sono d'accordo
quindi
1 se la legge è questa non si possono condannare i poliziotti che l'hanno applicata. Vanno semmai sostenuti nei confronti di un clima mammista pronto a linciarli ogni volta che vanno contro gli interessi (anche illeciti) di una donna (in generale, non solo in questo caso)
Ma i poliziotti contro di loro c'è il fatto che non hanno rispettato, diciamo nella forma l'ordinanza del l giudice, però c'è un inchiesta interna che potrà stabilire se vi sono stati errori o meno.
La mia critica va al di la di questo: si deve pretendere rispetto dei diritti degli altri, e questi non vanno serviti così alla meno peggio ... non so se mi son spiegata...
come per dire
tiè papà ecco ilbambino, ora son cazzi tuoi se ti odierà di più...tanto hai soldi da spendere in case famiglia, psicologi e medicine ... scusa eh ma vaffancul*!!
non mi riferisco ai soli poliziotti ma tutti coloro coinvolti da Napolitano all'assistente sociale.
2 se la legge è questa, si deve chiedere di cambiarla. Mi pare che ci siamo accorti che è così solo dopo la trasmissione di Striscia. In ogni caso se ci sono esperti che sanno dove mettere il dito nella piaga, che lo facciano. Finchè non lo fanno la colpa non è del padre nè dei poliziotti, ma dei cosiddetti esperti che sanno tutto e non fanno nulla.
Ma infatti io vorrei cercare di trovare le parole giuste gli argomenti giusti per far capire questo, la bigenitorialità è un grande passo, è una rivoluzione anche culturale va servita ai cittadini con gli strumenti giusti, adeguati e tempestivamente severi se occorre, anche cambiando la legge e l'approccio.