questo articolo è considerevole, va riconosciuto :
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/17/e-venne-fuori-la-fobia-collettiva-del-padre/#comment-26104E venne fuori la fobia collettiva del padre
Venezia. Un padre va a prendere la figlia a scuola. Genitori separati, accordo e condiviso, lui si assume la responsabilità di prendere questa figlia. Lei lo vede e dice che vuole la mamma. La insegnante non si capisce bene cosa esattamente faccia, pare che ci sia una discussione tra padre e insegnante e lei chiama la polizia. Finisce che forse lui denuncia lei o non si sa. E’ tutto scritto su una notizia che vale la pena commentare, seppur brevemente, perché mi vengono in mente con chiarezza un paio di cose:
- il video della vicenda di Cittadella ha ottenuto come effetto quello di determinare una fobia collettiva che ha influenzato media, figli, figlie, genitori e insegnanti;
- i padri, in generale, ne escono fuori completamente massacrati.
In una coppia separata i ricatti dei figli ai genitori sono all’ordine del giorno. Non so cosa sia avvenuto a Venezia e quale che sia il motivo di questa reazione ma ho cresciuto prole anch’io e so che bisogna distinguere tra i capricci e i rifiuti motivati. Chi usa i capricci dei figli per servirsene contro l’altro genitore compie una scelta imperdonabile. Chi non ascolta un rifiuto motivato fa altrettanto.
Ma se il principio è che tutti i padri che aspettano i figli fuori dalla scuola sono mostri direi che per andare oltre la caccia alle streghe bisogna attivare il cervello.
Tutta la mia solidarietà a quel padre, chiunque sia, anche per il risalto mediatico dato alla vicenda in questo momento in cui i media sono sciacalli in cerca di mostri e di sante cui conferire punizioni e aureole.
Perché quel padre, per quanto non abbia fatto nulla, dato che la figlia ha detto no, l’insegnante se l’è presa e chiamerà i servizi sociali, i media l’hanno segnato a vita, di già, insinuando il sospetto che chissà cosa mai sarà successo, quel padre, dicevo, da ora in poi, e spero di no, potrebbe vivere un calvario fatto di accertamenti in cui sarà periziato, visto e rivisto, in cui sarà valutata la sua adeguatezza in quanto genitore e in cui comunque incontrerà persone che lo guarderanno con diffidenza e incredulità quando lui racconterà che si è trattato di una sciocchezza.
Ci sono figli che ti mandano a quel paese perché non gli compri un telefonino nuovo e figli che siccome gli hai detto il giorno prima che alla festa non ci vai se devi dormire fuori allora ti ricattano e dicono che vogliono stare con la mamma o con il papà.
I figli bisogna ascoltarli, non faccio che dirlo, ma non ci si può fare manipolare da loro e se tu sei un adulto hai il dovere di non favorire atteggiamenti sciocchi che li danneggeranno. Perché altrimenti la differenza tra adulti e adolescenti o bimbi non si capisce quale sia.
modificato titolo come deciso in Wiki