Autore Topic: lettera ad un giovane  (Letto 3142 volte)

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Offline COSMOS1

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lettera ad un giovane
« il: Ottobre 20, 2012, 17:17:39 pm »
Un ragazzo palermitano viene lasciato dalla fidanzata.
È un momento terribile,non è facile dimenticare. Lui è uno di quelli che non molla, insiste. Però questa volta va oltre, litiga, la sorella si mette di mezzo. Ha un coltello dietro: perchè? per affettare il formaggio? forse no. Forse era abituato. Forse l'ha preso su sapendo quel che voleva fare, ma non credo che avesse preventivato di ammazzare la sorella di lei. Ma non è escluso. Spesso coloro che giocano il ruolo peggiore nelle storie sentimentali sono gli altri, i parenti, gli amici, i conoscenti. Tutti hanno un dito da metterci in mezzo, così alla fine quella che era una storia a due diventa un affare di stato. Sta di fatto che aveva un coltello e non sappiamo a chi era destinato.
Non sappiamo, questo è il fatto. Siamo onesti e ammettiamolo: cerchiamo di non essere così presuntuosi da sapere il perchè e il percome di tutto ciò che forse non sa neppure lui.
Accettiamo di non sapere e, come tutti coloro che non sanno, ci interroghiamo. Perchè chi muore riposa, ma chi resta piange. E allora il dolore di questa vicenda non può lasciarci indifferenti. Il dolore per una ragazza morta forse per sbaglio, un'altra ferita, la famiglia colpita, lui in galera e la famiglia di lui, e gli amici e le amiche di lui e di lei, e gli amici che non hanno ancora e che quella ammazzata non avrà più.

Anzitutto prendiamo atto che la maggioranza degli uomini e delle donne delusi da una storia di amore, reagiscono diversamente.  La stragrande maggioranza infatti se ne infischia. Fuori una, dentro un'altra (gruppo 1).

Altri ci restano male, ma non troppo. Fanno come i primi, solo hanno bisogno di una spinta, ed ecco i molti proverbi che fanno allo scopo: "chiodo scaccia chiodo", "chiusa una porta si apre un portone", "chi non ti vuole non ti merita" e via rimembrando. Perchè non c'è dubbio che per molti non sia facile passare oltre (gruppo 2).

Altri ancora ci restano molto male e fanno cose un po' stupide, alcuni si suicidano, altri lasciano la scuola, altri vanno in un paese lontano per dimenticare, tra le ragazze vi sono quelle che diventano anoressiche (gruppo 3). Io ho conosciuto almeno un "esemplare" di ciascuno di questi e devo dire che non essere riuscito a farli transitare al secondo gruppo mi pesa ancora. Però, chissà, forse molti di noi comunque sono riusciti, parlando e chiacchierando, a farlo molte volte. Solo che quando ritrovi il tuo amico a braccetto con una bella stangona tutta gambe e tette e gli strizzi l'occhio ricordandogli quanto era disperato quando lo lasciò quella tappa brufolosa, non ti viene in mente che avrebbe potuto anche andare diversamente. Non sai, non puoi sapere quanti non si sono suicidati, quanti non hanno lasciato la scuola o non hanno smesso di mangiare perchè chiacchierando sei riuscito a sdrammatizzare.

Un ultimo gruppo di amanti abbandonati è quello che ammazza colei o colui da cui è stato lasciato (gruppo 4). Per fortuna è il gruppo meno numeroso e io non ne ho conosciuto direttamente nessuno.

Diciamocelo francamente: io e voi abbiamo molti amici che si vantano delle loro scopate come si vanterebbero delle figurine dei calciatori. Ci sono anche donne che, si dice, siano di facili costumi. Sta di fatto che nell'immaginario collettivo non sono proprio considerati, gli uni e le altre, il massimo della sensibilità. Il giovane triste e solitario che passeggia raccogliendo fiori e lamentandosi con la luna, pallido e schivo, scioglie i cuori di molte ragazzine più o meno giovani.

Ora, tiriamo le redini: Se il macho da un colpo e via, quello che le donne le usa e getta, non è un modello da esaltare, se la donna che si concede a chiunque-chiunque (non quella che è una troia solo perchè va con tutti meno che con te, quella è un'altra faccenda: è rabbia e frustrazione!) non è un consiglio da dare a vostra figlia, se la coppia fedele e innamorata è un ideale che resta in vetta alle speranze di molti, è logico aspettarsi che qualcuno nel gruppo 2 e nel gruppo 3 lo troveremo sempre. Voglio dire, a meno che il nostro ideale non siano gli uomini e le donne del gruppo 1 (tromba e vai) dobbiamo trovare il modo per mantenere un equilibrio accettabile, per soffrire, sì ma non troppo.
Dal punto di vista sociale l'obiettivo dovrebbe essere spostare la maggior parte di persone verso il gruppo 2 e riuscire ad evitare che chicchessia giunga al gruppo 4, concentrando i nostri sforzi su coloro che rischiano di transitare verso il gruppo 3.
Come fare? Per noi che abbiamo già una certa età credo che intervenire sia molto difficile. I giovani oggi non percepiscono la saggezza accumulata con gli anni come una ricchezza, ma come una sfiga: se cerchi di sdrammatizzare ti guardano quasi fossi un bestemmiatore sacrilego nel sancta sanctorum. Anche noi quando eravamo giovani, se non ricordo male, reagivamo alla stessa maniera, quindi nulla di nuovo sotto il sole.
E allora?
L'intervento migliore è quello dei coetanei: quando un giovane ha un gruppo con cui parlare e condividere i suoi dolori, è più facile che riesca a trovare un equilibrio, a non essere nè cinico nè disperato.
Non ho detto nulla di nuovo, lo so.
Ma so anche che tanti si stanno stracciando i capelli per la ragazza uccisa a Palermo e sparano sentenze come se la soluzione fosse lì davanti e nessuno l'avesse compreso, perchè tutti sono scemi meno loro. Ma tutti pensano che tutti siano scemi meno loro, proprio tutti! Anch'io!
Perciò dico a tutti gli scemi: smettetela di masturbarvi, la soluzione è quella di sempre da sempre. Aiutate i ragazzi ad avere amicizie, tante amicizie, aiutateli a fare gruppo e a confrontarsi, a non vivere da soli i loro drammi. Questo è l'unico aiuto che i giovani abbiano mai avuto e possano mai sperare di avere.

Tra coloro che sparano sentenze ci sono anche le FAS. Skorpio ha postato un commento sul loro blog, commento che loro hanno censurato. Perchè? Chiedetelo a loro! Io riporto qui sotto il loro intervento. Perchè?
1 perchè si possa confrontare il livello della loro riflessione e della nostra
2 perchè poichè loro non accettano le nostre osservazioni da loro, noi le possiamo fare, quelle osservazioni, da noi! Di fatto non è un intervento scemo o misandrico come il loro solito. In parte è anche condivisibile, se non avesse quel tono di sufficienza da maestrina presuntuosa e impreparata. Ma la cosa davvero notevole è la banalità. Di fronte alla tragedia dell'amore, che è sempre e comunque una tragedia, dicono della cose talmente puerili da far cascare le braccia.

 >
Citazione
Se stai pensando di cercarl@ perché non ti chiama più, fai un’altra cosa. Esci, vai con gli amici, studia, lavora, fai un lungo viaggio, trova il modo per renderti indipendente da quel sentimento. Rispetta la scelta di chi ha deciso di andare altrove e pensa che diversamente anche la tua vita finirà.
Scorda tutte quelle balle sull’amore conquistato, il corteggiamento, quel modo insistente che la retorica romantica ti dice sia perfetto per farl@ capitolare. Scorda qualunque cosa tu veda o senti in televisione, gli stranamore, i cioccolattini con le frasi idiote, i film di scrittori che riempiono la testa di ragazzi e di ragazze di un sacco di stronzate, le serie televisive in cui basta che tu lo dici nel modo giusto e l’altr@ ti dirà di si. Scordati questa cultura che istiga il pedinamento e la persecuzione delle persone che se dicono di No esigono che tu capisca sia un No.
Lo so che è difficile e che dovrai passare brutte notti, ti manca l’aria, a volte, i ricordi, lo stomaco si stringe, qualche momento buio, ma se sei in piedi e vivi e respiri devi sapere che quello che provi, questa cosa che non ti permette di rispettare la volontà dell’altr@, non è amore. E’ egoismo. E’ l’impulso di soddisfare un tuo bisogno. Per quel malessere profondo che pensi possa sciogliersi in un abbraccio e pensi sia stat@ l’altr@ a provocare. In realtà, ti giuro, che non è così.
L’amore va e viene e la fine di una storia non produce le stesse conclusioni per chiunque. Non perché si soffra meno ma perché diverso è il modo in cui ciascun@ reagisce. C’è tanta gente che riesce a vivere, a diventare altro, a continuare e migliorare e fare scelte belle per se stess@ e per gli e le altre. Se tu non riesci a distogliere l’attenzione, se è diventata questione di vita o di morte, se provi una ossessione, paranoia, se la tua vita sta andando in palla dietro una speranza e un sogno, ti prego pensaci, non fare una cazzata. Salvale la vita. Salvati la vita.
Da qui, io, altre persone, non possiamo far altro che dirti questo e dirti che se hai bisogno di essere ascoltat@ puoi scrivermi, se vuoi, perché io lo so, e non c’è dubbio, l’ho capito, che se non salvo te non salvo neppure l’altr@.
Rispetta le scelte altrui e prenditi una chance per ricominciare. A partire da ora. Per favore…
[repetita juvant: non sono affermazioni sbagliate, non sono neppure troppo misandriche (anche se fanno passare i maschi per poveri stupidotti). Sono solo tanto, troppo, incomprensibilmente banali. Il dramma dell'amore e della morte richiederebbe un po' di profondità in più miss fasse!]
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Offline vnd

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #1 il: Ottobre 20, 2012, 21:20:08 pm »
[repetita juvant: non sono affermazioni sbagliate, non sono neppure troppo misandriche (anche se fanno passare i maschi per poveri stupidotti). Sono solo tanto, troppo, incomprensibilmente banali. Il dramma dell'amore e della morte richiederebbe un po' di profondità in più miss fasse!]

http://antifeminist2.altervista.org/lettera-ad-una-possibile-vittima-di-femminicidio-t1670.html#p8629

Ecco cosa ha scritto Vanadium:
Citazione
Lettera ad una possibile vittima di "femminicidio".
In risposta a questo fazioso delirio:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/pos ... mminicida/
"Lettera ad un potenziale femminicida" di un sito di antidemocratiche misandriche sudiste storiche.


Cara travisatrice, una persona normale non uccide.
Un folle è un folle e tentare di comprendere la follia non porta a nulla. Qualcuno disse che è "come spremere le pietre per tentare d'estrarne il sangue".
Quindi.... non andiamo a cercare il pelo nell'uovo.
Un uomo non sposato e senza figli, se uccide una donna che lo ha lasciato, lo fa perché non è a posto. Perché non riesce a capire che con tutte le donne che ci sono nel mondo fissarsi con una in particolare, che nemmeno ti vuole, è da veri imbecilli.
Gli uomini normali non si sgrillettano leggendo romanzetti rosa, quindi sono perfettamente in grado di pulirsi il culo con l'amore, specie quando capiscono che è un sentimento sbagliato o sprecato.
Quello che però può portare alla follia un uomo normale è l'abuso di privilegi femminili.
Il danno e la beffa.
In Italia non esiste certezza della pena ma un uomo sa che se la moglie, troia, lo volesse lasciare, lui perderebbe i figli, la casa, un sacco di soldi, la dignità e la possibilità di rifarsi una vita.
E allora... per qualcuno, la rabbia diventa così grande che... non ce la fa e cade nel "muoia Sansone con tutti i filistei" di biblica memoria.
Invece che sprecare il tempo a cagare il cazzo alla gente per bene con le vostre noiose e fastidiose calunnie e generalizzazioni, aiutateci a lottare per il ripristino del diritto...
Basta a mantenimento e alimenti.
Basta con la negazione della paternità.


Salverete migliaia di vite umane.

Continuando a vedere colpe dove non ce ne sono, continuerete a rendervi complici della morte di tanti innocenti.

Bambini, troie, donne, e gli stessi "femminicidi".
Tanto per usare un termine che non condivido ma che rende perfettamente l'idea dell'assurdità delle vostre invenzioni.
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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #2 il: Ottobre 20, 2012, 22:15:46 pm »
scusa vnd, ma con il caso specifico, che c'entrano gli alimenti, il mantenimento e la paternità?

di un ex-fidanzato si tratta  :hmm:
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Offline skorpion72

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #3 il: Ottobre 20, 2012, 23:23:03 pm »
Tra coloro che sparano sentenze ci sono anche le FAS. Skorpio ha postato un commento sul loro blog, commento che loro hanno censurato. Perchè?

Perché hanno l'atteggiamento delle ragazzine alla "con te non ci parlo più", per la cronaca il commento che avevo scritto era il seguente, parola più parola meno:

Citazione
Una volta un mio amico è stato lasciato dalla fidanzata e non l'ha più cercata.
Un giorno, confidandosi con noi, ci disse che le mancava molto e che ci soffre, a quel punto due nostre amiche gli hanno chiesto "Ma tu che hai fatto per riconquistartela?" e lui ha risposto che, siccome l'aveva lasciato, ormai la storia è finita, a quel punto le due gli hanno detto "Ma tu sei proprio un coglione? Ma non lo capisci che noi donne lo facciamo per mettervi alla prova?"
Morale della favola: in queste situazioni l'uomo è sempre o un coglione o uno stalker

Vorrei tanto sapere, dalle professoressine con la penna rossa, chi avrei offeso con questo commento.

Sono d'accordissimo sul discorso della solidarietà, su questo noi uomini dovremmo provare a migliorare un po', purtroppo se si lamenta un uomo, questo non riceverà mai nemmeno un centesimo della solidarietà che riceve una donna per la stessa lamentela, ma beccherà solo calci dove lo sente meglio, questo è il problema.
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Lucia

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #4 il: Ottobre 21, 2012, 00:27:37 am »
 :( Non bisogna giocare con l'amore di nessuno
Io credo che molti uomini e donne soffrono ugualmente tanto in queste situazioni, anzi io la maggior parte delle persone che conosco li metterei nel gruppo 3, anche perché dopo una rottura non riescono più avere fiduccia in nessuna (nessuno)

Offline vnd

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #5 il: Ottobre 21, 2012, 08:13:54 am »
scusa vnd, ma con il caso specifico, che c'entrano gli alimenti, il mantenimento e la paternità?

di un ex-fidanzato si tratta  :hmm:

Rientra nella casistica dei folli.

Per il mio ragionamento, chi uccide è un pazzo. Nel caso di una fidanzata, lo è senza dubbio.
E' pazzo anche l'uomo che uccide moglie figli e se stesso... ma in questo caso è facile capire che cosa lo ha portato alla follia.
Vogliamo ridurre la violenza e fare davvero qualcosa di concreto?
Questa è una strada.

Eliminando le ingiustizie che portano alla follia, parte delle violenze cesserebbero.

La nazicozza, fa di tutta l'erba un fascio.
Io, distinguo i due casi.

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #6 il: Ottobre 21, 2012, 22:22:02 pm »
@Skorpion: in effetti non capisco perchè ti abbiano censurato, però non capisco neppure perchè tu ci goda a postare dove hai una alta probabilità di essere censurato. Tra l'altro: sono stato bannato anch'io dalla pagina facebook di noino.cacca nonostante abbia inserito un commentino tanto banale come quello che vedi nell'apposita discussione. No problem: non morirò nè mi annoierò per questo.

@vnd: il tuo ragionamento per me fa un po' acqua, prendo la parte che mi pare abbia un senso:
la violenza può essere razionale? sarebbe una contraddizione in termini, perchè la violenza è, etimologicamente, una forza irrazionale.
Quando ci sono delle ragioni per fare una guerra e le quattro condizioni di San Tommaso sono rispettate, ci si deve preparare e andare alla guerra. La forza che in tal caso verrebbe usata non è violenta, perchè ordinata dalla ragione.
Perciò in ogni caso qualunque episodio di violenza evidenzia una situazione irrazionale.
Alcune di queste situazioni sono irrazionali perchè il soggetto è irrazionale: è pazzo. Ma allora sarà la società a doversi caricare del problema di neutralizarlo e se non lo neutralizza non gli può comunque attribuire alcuna responsabilità perchè è, appunto, pazzo.
Ma nella maggior parte dei casi la violenza non è l'azione di un pazzo, ma di persone sane che non usano appieno la loro ragione, e fanno cazzate, cose irrazionali.
Qui la cosa si fa, di fatto buffa: la maggior parte della gente ritiene infatti che sia semplice, semplicissimo non ammazzare la propria ex-fidanzata, basta usare la testa. Ma quella stessa gente nella vita di tutti i giorni la testa non la usa. È assolutamente sotto gli occhi di tutti. La gente comune vive alla giornata, si ritrova dentro un corpo e non si domanda da dove ci è caduta dentro, dove andrò quando quel corpo la butterà fuori, che cosa ci sta a fare in quel corpo in quell'intervallo di tempo che corre tra quando ci è caduta e quando ne uscirà.
Come fa questa gente ad invitare Samuele Caruso ad usare la testa, ad essere ragionevole?
Un esempio per tutti: tale Riccardo Venturi su http://ekbloggethi.blogspot.com.es/2012/10/a-samuele-caruso.html si rivolge a Caruso in questi termini:
 
Citazione
bisognerà che qualcuno te lo dica, Samuele Caruso, senza mezzi termini. Sei veramente un cretino, oltre che un assassino. In compagnia di altri non so quanti cretini, di “mariti” sterminatori, di “fidanzati” appostati come sicari, di “padri di famiglia” annientatori, e di stalkers, di allucchettatori, di possessori e di altri deficienti del genere. In compagnia di tutta una società, probabilmente, che ha scambiato l'amore con un'istituzione al pari delle altre.

Il cretino Venturi dà del cretino a Caruso  :wacko:
Se vogliamo porre fine alla violenza, dobbiamo ricominciare dalla forza della ragione, Gandhi diceva dalla Forza-Della-Verità Satyagraha.
 Venturi, cominci lei a mostrarci che ha una risposta alle domande prime della ragione: chi sono io? che ci faccio qui? dove sto andando?  Ce lo mostri lei perchè ha scritto una lettera tanto lunga quanto stupida per offendere un ragazzo che di essere un cretino lo aveva già capito, ma non ha ancora capito dove sia la vera intelligenza.
Lei Venturi mi fa pena se crede che la vera intelligenza stia nel non ammazzare l'amata perchè non si potrebbe più godere la vista dell'isola d'Elba là dietro Piombino o la sua pastaasciutta fumante.
Lei mi fa pena, caro Venturi, perchè non ha capito che quel ragazzo mettendosi in tasca il coltello e andando incontro alla sua ex-fidanzata è andato più vicino alla verità di lei, saggio apatico parassita.
Perchè è vero che l'amore e la morte vanno a braccetto, si deve solo imparare che l'amore vero non è quello che fa soffrire gli altri ma quello che prende su di sè la sofferenza altrui. L'amore non è ammazzare ma dare la propria vita per i propri amici. È un rovesciamento, il vero amore, di ciò che tutti noi scambiamo per amore ma è tutt'altro.
Non sono parole mie. Sono parole antiche come le montagne. Perchè al povero Venturi siano finora sfuggite e perchè ci delizi con le sue cazzate stile Diogene-nella-botte non lo so, ma temo che ci sia una sola risposta: è molto ma molto più stupido lui di Caruso.
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Offline vnd

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #7 il: Ottobre 22, 2012, 09:47:54 am »
L'omicidio è un reato.
Punto.

E' reato anche quando un padre di famiglia si vede strappare i figli, espropriare la casa, la propria dignità e la vita.
Ma almeno, in questo caso, si capisce qual'è la ragione che ha condotto l'uomo al comportamento irrazionale.

Nel caso in questione, questi elementi mancano, per cui, alla base del reato c'è il nulla... L'orgoglio ferito, forse... Tutte cose che con il sopraggiungere della maturità sarebbero passate in secondo piano... Forse....

Non giustifico questo ragazzo. Quello che ha fatto non è giustificabile.

Tuttavia... non posso fare a meno di pensare due cose.

1. Essersi recato all'appuntamento con un arma potrebbe non essere stato pianificato.
Ci sono regioni italiane dove è normale girare con un coltellino.
Ad esempio, in Sardegna, abbiamo in tasca quasi tutti una pattada...
Ci sono professionisti che, al ristorante, tirano fuori dal taschino la loro pattada e si sbucciano la mela...
Nessuno ci fa caso... E' come avere in tasca un accendino...
Non so se mi spiego.

Su rasoru fa parte della cultura sarda e il semplice fatto di averne uno in tasca non fa di un sardo un assassino.


2.
La provocazione.
Qualcuno ha detto che la ragazza uccisa fosse una femminista....
Non so se è vero o no.
Ma le conosciamo tutte le doti diplomatiche delle femministe...

Le parole possono essere più offensive di un coltello. Possono alimentare fuochi che invece dovrebbero essere spenti.
Per quanto possa essere grave il reato, il nostro codice prevede la provocazione e la provocazione è un'attenuante.

Ad un individuo in stato d'ira che ha appena estratto un coltello... non è mai prudente dire:"voglio proprio vedere che cosa hai il coraggio di fare!".

Le ragazzine di oggi crescono convinte di essere intoccabili, in quanto donne, si illudono di poter fare e dire qualsiasi cosa: insultare, minacciare, schiaffeggiare...
Non manca nemmeno la manipolazione mediatica in tal senso.
Per esempio, ieri sera ho visto la puntata de "I Cesaroni"....
A parte che tutte, ma proprio tutte, le protagoniste femminili sono dei gran troioni...  a parte lo strizzare l'occhio al consumo della mariunana, per giunta, in infusione... (per noi che abbiamo smesso di fumare....).... a parte un'attrice anziana e a due comici non c'è nessuno capace di recitare ma non si sono fatti mancare la ragazzina che tira uno sberlone ad un ragazzo e... questi... invece di reagire... che fa? Si scusa....
Qual'è il messaggio che diamo?

RAGAZZI PRENDETE PURE A SBERLE E A PUGNI I RAGAZZI COME SE FOSSERO PUNGIBALL... TANTO NON POSSONO REAGIRE!!!

E invece no... la cronaca ci dimostra che... qualche volta reagiscono e... che se per disgrazia vivono in una ragione italiana nella quale avere un coltellino in tasca è considerata una cosa normale... potrebbero anche tirarlo fuori....

Controlliamo le parole e teniamo giù le mani. Tutti.
Anche le donne!

Io non so come si sono svolti i fatti... ma ancora che mi si dice che la vittima era femminista... io mi immagino una scena nella quale la tizia insulta, provoca, schiaffeggia.... pensando, forse, di essere in un film... uno di quei tanti film dove le donne stendono gli uomini con uno schiaffetto... e dove gli uomini restano immobili a prendersi graffi, insulti e schiaffi....

Ma... la vita... non è un film.
« Ultima modifica: Ottobre 22, 2012, 10:03:18 am da vnd »
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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #8 il: Ottobre 22, 2012, 13:54:40 pm »
il ragionamento di vnd non è del tutto scemo!

chissà perchè da altre parti si leggono solo ragionamenti del tutto  scemi  :hmm:
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Offline Lucia

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Re:lettera ad un giovane
« Risposta #9 il: Ottobre 22, 2012, 14:09:35 pm »
secondo me invece non capisce che esiste anche l'amore che crea dipendenza, e che forse non dovrebbe esistere però anche se è pazzia può portare a crimini.