sa che farsene di queste femminili genialità.
Che poi bisogna vedere quanta genialità hanno, si capisce. Da una parte si autoincensano e
dall'altra si lamentano perchè il mondo del lavoro non le valorizza. O il mondo del lavoro è in
preda ad un cosmico "raptus dementiae" o forse non c'è poi molto da valorizzare. E la colpa
è sempre e comunque del maschilismo e del "patriarcato".