Comunque sposarsi a "tarda" età e tra coetanei è usanza piuttosto antica in Europa. Fin dal XIV secolo, da poco prima che la popolazione europea fosse decimata dalla Morte Nera che fece calare il numero di abitanti da 74 a 47 milioni, gli europei (e le europee) avevano preso l'abitudine di sposarsi sui 25 anni circa proprio per evitare di fare troppi figli. Questo comportò una modifica nelle usanze e nelle strutture familiari. I giovani, uomini e donne, divennero più liberi di scegliersi il proprio coniuge a differenza di quanto era avvenuto per molte generazioni in cui i matrimoni erano combinati dai genitori e riguardavano figli adolescenti o addirittura bambini. Il criterio con cui si prendeva moglie o marito era per lo più legato alle proprietà che possedeva l'altro e l'altra. I sostenitori più o meno femministi più o meno antifemministi della teoria secondo la quale il Sacro Corpo Femminle sarebbe una sorta di Motore dell'Universo-mondo e della storia umana rischiano di ricevere un colpo non debole alla loro credibilità se viene alla luce il fatto che una donna, per essere appettibile, doveva portare al suo compagno non solo la sua Regale Farfalla, ma anche una dote. Dote che non sempre potevano fornire i familiari e che non di rado doveva guadagnarsi lei lavorando. E il bello è che le donne lo facevano, lavoravano e accumulavano le risorse per farsi una dote pur di trovare marito.
Ah, una precisazione: non sto parlando dei ceti élitari che costituivano una minoranza della popolazione, ma di quei ceti che costituivano la stragrande maggioranza della popolazione dell'epoca: i contadini.
Per chi è interessato all'argomento può trovare una spiegazione chiara ed esauriente di quanto dico nel bel libro di George Huppert, "Storia sociale dell'Europa moderna", Il Mulino.