Dialoghi > Natura maschile e natura femminile

lui la salva , lei no.

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Giulia:

--- Citazione da: vnd - Novembre 02, 2012, 22:40:10 pm ---Stavo scrivendo una roba del genere...
Poi... avevo paura di risultare noioso e ho tagliato corto...

E' per dire che sono d'accordo.

--- Termina citazione ---
   
Si, in contesto promiscuo era inteso per descrivere un  contesto misto, mescolato, variegato ove vi sono uomini e donne...ecco.

Giulia:

--- Citazione da: Warlordmaniac - Novembre 02, 2012, 23:18:22 pm ---Comunque i discorsi di Giulia mi ricordano le tematiche di C'era una volta il west. :lol:

--- Termina citazione ---
Eh ammazza chi se lo ricorda :lol:

fabriziopiludu:



 A me, è capitato di aiutare UNA MOTOCICLISTA!

 

vero mummio:
Mah io direi che come al solito ha ragione Giulia.
Insomma gli uomini vogliono attribuirsi un valore di merito in quanto disposti a sacrificarsi per qualcosa al quale non gliene fotte un cazzo di dar loro riconoscenza.
Questo merito secondo tale visione utopica sarebbe un fattore spendibile. Nei fatti però la società non riconosce il merito in sè e non lo reputa spendibile, cioè non da in cambio una contropartita, ma lo sfrutta senza ritegno dandolo per scontato.

Quindi alla fine il dono e il sacrificio maschili diventano solo un dogma culturale per illudersi di avere una contropartita nello scambio tra i due generi.
E incastra il maschio in un ruolo che non è più di commercio ma di mera schiavitù.

Alla fine della fiera chi ancora si ostina a non abbandonarlo sembra solo vittima di un'isteria culturale tesa a non voler accettare la propria inspendibilità nell'ingranaggio produttivo e sociale.
Ma tale inspendibilità resta, ci si può illudere quanto si vuole di valere perchè ci si sacrifica per questo o quello, ma si rimane solo usati e gettati via, come un fazzoletto sporco di catarro.

Si può solo scegliere di prendere i vantaggi dell'inspendibilità insieme agli svantaggi, quindi diventando orgogliosamente inutili. Oppure continuare a illudersi che "eh ma io mi sacrificherei per te, quindi devi darmi qualcosa in cambio" e venire derisi, per sempre.

Ciascuno faccia la propria scelta. Ma sembra grottesco lamentarsi di esser visti come gente che fa minacce e ricatti che non può sostenere, nel caso si scegliesse la via dell'illusione.
Oltrettutto continuare a ritenere un valore il sacrificio è un continuare a oliare l'ingranaggio della macchina che sta schiacciando il genere maschile... quindi se c'è qualcuno che può essere seriamente definito maschio zerbino... è chi continua a crogiolarsi in certi pensieri altruisti e fatti di fumose e vaghe speranze infrante.

vnd:

--- Citazione da: vero mummio - Novembre 03, 2012, 03:44:46 am ---
Insomma gli uomini vogliono attribuirsi un valore di merito in quanto disposti a sacrificarsi per qualcosa al quale non gliene fotte un cazzo di dar loro riconoscenza.
Questo merito secondo tale visione utopica sarebbe un fattore spendibile. Nei fatti però la società non riconosce il merito in sè e non lo reputa spendibile, cioè non da in cambio una contropartita, ma lo sfrutta senza ritegno dandolo per scontato.

Quindi alla fine il dono e il sacrificio maschili diventano solo un dogma culturale per illudersi di avere una contropartita nello scambio tra i due generi.
E incastra il maschio in un ruolo che non è più di commercio ma di mera schiavitù.


--- Termina citazione ---

Non si tratta di volontà ma di comportamento innato.
Lo stesso comportamento che porta le donne a prendersi cura di bambini e anziani con meno fatica di quanta ne servirebbe all'uomo.

Sono comportamenti consolidatisi in milioni di anni.

Tu, maschio, racconti la tua storia e racconti come ti sei salvato ma sai che gli altri maschi che ti ascoltano si chiederanno: "ma come? non hai salvato tua moglie?".
Allo stesso modo come, una donna che raccontasse dei malanni della madre alle amiche sa che queste si chiederebbero: "ma se tua madre sta male, che ci fai qui a chiacchierare con noi?".

Noi possiamo riconoscere le catene dei nostri istinti e possiamo anche provare a spezzarle. Ma poi ne paghiamo le nevrosi che  derivano dal non assecondarle. A volte il gioco vale la candela, a volte no.
Ma una civiltà nella quale gli uomini amano e si prendono cura delle loro donne e gli anziani non finiscono i loro giorni un strutture dalle pareti bianche, senza tende alle finestre, quindi, piene di riverbero, dove le uniche voci umane ascoltate sono i lamenti degli altri "ricoverati" che riecheggiano, metallici, come ad essere piu tagllienti, mi piaceva molto più di questa.
Nella quale ci si sforza di dare priorità all' IO dimenticandosi che un animale sociale, che ha bisogno di vivere nel branco (o nel gregge) ha bisogno anche del NOI.

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