Autore Topic: Il ritorno all'unità originale  (Letto 4088 volte)

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Il ritorno all'unità originale
« il: Ottobre 30, 2012, 10:56:09 am »
Il termine androgino deriva dal greco androgynos, ed è composto da aner, andros, uomo + gyne, donna.
Viene usato per indicare in un individuo la coesistenza di aspetti esteriori, sembianze o comportamenti propri di entrambi i sessi.
Non fa riferimento nè alle modalità di riproduzione (ermafroditismo), nè all’orientamento sessuale (bisessualità).

La figura dell’androgino come essere archetipo è presente in molte tradizioni e culture.
La troviamo nel Tao, con i principi Yin e Yang fusi in un’unica sfera, nella Genesi prima della caduta, nell’antichità greco romana, nell’ antico mito di Aristofane che Platone raccoglie nel suo Simposio.

Alle origini c’è questo primo modello ideale e perfetto che in seguito, viene scisso in due, vuoi per “colpa”, vuoi per “invidia degli dei” o per un’ umana necessità di consapevolezza degli opposti.

Per androgino si intende quindi un ritorno all’unità originale.
Il superamento degli opposti, della polarità, dei conflitti.


Una trasformazione che ci porta verso un essere più armonico ed equilibrato, sereno e in pace verso se stesso e verso gli altri.
Mente e corpo, non sono entità separate ma interconnesse, camminano di pari passo e si influenzano e condizionano a vicenda.
Se agisco sul corpo agisco anche sulla mente e viceversa.
L’emisfero sinistro del cervello (logico-razionale) controlla il movimento e la sensibilità della parte destra del corpo.
L’emisfero destro (intuitivo-creativo) controlla il movimento e la sensibilità della parte sinistra del corpo.
Spesso capita di avere una propensione verso un emilato (metà lato) del corpo o problemi fisici ed anche traumi che “guarda caso” accadono sempre da un lato. Ad esempio la vista è migliore da un occhio piuttosto che dall’altro, mastico più “volentieri” da un lato, mi duole un’anca proprio dalla stessa parte o magari il ginocchio ecc.
Sono cose che accadono di sovente se ci pensiamo un attimo e facciamo i collegamenti.
L’emisfero destro per le sue caratteristiche di irrazionalità, intuizione, atemporalità e olismo è la nostra parte femminile e sede dell’inconscio.
Quello sinistro invece, razionale, logico, temporale e lineare è la nostra parte maschile e sede del conscio.
Maschile e femminile sono due polarità del medesimo insieme, come possono essere alto e basso,  avanti e dietro, bianco e nero.
I principi Yin e Yang nella cultura orientale del Tao sono un simbolo che evidenzia quest’unità.
Praticamente nessuno è solo femmina o solo maschio. L’essere umano è sia uomo sia donna, ognuno di noi è bisessuale perchè sono insite in noi le caratteristiche di entrambi i sessi.
Nella personalità di ognuno sono compresenti caratteristiche maschili e femminili.
Abbiamo dentro di noi enormi potenzialità che aspettano solo di essere liberate.
Si dice infatti che utilizziamo consapevolmente il 10% del nostro potenziale cerebrale o comunque lo usiamo in minima parte.
Dunque non resta che mettersi in gioco!

La donna moderna occidentale ha molte più opportunità di mettersi in relazione con il suo potenziale maschile rispetto ad un tempo passato restrittivo per il suo campo d’azione.
La maggioranza delle donne ha  abbandonato il ruolo propriamente della casalinga ricoprendone molti in ambito lavorativo riservati per eccellenza agli uomini e viceversa l’uomo comincia ad assumere ruoli che nella vita non erano soliti a lui per convenzione e cultura.
Questo avvicinamento tra parte maschile e femminile sta avvenendo fuori e dentro di noi. Stiamo andando verso un’unità psicofisica, che sarà il tema pricipale di quest’era dell’Aquario che ci attende.

L’unione dei due poli: Yin (femminile) e Yang (maschile) in un’unica sfera.
Realizzare la propria identità di uomo e di donna è il frutto di questo processo di integrazione. Integrazione dell’insieme degli aspetti femminili presenti in forma inconscia nell’uomo e dell’insieme degli aspetti maschili presenti in forma incoscia nella donna. Una completezza che viene rappresentata dall’ unione degli opposti di cui la figura dell’androgino è simbolo.
La sensazione che si ha in questo periodo di transizione nell’era dell’Aquario è che ci siano due tendenze in atto.

Una tendenza verso un’androginia e un’altra che tende a contrastarla per conservare la polarità con un maschile e un femminile ben divisi nei loro ruoli.

La discriminazione e i pregiudizi nella nostra società sono ancora molto radicati e creano, specialmente per l’universo maschile, un attrito verso il compimento di questa crescita spirituale che sfocia spesso nella violenza.
Un adeguamento a modelli di comportamento maschile o femminile dominante per il proprio sesso è piuttosto uno stereotipo culturale e può essere limitante per molti di noi.
Questo conflitto che vive dentro di noi, in questo periodo molto particolare si sta manifestando nella vita di ognuno di noi in forme e modalità diverse.
Trasformare questo conflitto, questa polarità in unione e armonia è un lavoro che possiamo fare sul nostro corpo con l’aiuto o meno di una persona che ci dia delle indicazioni.
Essere oggettivi e sinceri con se stessi è complicato, per questo motivo è meglio farsi guidare da un “addetto ai lavori”.
Allentando restrizioni, tensioni e ristagni energetici che limitano la motilità del corpo aumentiamo la sua vitalità e le potenzialità dell’organismo possono essere liberate ed espresse.
Il nostro corpo è la creazione di ciò che la nostra mente crede e di ciò che il nostro cuore prova. Il corpo è una “porta” verso l’inconscio.
Le tensioni si producono quando vogliamo essere qualcos’altro rispetto alla nostra natura, rispetto a ciò che siamo intimamente, si crea un conflitto tra conscio e inconscio.
E‘ uno sforzo cercare di essere quello che non siamo!
In genere lo facciamo per soddisfare le aspettative altrui.
Così facendo provochiamo divisione dentro di noi allontanandoci dall’armonia, dall’equilibrio e dall’unità.
Cominciamo a stare male … ma è scomodo sentire questo malessere e allora cerchiamo di celarlo a noi stessi respirando sempre di meno e sempre più superficialmente per paura di sentire un fastidioso blocco dentro di noi.
 Anche la postura ne risentirà. Ci può accadere a volte di non riuscire a stare comodi. Spesso accade di percepire la “scomodità” quando ci rilassiamo, sul divano o a letto, ma anche lavorando, comunque in una postura (distesi, seduti o in piedi) non mentre ci stiamo muovendo.
Stiamo scomodi perchè non siamo noi stessi, stiamo cercando di essere diversi. Siamo divisi. La tensione e le restrizioni le provochiamo noi e poi ci lamentiamo se non riusiamo più a stare comodi!
Se dentro di me o fuori di me, le polarità sono divise e i ruoli sono ben definiti da qualcosa che avvertiamo come restrittivo, è arrivato il momento per superare questo schema. Questa situazione crea la tensione ottimale che ci darà l’energia e il coraggio per cambiare, per “ribellarci”. Lavorando sulla respirazione e sul corpo con la cranio sacrale posso diventare consapevole e lucido per poter scegliere nella mia vita.
Parte destra e sinistra del corpo devono essere in “pace”, in armonia per funzionare bene, così come la forza e la sensibilità, l’inspirazione  e l’espirazione. Quindi se vogliamo fare qualcosa per la pace nel mondo possiamo partire da noi stessi, dal creare la pace dentro di noi. L’armonia crescerà man mano che ci avviciniamo a quello che noi realmente siamo nel profondo, la nostra essenza.
E’ un tornare a Casa, tornare ad una condizione di unità interiore, al modello androgino originario, pur restando ognuno nella sua bellezza e specificità.
E’ un’opportunità di ampliare consapevolmente la capacità di Amare noi stessi e gli altri per quello che sono realmente, senza maschere, discriminazioni e divisioni.
Androgino = Non Diviso.
L’androgino è già visibile in molti ambiti, che vanno dalla musica moderna alla moda e alla filosofia e continuerà a manifestarsi sempre più visibilmente in futuro, le nuove generazioni ne sono i portavoce.

http://www.fisiosofia.com/file/Blog/Voci/2010/4/4_Il_ritorno_allunita_originale.html
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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #1 il: Ottobre 30, 2012, 23:47:40 pm »
"fisiosofia -    di Maurizia Lenardon"
...Benissimo. Costei ci dia l'esempio e che inizi a diventare androgina lei.  :lol:
E se ha figli o nipoti, che li diriga verso l'androginìa, che le piace tanto.
Ci dia l'esempio, signora Maurizia Lenardon   :D
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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #2 il: Ottobre 31, 2012, 00:44:21 am »
Mah, sembra una roba Yoga New Age scritta nel 1973...

Poi la solita solfa che i maschi non sono pronti e reagiscono violentemente a questo processo, sfata un po' tutto l'equilibrio spiritualista hippie che voleva creare nelle premesse, visto che se vogliamo analizzare in maniera oggettiva e profonda questo mutamento, ne risulterà che probabilmente sì, il pensiero occidentale si sta dividendo tra chi vuole l'androginia e chi la respinge con tutti i mezzi a disposizione, ma ne risulta anche che specularmente alla reazione maschile c'è una eguale reazione femminile a questa unione.

Sinceramente io penso che comunque l'androginia non sia tanto una questione di cultura, discriminazioni o ruoli sociali, ma che per realizzarsi, debba farlo a tutti i livelli, quindi anche in quello fisico-riproduttivo.
E poi non penso che sia una questione di se ma solo di quando... la sofferenza delle differenze sessuali è sempre stata strettamente regolamentata da tutte le religioni-società dall'alba dell'uomo, però tutte le regolamentazioni non solo non hanno mai annullato tale sofferenza (limitandosi a ridurla un po') ma hanno visto sempre fallire i propri propositi.
Il crollo delle religioni e delle morali ad esse legate porterà inevitabilmente gli esseri umani a voler dissipare una volta per tutte tali sofferenze, per cui l'androginia effettiva mi sembra un qualcosa di inevitabile a lungo termine.

Offline Red-

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #3 il: Ottobre 31, 2012, 14:05:28 pm »
Trattasi, per me, di una cosa molto complessa.
Il concetto di androginìa ha un suo significato solo ed esclusivamente a livello spirituale-ascetico-esoterico. Nella cattedrali gotiche vi sono le figure androgine, vi sono nei libri di alchimia, nei testi di esoterismo.
Dipende quindi da quale livello vogliamo considerare.
Se uno va in libreria, compra il Tao Teh King, lo legge e lo capisce tutto istintivamente e lo capisce correttamente, allora quello probabilmente capisce anche il concetto di androginìa. Se uno invece lo legge e si inventa sue spiegazioni personali per ogni capitolo, allora quello si può scordare di comprendere il concetto. Sta di fatto che su 57 milioni di italiani, ve ne saranno 5 o 6 che sono in grado di capire tutto questo ambaradan. E io tra questi non ci metterei la Lenardon, ma potrei sbagliare, ovvio.
Cmq per tutti gli altri 56 milioni 990 mila e 995, quando si parla di androginìa viene solo in mente l'omosessualità. Questo è, a mio parere.

E' possibile se non probabile che un giorno l'essere umano (se nn si autodistruggerà, cosa ancora più probabile) evolva in un essere androgino, e quindi successivamente si trasformi in pura luce, diventando energia (ne parlarono anche su Focus), ma il tutto fra alcuni milioni... più probabile tra alcuni miliardi di anni. Nel frattempo si sa per certo (fonti scientifiche) che negli ultimi 1000 anni l'essere umano si è evoluto pressochè niente (zero). Non si capsice perchè, quindi, noi dovremmo evolverci così radicalmente in soli 10-15 anni, se non di meno, addirittura.
 :D
Io trovo tutto ciò pazzesco nonchè assurdo, e nn colgo il senso . Cmq chiedo venia, ognuno ha diritto di credere in ciò che vuole, ci mancherebbe.
:)
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Offline Animus

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #4 il: Ottobre 31, 2012, 14:07:11 pm »
Che poi, è il punto di arrivo del cristianesimo, l'unica grande religione che ha fatto di una pulsione insita nella psiche umana, un obiettivo da perseguire. (il c.d. regno dei cieli la versione cristiana dei saturnia regna lodati da virgilio "Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna,iam nova progenies caelo demittitur alto"[1])

Ecco perchè, chi si dice cristiano, e ne combatte il progetto - o chi non si dice, e lo persegue - non può pretendere poi di essere preso sul serio.   :cry:

Ogni riferimento a fatti o persone coinvolte (e solo su questo forum, sono parecchie) è puramente casuale... :D


1 - Già ritorna la Vergine, ritornano i regni di Saturno, già una nuova progenie discende dall'alto dei cieli.

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #5 il: Ottobre 31, 2012, 14:14:35 pm »
Mah, sembra una roba Yoga New Age scritta nel 1973...

Qualche anno prima... ^_^


Or quando tu cantasti le crude armi
de la doppia trestizia di Giocasta»,
disse ‘l cantor de’ buccolici carmi,                               

«per quello che Cliò teco lì tasta,
non par che ti facesse ancor fedele
la fede, sanza qual ben far non basta.                         

Se così è, qual sole o quai candele
ti stenebraron sì, che tu drizzasti
poscia di retro al pescator le vele?».                           

Ed elli a lui: «Tu prima m’inviasti
verso Parnaso a ber ne le sue grotte,
e prima appresso Dio m’alluminasti.                           

Facesti come quei che va di notte,
che porta il lume dietro e sé non giova,
ma dopo sé fa le persone dotte,                                   

quando dicesti: ‘Secol si rinova;
torna giustizia e primo tempo umano,
e progenie scende da ciel nova’.                                   

Per te poeta fui, per te cristiano:
ma perché veggi mei ciò ch’io disegno,
a colorare stenderò la mano.                                         

Già era ‘l mondo tutto quanto pregno
de la vera credenza, seminata
per li messaggi de l’etterno regno;                               

e la parola tua sopra toccata
si consonava a’ nuovi predicanti;
ond’io a visitarli presi usata.                                           

Vennermi poi parendo tanto santi,
che, quando Domizian li perseguette,
sanza mio lagrimar non fur lor pianti;                         

e mentre che di là per me si stette,
io li sovvenni, e i lor dritti costumi
fer dispregiare a me tutte altre sette.                             

E pria ch’io conducessi i Greci a’ fiumi
di Tebe poetando, ebb’io battesmo;
ma per paura chiuso cristian fu’mi,                               

lungamente mostrando paganesmo;
e questa tepidezza il quarto cerchio
cerchiar mi fé più che ‘l quarto centesmo
[1]

Divina Commedia, purgatorio canto XXII 55-93

1 -

«Ora, quando tu cantasti la guerra crudele dei due figli (Eteocle e Polinice) di Giocasta», disse l'autore dei carmi bucolici (Virgilio N.d.r), «per quello che la Musa Clio suona nel tuo verso non sembra che tu avessi ancora la fede, senza la quale le buone azioni sono insufficienti.

Se è così, quale sole (la Grazia) o quali candele (insegnamenti umani) ti illuminarono al punto di farti seguire il messaggio di san Pietro?»

E Stazio rispose: «Tu prima mi hai inviato a bere nelle grotte di Parnaso (mi hai avviato alla poesia) e per primo mi hai illuminato dopo Dio.

Hai fatto come quello che va di notte, portando il lume dietro di sé non giovando a se stesso, ma illuminando quelli che lo seguono, quando dicesti: 'Il tempo si rinnova; torna la giustizia e la prima età dell'uomo, e dal cielo scende una nuova progenie'.

Grazie a te (a Virgilio n.d.r) divenni poeta e cristiano: ma affinché tu capisca meglio ciò che dico, aggiungerò altri particolari.

Ormai il mondo era pieno della vera religione, diffusa dai messaggeri del regno eterno (apostoli);
e le tue parole che prima ho citato si adattavano ai nuovi predicanti; allora presi l'abitudine di visitarli.

Mi sembrarono poi così santi, che, quando Domiziano li perseguitò, i loro pianti furono accompagnati dalle mie lacrime (provai per loro compassione);

e mentre fui in vita, li aiutai e i loro retti costumi mi indussero a disprezzare ogni altro culto religioso.

E prima che io portassi i Greci ai fiumi di Tebe nei miei versi (prima di completare la Tebaide), fui battezzato; ma per paura nascosi la mia religione, ostentando a lungo il paganesimo; e questa paura mi ha costretto a girare il monte nella IV Cornice oltre quattro secoli.
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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #6 il: Ottobre 31, 2012, 14:22:49 pm »

Non è una forma di androginia il processo junghiano  di integrazione dell'anima maschile per la donna e l'integrazione della propria anima femminile per l'uomo?

Ovvero paradossalmente proprio quella integrazione dell'opposto ti fa diventare più maschile o più femminile?

Offline vnd

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #7 il: Ottobre 31, 2012, 14:29:25 pm »
Non è una forma di androginia il processo junghiano  di integrazione dell'anima maschile per la donna e l'integrazione della propria anima femminile per l'uomo?

Ovvero paradossalmente proprio quella integrazione dell'opposto ti fa diventare più maschile o più femminile?

Non lo so.
Freud mi convince...
Ma gli altri....
Vnd [nick collettivo].

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #8 il: Ottobre 31, 2012, 14:43:48 pm »
Non è una forma di androginia il processo junghiano  di integrazione dell'animus maschile per la donna e l'integrazione della propria anima femminile per l'uomo?


Certo, Jung è lo psicologo che meglio ha trattato l'argomento.
Infatti secondo Jung, gli alchimisti, coloro che volevano trasformare il metallo vile in oro, erano mossi, non da ragioni ecomiche, ma dallo stesso desiderio psichico illustrato da Virgilio, il regno della Vergine, l'età dell'oro, la prima età dell'uomo (quella dove la paternità era ancora sconosciuta insomma) contrapposta a quella del ferro.
Tant'è che il simbolo degli alchimisti, era proprio l'androgino/ermafrodita che nasceva dal bagno di mercurio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Arte_alchemica


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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #9 il: Ottobre 31, 2012, 17:13:49 pm »
Qui c'è scritto un po' tutto: http://artediafrodite.jimdo.com/archetipo-del-s%C3%A8-cognitivo/

A me dispiace vedere che ci sono blog,che stanno sorgendo come i funghi, curati magari da una sola persona e aperti solo di recente, che su questo argomento, da un punto di vista intellettuale, sono andati avanti più di noi (e che hanno capito il fenomeno del femminismo meglio di "noi", perchè lo includono in una dinamica più ampia sul percorso della civiltà occidentale). :cry:

E mi dispiace, perchè son cose che ormai ripeto da anni....


LA DISCRIMINAZIONE IN AZIONE

"Individuarsi significa diventare un essere singolo,e, e intendendo noi per individualità la nostra più intima , ultima, incomparabile e singolare peculiarità, diventare se stessi, attuare il proprio Sè. "Individuazione" potrebbe dunque essere tradotto anche con "attuazione" del proprio Sè, o ''realizzazione" del Sè'". (Jung)
 
L'attuazione del Sè si rivela piena di sorprese. Come insegna l'esperienza degli alchimisti rinascimentali,  l'adattamento dell'Io alle regole del Sè creativo e del Sè cosmico, richiede una fase di  "morte" simbolica della libido maschile che si estrinseca nell'aggressività autoaffermativa, negli schemi di razionalizzazione e inibizione della psiche femminile e nelle tentazioni speculative messe in atto dall'intelletto in ogni settore dell'attività umana, della cultura, del pensiero e dell'arte.
 
La "morte simbolica" corrisponde alla crocifissione, morte dell'ego e la successiva resurrezione nel Sè.

Mentre il rito della crocifissione equivale simbolicamente a una fase di spoliazione, rinuncia e sacrificio della libido materiale, sociale e spirituale, condizione indispensabile per essere ammessi all'ordine monastico o al sacerdozio, "la morte  dell'ego"  è un evento che non appartiene al sistema rituale religioso ufficiale, ma è una iniziazione descritta  nella vicenda dei "tre giorni" trascorsi da Cristo nel limbo prima di risorgere.
 
(...)
 
Dopo la crocifissione e prima di risorgere,  Cristo scende negli inferi per "sollevare" dall'oblio i giusti e "ricacciare"  tutti gli altri nella "dimenticanza", metafora del potere della discriminazione di selezionare le opere, le parole e i gesti degli artisti, dei filosofi, dei santi e dei martiri che hanno portato a compimento il percorso di individuazione, fino al punto di  far morire l' Io, dissolvere l'ego nel Sè e  identificarsi nel Sè cosmico.
 
 Michelangelo compie la scelta coraggiosa  di dipingere il Cristo del Giudizio sulla parte dell'altare della Cappella Sistina, a concludere il percorso "a ritroso" compiuto dall' uomo  terreno, materiale e legato alla dimensione sociale (Noè), consapevole di sacrificare la libido sessuale per migliorare il benessere ecominico (I figli di Noè)  ma incapace di contenere la pulsione per cui si  diventa fragili e si cade in tentazione e nella disobbediaenza alle regole del Sè (Il peccato originale)
 
(..)
 
Ciò significa che il percorso di individuazione diventa una realtà praticabile se si accetta di operare tramite il Sè neuronale (La Vergine), che è un sistema aperto in cui le informazioni e gli imput sono continuamente sintetizzate ed elaborate in  configurazioni fluide,  plastiche, disponibili al dialogo, alla verifica del dubbio e alla disponibilità a ripensare l'ordine delle cose, al fine di riconoscere gli errori che sono intrinsechi in ogni forma di percezione, anche se è avvalorata da strumenti  tecnologici di alta precisione.
 
L'archetipo della Vergine innesca  un processo di "assimilazione" percettiva dei valori inconsci che si agitano nel "polo degli infrarossi" (eros, sacrificio, idealismo, fantasie, curiosità, desiderio di cose nuove..)  in grado di produrre una metamorfosi significativa dell'attenzione in consapevolezza delle immagini che "attirano" lo sguardo.

 Lo sguardo vaga alla ricerca di ciò che soddisfa la dimensione emotiva (amore) o intellettiva (conoscenza), per cui  subentra la funzione trascendente dell'intuizione a cui corrisponde l'archetipo dell'Immacolata concezione.
 
Dopo la fase di "assimilazione" e "integrazione" degli elementi  in grado di riunire conscio e inconscio all'interno dello stesso cerchio psichico, subentra  la fase dell'esplorazione cognitiva dell'inconscio, rappresentata dall'archetipo della Madonna. 

E' in questo terzo stadio di metamorfosi che la Madonna diventa "Madre prudentissima", a rimarcare la capacità del Sè neuronale , prima psichico, poi creativo e infine cognitivo,  di  fungere da protezione, difesa, consiglio e ispirazione dei valori dell'anima, che sono tradizionalmente  la famiglia, l'amore per i figli, la difesa dell'integrità psicologica dell'individuo, il riconoscimento di ogni individuo in quanto persona e dei suoi diritti umani, civili e spirituali.
 
La coppia "Madre e Figlio" (Sè cognitivo)  rappresenta uno stadio psicologico e spirtuale evoluto dell'individuo in grado di decidere autonomamente ciò che è giusto, buono e saggio  per se stessi e la collettività.


(...)   
 
L'AZIONE DELLA DISCRIMINAZIONE

"Nella figura del Padre non si esprime soltanto l'opinione tradizionale, ma in egual misura anche quel che chiamiamo "spirito", in particolare le idee generali filosofiche e religiose, o l'atteggiamento che ne risulta.
Così come l'Animus è uno psicopompo, mediatore fra coscienza e inconscio e personificazione di questo.
Come l'Anima per mezzo dell'integrazione apporta Eros alla coscienza, così l'Animus apporta Logos; e come l'Anima presta alla coscienza maschile relazione e connessione, così l'Animus presta alla coscienza femminile riflessività, ponderatezza e conoscenza" (Jung)


 
(..)

La coscienza occidentale ispirata dalle regole cattoliche a alle regole del libero mercato ha modellato nel corso dei secoli  un percorso di autotrasformazione in cui l'aspetto inconscio è già risolto e contenuto all'interno delle verità dogmatiche ed economiche.
 
Pur di sollevare l'individuo (il Figlio) dall'ansia, dal senso della precarietà e dalla paura della morte, la coscienza occidentale ha costruito un modello di  esperienza e conoscenza  ispirato dalla coscienza universale del Padre, simbolo della ragione "illuminata" (Papa, Stato, Capitale) in grado di conciliare gli opposti, e quindi i di sanare i conflitti interiori ed esteriori, con semplici gesti: leggi, decreti, investimenti di risorse, assoluzione dei peccati,  indulgenze,  ideologie, dogmi e perfino fantasie utopiche e tecniche di guarigione .
 
La coscienza mistica eredita invece un modello alternativo generato dalla gnosi millenaria, e individua l'inizio del percorso di individuazione nel risveglio dell'istinto di conoscenza (la nostra Eva), che ha la propria Genesi proprio dalla disobbedienza alle regole del Padre (il peccato originale)  e dal riconoscimento del valore spirituale dei sentimenti corporei (il nostro Adamo)
 
Jung recupera questo aspetto fondamentale studiando la relazione psicologica che avviene tra uomo e donna, allo stesso modo in cui gli alchimisti del rinascimento avevano intuito che dal "maschio" e dalla "femmina" era possibile estrapolare la "Pietra dei filosofi", simbolo del potere della "coscienza discriminante" di  autoderminarsi e direzionare la coscienza verso la realizzazione del Sè.     
 
La coscienza ordinaria dell'Io è  in grado di esperire due sole funzioni: la prima è relativa al "farsi femmina" (anima) per cui l'individuo evolve in consapevolezza di sè, mentre la seconda è relativa al "farsi maschio"  (animus), ovvero evolvere in consapevolezza di relazione.
 
Jung ha descritto questo processo nella sua fase preliminare riconoscendo alla donna la predisposione a sviluppare la "consapevolezza di sè"  e all'uomo, orientato verso il mondo esterno, una più sviluppata "intelligenza di relazione".
 
(..)

Per entrambi la relazione psicologica acquista un significato evolutivo nel momento in cui "l'Anima presta alla coscienza maschile relazione e connessione, così l'Animus presta alla coscienza femminile riflessività, ponderatezza e conoscenza."  In questo processo di scambio ognuno riesce a formare una unità psichica (coscienza  ermafrodita) con cui è possibile manifestare una ben definita "consapevolezza di sè e di relazione", primo stadio sulla via dell'individuazione
 
Rararamente  il rapporto di coppia conduce a queste conclusioni, per cui il matrimonio rappresenta spesso un specie di "Inferno purificatore"  in cui ognuno proietta sull'altro gli aspetti regressivi della propria Ombra e gli aspetti  immaturi dell'anima e dell'animus. Ciò non esclude, che al momento della separazione, non si pervenga a riconoscere nella "consapevolezza femminile" l'opera dell'Animus nel suo ruolo di  psicopompo, mediatore fra coscienza e inconscio e personificazione di questo.
 
Il  modello ermafrodita (autocoscienza creativa)  può scaturire  da qualsiasi relazione psicologica  in cui l'individuo rinunscia all'ego e nel "farsi anima"  permette all'animus femminile di assumere il ruolo di "soror mystica", in grado di far mergere gli aspetti inconsci che sono invece  indispendabile per  portare a compimento l'individuazione.
 
Ciò avviene nelle relazioni amorose in cui la donna, per sua natura ermafrodita,  è libera di esprimere liberamente la propria visione della vita, e in forme più intime e personali nell'arte, per cui l'individuo stabilisce una relazione psicologiica con se stesso,  celebrando  simbolicamente  il "matrimonio celeste" tra intelligenza (mercurio) e bellezza (Venere), tra l'Io creativo e l'Arte.
 
Nel processo creativo l'artista può osservare, quasi da spettatore, come le funzioni dell'animus (percezione, intuizione, ispirazione e immaginazione creativa), congiunte alle funzioni dell'anima che ricerca invece l'armonia estetica, dell'equilibrio formale e la perfetta congiunzione di immagine e senso, siano in grado di elaborare una specifica consapevolezza della realtà, per cui  in ogni opera avviene una continua fusione di elementi consci e inconsci che
parlano esclusivamente il "linguaggio" dell'intelletto dell'anima.
 
Jung ha riconosciuto  in tale trasformazione il percorso alchemico  rinascimentale che si proponeva di trasmutare la materia grezza (il mercurius vulgaris), in intelligenza di relazione (argentum vivum) e infine nell'oro filosofale, simbolo della mente intuitiva capace di attivare la percezione psicologica, translogica e simbolica delle relazioni che legano tra loro le cose, le persone e gli eventi e  quindi capace di manifestare una sempre più prodonda e articolata conoscenza di relazione.   
 
Attraverso questo scambio circolare di informazioni, può avvenire  il congiungimento definitivo dell'inconscio con l'inconscio e l'individuo giunge alla meta finale dell'individuazione: Il Sè cognitivo.

(..)
 
L'intelletto scientifico e religioso ha messo all'indice tutte le opere generate da questa forma di sapere che si mantiene aperto all'interpretazione simbolica dei testi sacri, delle vicende bibliche, degli eventi e dei sentimenti umani e delle crisi cicliche che colpiscono l'umanità, permeabile alle suggestioni simboliche, ai riti e all'effetto di purificazione dell'Ombra indotta dalla bellezza  ispirata dal corpo, dalla mente e dallo spirito femminile.   
 
Eppure questa forma di conoscenza intuitiva è capace di indagare la realtà e l'inconscio, il significato dei sogni e del destino, le leggi di affinità e le corrispondenze simboliche  e di interpretare le stelle, gli eventi, i fatti e le tragedie illuminando l'archetipo del "senso" che regola la vita intelligente nella terra e nel cosmo: Dio.

(...)

Offrire un senso all'inconscio e un significato alle parole, alle immagini, ai sogni e alle vicende della vita, è una operazione di "divinizzazione della materia" e di "materializzazione dello spirito".
E' un compito che  l'artista compie  affidandosi e fidandosi della funzione trascendente  connaturate alle facoltà della "donna interiore". 
« Ultima modifica: Ottobre 31, 2012, 17:35:08 pm da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Animus

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #10 il: Ottobre 31, 2012, 17:19:06 pm »

LA DISCRIMINAZIONE IN AZIONE


Cmq, questo è un po' quello che intendevo quando ho detto che voi (Mummio & FS) il sessismo non sapete nemmeno che cosa vuol dire.
Perchè, vedi Mummio, il punto non è avere la spadina o lo spadone.
E' andare contro corrente (la direzione psichica di una civiltà) oppure, viaggiare col vento in poppa....

Ma non credere, in un periodo incerto come questo, dove ad essere messo in discussione è anche il primato della civiltà occidentale (con tutti i suoi valori), basta poco, che il vento cambi direzione... ;)

Animus
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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #11 il: Novembre 02, 2012, 07:34:40 am »
Cmq, questo è un po' quello che intendevo quando ho detto che voi (Mummio & FS) il sessismo non sapete nemmeno che cosa vuol dire.
Perchè, vedi Mummio, il punto non è avere la spadina o lo spadone.
E' andare contro corrente (la direzione psichica di una civiltà) oppure, viaggiare col vento in poppa....

Ma non credere, in un periodo incerto come questo, dove ad essere messo in discussione è anche il primato della civiltà occidentale (con tutti i suoi valori), basta poco, che il vento cambi direzione... ;)

Animus
Scusa animus ma sembri esperto di venti tanto quanto di alchimisti (l'età dell'oro alchemico non è in contrapposizione con l'età patriarcale del ferro)... e non è un complimento.
Tu descrivi i venti solo per i cambiamenti superficiali, la politica, la religione, i meccanismi esteriori, ma il vento di cui parli non è occidentale. L'Occidente lo trasforma in azione meccanizzata e quindi a te sembra più visibile, ma il vento è planetario e ogni ritorno "controvento" non può essere visto che in una chiave di slancio per una nuova sterzata in avanti nella corrente.

Tu parti dal sunto che l'uguaglianza sia femmina e l'altro sia maschio, ma è un sunto sbagliatissimo, oltretutto poi l'ugualianza non può mai compiersi e in caso di androginia non ci sarebbe la calma piatta che ti aspetteresti ci fosse, perchè saziato un bisogno ne subentra subito un altro.

E dai un significato troppo cristiano del sacrificio rituale... ma l'era cristiana è solo un'era, non è tutta la storia del genere umano, l'umiltà, la colpa, il rifiuto dell'ego, quelle sono solo caratteristiche archetipiche temporanee che non c'entrano nulla con il piano generale che prevedere il "ritorno" all'androginia, ma solo con la sua interpretazione contemporanea.

Offline Lucia

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Re:Il ritorno all'unità originale
« Risposta #12 il: Novembre 02, 2012, 09:06:38 am »
Certo, Jung è lo psicologo che meglio ha trattato l'argomento.
Tant'è che il simbolo degli alchimisti, era proprio l'androgino/ermafrodita che nasceva dal bagno di mercurio.

Infatti il tuo nick mi ha ricordato questa cosa junghiana.
Poi io mi ricordavo più l'espressione di hierogamia, matrimonio mistico tra gli opposti e non quella di androginia. Forse è un'altra cosa.