Qui c'è scritto un po' tutto:
http://artediafrodite.jimdo.com/archetipo-del-s%C3%A8-cognitivo/A me dispiace vedere che ci sono blog,che stanno sorgendo come i funghi, curati magari da una sola persona e aperti solo di recente, che su questo argomento, da un punto di vista intellettuale, sono andati avanti più di noi (e che hanno capito il fenomeno del femminismo meglio di "noi", perchè lo includono in una dinamica più ampia sul percorso della civiltà occidentale).
E mi dispiace, perchè son cose che ormai ripeto da anni....
LA DISCRIMINAZIONE IN AZIONE"Individuarsi significa diventare un essere singolo,e, e intendendo noi per individualità la nostra più intima , ultima, incomparabile e singolare peculiarità, diventare se stessi, attuare il proprio Sè. "Individuazione" potrebbe dunque essere tradotto anche con "attuazione" del proprio Sè, o ''realizzazione" del Sè'". (Jung) L'attuazione del Sè si rivela piena di sorprese. Come insegna l'esperienza degli alchimisti rinascimentali, l'adattamento dell'Io alle regole del Sè creativo e del Sè cosmico, richiede una fase di "morte" simbolica della libido maschile che si estrinseca nell'aggressività autoaffermativa, negli schemi di razionalizzazione e inibizione della psiche femminile e nelle tentazioni speculative messe in atto dall'intelletto in ogni settore dell'attività umana, della cultura, del pensiero e dell'arte.
La "morte simbolica" corrisponde alla crocifissione, morte dell'ego e la successiva resurrezione nel Sè.
Mentre il rito della crocifissione equivale simbolicamente a una fase di spoliazione, rinuncia e sacrificio della libido materiale, sociale e spirituale, condizione indispensabile per essere ammessi all'ordine monastico o al sacerdozio, "la morte dell'ego" è un evento che non appartiene al sistema rituale religioso ufficiale, ma è una iniziazione descritta nella vicenda dei "tre giorni" trascorsi da Cristo nel limbo prima di risorgere.
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Dopo la crocifissione e prima di risorgere, Cristo scende negli inferi per "sollevare" dall'oblio i giusti e "ricacciare" tutti gli altri nella "dimenticanza", metafora del potere della discriminazione di selezionare le opere, le parole e i gesti degli artisti, dei filosofi, dei santi e dei martiri che hanno portato a compimento il percorso di individuazione, fino al punto di far morire l' Io, dissolvere l'ego nel Sè e identificarsi nel Sè cosmico.
Michelangelo compie la scelta coraggiosa di dipingere il Cristo del Giudizio sulla parte dell'altare della Cappella Sistina, a concludere il percorso "a ritroso" compiuto dall' uomo terreno, materiale e legato alla dimensione sociale (Noè), consapevole di sacrificare la libido sessuale per migliorare il benessere ecominico (I figli di Noè) ma incapace di contenere la pulsione per cui si diventa fragili e si cade in tentazione e nella disobbediaenza alle regole del Sè (Il peccato originale)
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Ciò significa che il percorso di individuazione diventa una realtà praticabile se si accetta di operare tramite il Sè neuronale (La Vergine), che è un sistema aperto in cui le informazioni e gli imput sono continuamente sintetizzate ed elaborate in configurazioni fluide, plastiche, disponibili al dialogo, alla verifica del dubbio e alla disponibilità a ripensare l'ordine delle cose, al fine di riconoscere gli errori che sono intrinsechi in ogni forma di percezione, anche se è avvalorata da strumenti tecnologici di alta precisione.
L'archetipo della Vergine innesca un processo di "assimilazione" percettiva dei valori inconsci che si agitano nel "polo degli infrarossi" (eros, sacrificio, idealismo, fantasie, curiosità, desiderio di cose nuove..) in grado di produrre una metamorfosi significativa dell'attenzione in consapevolezza delle immagini che "attirano" lo sguardo.
Lo sguardo vaga alla ricerca di ciò che soddisfa la dimensione emotiva (amore) o intellettiva (conoscenza), per cui subentra la funzione trascendente dell'intuizione a cui corrisponde l'archetipo dell'Immacolata concezione.
Dopo la fase di "assimilazione" e "integrazione" degli elementi in grado di riunire conscio e inconscio all'interno dello stesso cerchio psichico, subentra la fase dell'esplorazione cognitiva dell'inconscio, rappresentata dall'archetipo della Madonna.
E' in questo terzo stadio di metamorfosi che la Madonna diventa "Madre prudentissima", a rimarcare la capacità del Sè neuronale , prima psichico, poi creativo e infine cognitivo, di fungere da protezione, difesa, consiglio e ispirazione dei valori dell'anima, che sono tradizionalmente la famiglia, l'amore per i figli, la difesa dell'integrità psicologica dell'individuo, il riconoscimento di ogni individuo in quanto persona e dei suoi diritti umani, civili e spirituali.
La coppia "Madre e Figlio" (Sè cognitivo) rappresenta uno stadio psicologico e spirtuale evoluto dell'individuo in grado di decidere autonomamente ciò che è giusto, buono e saggio per se stessi e la collettività. (...)
L'AZIONE DELLA DISCRIMINAZIONE"Nella figura del Padre non si esprime soltanto l'opinione tradizionale, ma in egual misura anche quel che chiamiamo "spirito", in particolare le idee generali filosofiche e religiose, o l'atteggiamento che ne risulta.
Così come l'Animus è uno psicopompo, mediatore fra coscienza e inconscio e personificazione di questo.
Come l'Anima per mezzo dell'integrazione apporta Eros alla coscienza, così l'Animus apporta Logos; e come l'Anima presta alla coscienza maschile relazione e connessione, così l'Animus presta alla coscienza femminile riflessività, ponderatezza e conoscenza" (Jung) (..)
La coscienza occidentale ispirata dalle regole cattoliche a alle regole del libero mercato ha modellato nel corso dei secoli un percorso di autotrasformazione in cui l'aspetto inconscio è già risolto e contenuto all'interno delle verità dogmatiche ed economiche.
Pur di sollevare l'individuo (il Figlio) dall'ansia, dal senso della precarietà e dalla paura della morte, la coscienza occidentale ha costruito un modello di esperienza e conoscenza ispirato dalla coscienza universale del Padre, simbolo della ragione "illuminata" (Papa, Stato, Capitale) in grado di conciliare gli opposti, e quindi i di sanare i conflitti interiori ed esteriori, con semplici gesti: leggi, decreti, investimenti di risorse, assoluzione dei peccati, indulgenze, ideologie, dogmi e perfino fantasie utopiche e tecniche di guarigione .
La coscienza mistica eredita invece un modello alternativo generato dalla gnosi millenaria, e individua l'inizio del percorso di individuazione nel risveglio dell'istinto di conoscenza (la nostra Eva), che ha la propria Genesi proprio dalla disobbedienza alle regole del Padre (il peccato originale) e dal riconoscimento del valore spirituale dei sentimenti corporei (il nostro Adamo)
Jung recupera questo aspetto fondamentale studiando la relazione psicologica che avviene tra uomo e donna, allo stesso modo in cui gli alchimisti del rinascimento avevano intuito che dal "maschio" e dalla "femmina" era possibile estrapolare la "Pietra dei filosofi", simbolo del potere della "coscienza discriminante" di autoderminarsi e direzionare la coscienza verso la realizzazione del Sè.
La coscienza ordinaria dell'Io è in grado di esperire due sole funzioni: la prima è relativa al "farsi femmina" (anima) per cui l'individuo evolve in consapevolezza di sè, mentre la seconda è relativa al "farsi maschio" (animus), ovvero evolvere in consapevolezza di relazione.
Jung ha descritto questo processo nella sua fase preliminare riconoscendo alla donna la predisposione a sviluppare la "consapevolezza di sè" e all'uomo, orientato verso il mondo esterno, una più sviluppata "intelligenza di relazione".
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Per entrambi la relazione psicologica acquista un significato evolutivo nel momento in cui "l'Anima presta alla coscienza maschile relazione e connessione, così l'Animus presta alla coscienza femminile riflessività, ponderatezza e conoscenza." In questo processo di scambio ognuno riesce a formare una unità psichica (coscienza ermafrodita) con cui è possibile manifestare una ben definita "consapevolezza di sè e di relazione", primo stadio sulla via dell'individuazione
Rararamente il rapporto di coppia conduce a queste conclusioni, per cui il matrimonio rappresenta spesso un specie di "Inferno purificatore" in cui ognuno proietta sull'altro gli aspetti regressivi della propria Ombra e gli aspetti immaturi dell'anima e dell'animus. Ciò non esclude, che al momento della separazione, non si pervenga a riconoscere nella "consapevolezza femminile" l'opera dell'Animus nel suo ruolo di psicopompo, mediatore fra coscienza e inconscio e personificazione di questo.
Il modello ermafrodita (autocoscienza creativa) può scaturire da qualsiasi relazione psicologica in cui l'individuo rinunscia all'ego e nel "farsi anima" permette all'animus femminile di assumere il ruolo di "soror mystica", in grado di far mergere gli aspetti inconsci che sono invece indispendabile per portare a compimento l'individuazione.
Ciò avviene nelle relazioni amorose in cui la donna, per sua natura ermafrodita, è libera di esprimere liberamente la propria visione della vita, e in forme più intime e personali nell'arte, per cui l'individuo stabilisce una relazione psicologiica con se stesso, celebrando simbolicamente il "matrimonio celeste" tra intelligenza (mercurio) e bellezza (Venere), tra l'Io creativo e l'Arte.
Nel processo creativo l'artista può osservare, quasi da spettatore, come le funzioni dell'animus (percezione, intuizione, ispirazione e immaginazione creativa), congiunte alle funzioni dell'anima che ricerca invece l'armonia estetica, dell'equilibrio formale e la perfetta congiunzione di immagine e senso, siano in grado di elaborare una specifica consapevolezza della realtà, per cui in ogni opera avviene una continua fusione di elementi consci e inconsci che
parlano esclusivamente il "linguaggio" dell'intelletto dell'anima.
Jung ha riconosciuto in tale trasformazione il percorso alchemico rinascimentale che si proponeva di trasmutare la materia grezza (il mercurius vulgaris), in intelligenza di relazione (argentum vivum) e infine nell'oro filosofale, simbolo della mente intuitiva capace di attivare la percezione psicologica, translogica e simbolica delle relazioni che legano tra loro le cose, le persone e gli eventi e quindi capace di manifestare una sempre più prodonda e articolata conoscenza di relazione.
Attraverso questo scambio circolare di informazioni, può avvenire il congiungimento definitivo dell'inconscio con l'inconscio e l'individuo giunge alla meta finale dell'individuazione: Il Sè cognitivo.
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L'intelletto scientifico e religioso ha messo all'indice tutte le opere generate da questa forma di sapere che si mantiene aperto all'interpretazione simbolica dei testi sacri, delle vicende bibliche, degli eventi e dei sentimenti umani e delle crisi cicliche che colpiscono l'umanità, permeabile alle suggestioni simboliche, ai riti e all'effetto di purificazione dell'Ombra indotta dalla bellezza ispirata dal corpo, dalla mente e dallo spirito femminile.
Eppure questa forma di conoscenza intuitiva è capace di indagare la realtà e l'inconscio, il significato dei sogni e del destino, le leggi di affinità e le corrispondenze simboliche e di interpretare le stelle, gli eventi, i fatti e le tragedie illuminando l'archetipo del "senso" che regola la vita intelligente nella terra e nel cosmo: Dio.
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Offrire un senso all'inconscio e un significato alle parole, alle immagini, ai sogni e alle vicende della vita, è una operazione di "divinizzazione della materia" e di "materializzazione dello spirito".
E' un compito che l'artista compie affidandosi e fidandosi della funzione trascendente connaturate alle facoltà della "donna interiore".