Condivido l'esecrazione di Alberto nei confronti di questo atroce crimine, non condivido invece quando dice che se la vittima fosse stata una femminista(e poi come lo sai che la vittima non era una femminista?) sarebbe stato giusto e ci avrebbe bevuto sopra. La vita umana è sacra e va rispettata, sempre. L' omicidio è il più infame e atroce di tutti i delitti, infinitamente peggiore di uno stupro e di ogni altra violenza.
Riengo che la retorica filofemminile e anti-maschile che ne stanno facendo i Media, specialemente lo squallido TG3 intorno a questo terribile omicidio rasenta il razzismo criminale. Non dimentichiamoci inoltre che l'assassino ha solo 20 anni, quindi un ragazzino(che comunque per me va condannato severamente e senza sconti), insomma un crimine che rientra nelle follie giovanili, nell' immaturità. Che c'entra la teoria del "femminicidio"?
Atroci gesti come questi trovano origine nella disperazione, nella follia, nell'atroce dolore di essere stati abbandonati(dolore che provano quasi sempre solo gli uomini, in quanto nel,a stragrande maggioranza dei casi sono le donne a lasciare), Metterla dal punto di vista della mai dimostrata "volontà di dominio sulla donna", è un errore tragico che non fa altro che depistare dalla via della prevenzione di questi terribili crimini. Sarebbe come individuare in una malattia anzichè la vera causa, ad esempio, un virus, una causa infondata ed inesistente dettata da motivazioni ideologiche: così non si potrebbe mai prevenire e guarire tale malattia. Il movente di "Genere" come causa di omicidi e stupri, non esiste. Non ha nessun fondamento nella realtà, è un concetto meramente ideologico. Guai quando si vuole affrontare un male umano attraverso l' ideologia. Si peggiora ancora di più.
Occorrerebbe il buon senso: fare del male ai sentimento di una persona è una violenza(invisibile e non sanzionata dalla legge, specie se a commetterla è una donna in quanto la donna "può far tutto ciò che vuole") che può causare, a sua volta, un'altra violenza da parte della persona ferita nei sentimenti, come ad esempio un omicidio. La violenza chiama violenza. Ovviamente non mi sto riferendo a questa vicenda che non conosco e non mi permetto di pontificare, esprimo solo il mio dolore nel sentire di una povera e giovane vittima atrocemente e ingiustamente spezzata.
Detto questo, gli omicidi di uomini contro donne rappresentano appena e meno il del 20% del totale di tutti gli altri omicidi. I Media invece danno una percezione delle cose non corrispondenti alla realtà. La realtà è invece che in Italia una donna ha una probabilità 3 volte minore rispetto ad un uomo di rimanere uccisa. La matematica non è un' opinione.
Quando pochi mesi fa in Toscana una donna gelosa uccise il marito seviziandolo, evirandolo e sbudellandolo con un tubo di marmo, la notizia non venne nemmeno data e la donna carnefice è a piede libero. Ma nessuno si indigna.
Diciamolo: per questa mentalità dominante, la vita di una donna vale molto di più di quella di noi uomini.
Per questo motivo sono arrabbiato peggio di un bufalo.