Ho avuto un istruttore molto buono. Non diceva niente solo vai di là, vai di qua con un tono secco e io andavo, non avevo coraggio di contraddirlo. Mi ha detto di non guardare la corsia paralella e di guardare solo dove devo andare. Mi sembrava quasi un esercizio di controllo della mente, ma era stimolante, mi piaceva guidare.
E io sono una che ha paura delle macchine, di aereo, di fulmini, di alluvioni, di cancro e altre cose, ma non avevo nessuna paura di andare anche con 80km/h fuori città, anzi mi sembrava una cosa fantastica. Io ho insistito di fare lezioni anche nella neve. Tutto il febbraio c'era neve, io ci sono abituata. E stato bello.
Poi prima dell'esame cominciava fare lo psicologo: diceva che io infatti ho emozioni forti dell'esame ma non li voglio far vedere. Stupidaggini di questo tipo, chissà cosa aveva letto, alla fine mi faceva davvero venire emozioni dell'esame.
E facevo errori che durante le lezioni non li facevo mai.
Certo non è solo colpa dell'istruttore, ci mancherebbe (anche se non tornerò più a lui)
però potrebbe essere significativo per una discussione sulla paura e macchina e donne