Autore Topic: Il grande raggiro d'esser padri  (Letto 2865 volte)

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Offline Animus

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Il grande raggiro d'esser padri
« il: Novembre 02, 2012, 18:37:58 pm »
Riporto questo splendido articolo di Veneziani (del 2007), perché non vorrei andasse perso.
Il miglior articolo sulla condizione del padre che io ricordi.



Il grande raggiro d'esser padri

di MARCELLO VENEZIANI

In principio era il Padre, alla fine è rimasto il bignè di San Giuseppe.
Domani è la festa del papà, doppiamente ridicola e surreale.
Ridicola come tutte le feste di genere astratto, dedicata alla mamma e agli innamorati, al gatto e alla donna, al bambino e al pi greco.

Le persone si festeggiano nelle loro ricorrenze vere e personali, il compleanno, al più l'onomastico, il giorno in cui si innamorarono, persino il giorno tremendo in cui capitolarono a nozze...
Ma le feste generiche sono fatte per ditte di dolciumi e pasticceri, per venditori di cravatte e di futili coglionerie.

Però la festa del papà è doppiamente, tragicamente ridicola, perché festeggia in realtà il più grande raggiro dei nostri tempi: celebra la riduzione del papà a pianta ornamentale, bancomat e inseminatore marginale.

La festa del papà coincide quest'anno con una tempesta legislativa: dai Dico che relativizzano la famiglia e riducono la paternità all'assoluta irrilevanza giuridica, vista l'equiparazione con le coppie gay, fino alla più ragionevole parificazione dei figli illegittimi.

Siamo felici che non ci sono più i figli di mignotta secondo legge; ma rischiano di nascere i figlio di minchione, a giudicare dal ruolo passivo a cui sono ridotti i loro padri.

Sullo sfondo c'è l'ombra dell'inseminazione artificiale e l'aspirazione sempre più crescente delle donne ad avere un figlio ma non un marito, meglio un partner a cottimo, a prestazione, noleggiato del tipo rent a man; non c'è più il pater ma Inseminator, meglio ancora se mascherato.

A festeggiare così quell'inutile babbione di Papà io consiglio di donargli per spingerlo definitivamente sulla via della depressione il bel libro di Marco Cavina, Il padre spodestato, uscito ora da Laterza: racconta la parabola dell'autorità paterna da capo famiglia a coda superflua della medesima.

Superflua naturalmente sul piano dei diritti e delle prerogative, a cominciare dall'auctoritas; ma coda decisiva sul piano dei doveri, perché è il terminale di ogni operazione patrimoniale, economica, giuridica.

Il padre ha da pagà.
Babbi pagherete caro, pagherete tutto.
Se sposati, se separati, se lasciati, persino se con i figli che scelgono di vivere con voi.


Non avete alcun diritto ma solo doveri, siete mazziniani senza volerlo.
Avete doveri verso la moglie in quanto donna, cioè soggetto debole per definizione, a prescindere; sennò chi le sente le femministe, le magistrate, le avvocate, le menadi scatenate?
Solo doveri verso i figli perché so' piezz e core, anche quando sono piezz e altro, e sono soggetti deboli anche se hanno 30 anni, sprizzano salute e sono più alti e robusti dei loro malandati padri; loro possono non rispettare alcuna regola, voi invece non potete impedire di farvi mungere.

E verso lo Stato, il fisco, le istituzioni, a cui risponde in primis e solitamente il babbo, non certo la moglie o i figli.
Non ci sarà più la patria potestà, ma nel 90% dei casi quando si tratta di rispondere alla legge sono sempre i babbi.

Ha ragione Cavina di notare che al padre «non restano altro che doveri da compiere», e ingratitudini da ricevere.
Magari unite al disprezzo e all'irrisione.

Da qui vedo una sottile presa per i fondelli universale in questa festa del papà, coglionato con un sottinteso coro: e sempre sia lodato quel fesso che ha pagato.

Il padre non ha più scampo anche se passa alla clandestinità, perché se si unisce fuori dal matrimonio o fa un figlio fuori dalle nozze, oggi si deve caricare di tutti gli oneri legali, economici e fiscali.

Certo, non dimentico che le donne, a loro volta, si caricano loro della casa e dell'allevamento dei figli, salvo le più snaturate.
E molte volte lavorano anche loro, e dunque portano a casa soldi e benessere.

Ma tutto questo anziché bilanciare i ruoli, aggrava la posizione marginale del padre, ridotto ad ombra di chi ne fa le veci.
Se vive alle spalle del marito ha tutti i diritti, perché soggetto debole; se invece lavora in casa e fuori, fa tutto lei e rende il padre un ente inutile.


In entrambi i casi la figura paterna ha un ruolo passivo, secondario, al più di capo-famiglio, nel ricordo dei famigli di un tempo, un incrocio tra cavalier serventi, collaboratori domestici e personale di supporto.
La sua figura somiglia a quella dell'eunuco nell'harem; assiste al gineceo, affianca mogli e figli, ma non sultaneggia, avendo perso lo scettro.
Il padre è un evirato simbolico, uno che ormai ha solo il fallo laterale, perché il suo organo sessuale serve solo per funzioni di supporto, per rapporti al lato del matrimonio.

Marx e Lenin sognavano l'abolizione della famiglia, la sua estinzione.
Siccome hanno vinto i riformisti che pensano di arrivare gradualmente allo stesso risultato, si è preferito il sistema rateale, e allora la prima rata per l'estinzione della famiglia è la soppressione del padre.

A dir la verità la scomparsa del padre non è avvenuta solo per parricidio ma anche per suicidio o meglio eutanasia.
Per esempio nel sessantotto, i ragazzi contestarono i loro padri e poi a loro volta rifiutarono la responsabilità di dirsi padri, sperarono di essere fratelli e complici dei loro figli, e magari pure figli delle loro mogli.
Così bambineggiando, nella speranza di restare sempre ragazzi, diventarono tutti dei Pater Pan, variante babbea di Peter Pan.
Si sono femminilizzati, gingillizzati, si sono ridotti ad appendici dei telecomandi, dei cellulari, dei video, dei dvd porno, delle pasticche blu.
Insomma si sono ridicolizzati.

Perciò oggi, giustamente, li si festeggia identificandoli con i bignè o nella variante meridionale con le zeppole, le loro ultime ciambelle di salvataggio.
Perché come le zeppole e i bignè, il papà è fritto, morbido, obeso di crema, sporca, sta sullo stomaco e aiuta la glicemia.

Una pasta d'uomo.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Online Massimo

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #1 il: Novembre 02, 2012, 19:12:55 pm »
Si deve suonare il De Profundis per il Pater Familias? Tra un pò sentiremo suonare il De Profundis per
la Civiltà Occidentale la quale pagherà caro l'aver marginalizzato il padre e l'elemento maschile.
Pagherà caro e pagherà tutto.
Abbiamo puntato sul denaro sulle donne? Il nostro prossimo avvenire sarà la merda.

Offline Lucia

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #2 il: Novembre 02, 2012, 19:21:54 pm »
Quanto odio contro i pasticceri in quest'articolo  :sick:
« Ultima modifica: Novembre 02, 2012, 19:31:23 pm da Animus »

Offline Lucia

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #3 il: Marzo 12, 2013, 12:58:43 pm »
Quanto odio contro i pasticceri in quest'articolo  :sick:

Perché se uno è pasticcere o che ne so io ha qualche altra impresa grazie a quale dimostra ceh festeggia e che è da festeggiare la festa dei papà
abbellisce e prepara tutto per questa festa
mi sembra molto offensivo disprezzare che ciò che fanno loro sono "coglionerie"
Marzo: tra la festa della donna e la pasqua non mancano i motivi commerciali di vendere, non sono le pasticcerie e i negozi di regali che usano e abusano del papà, ma proprio loro la fanno più conosciuta e gli danno la veste di festa.

Poi se uno è stato un buon padre lo si capisce solo quando i nipoti sono diventati grandi.




Offline Mercimonio

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #4 il: Marzo 12, 2013, 14:07:28 pm »
ottimo Veneziani, direi fa il punto della situazione, comunque l'idea di abolire la famiglia viene da molto piu' lontano di Marx e Engels, ma vabbe', dettagli.

se e' per questo io vedo con mano anche le famiglie allargate nei paesi poveri e bene o male questo non crea certo chissa' quali danni psicologici ai bambini essendo sempre circondati da nonni zii cugini e amici.

per castrare la figura paterna semplicemente gli hanno tolto il braccio e offuscato la mente :

se per legge non puo' usare nessuna punizione corporale coi figli e con la moglie il suo raggio d'azione e' per forza quasi annullato, come pure oggi sono del tutto impotenti gli insegnanti nelle scuole dell'obbligo che non possono toccare un capello dei ragazzini piu' ribelli.

si puo' educare un figlio senza le botte ? io dico di no, e certi figli capiscono solo la legge del bastone d'altronde.
una assenza di questa figura punitiva di fatto rende i figli impuniti e sicuri di farla franca nella vita come a casa, cosa visibilissima in qualunque teenager nostrano che non ha rispetto per alcuna autorita' proprio per non aver mai preso sberloni dal padre.

e a che pro distruggere la famiglia ? proprio per rendere l'individuo sradicato e manipolabile dall'alto, non a caso concetti cari al socialismo e al comunismo in ogni sua forma nonche' al capitalismo moderno, entrambi frutti dello stesso albero.



Offline Vicus

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #5 il: Marzo 12, 2013, 18:10:36 pm »
Citazione
e a che pro distruggere la famiglia ? proprio per rendere l'individuo sradicato e manipolabile dall'alto
Infatti. Ecco perché dico che con le donne bisogna in qualche modo ritrovare un'intesa, almeno come finalità di lungo periodo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #6 il: Marzo 12, 2013, 18:36:00 pm »
c'e' una differenza pero'.

gli uomini possono trovarsi uno straccio di straniera, anche fosse l'ultima badante disperata che li sposa per avere un passaporto.
una donna invece che fa ? choosy come sono oggi, queste resteranno tutte zitelle, e tutte senza figli.

che faranno quando con la crisi saranno pure senza soldi e senza lavoro e in menopausa ? andranno anche loro alla caritas come i padri divorziati ? o faranno nuove leggi speciali solo per loro, le "nuove povere" ?


Offline Mercimonio

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #7 il: Marzo 12, 2013, 18:40:49 pm »
il Grande Raggiro ? l'amore ! e il concetto che ci si debba sposare solo per amore eterno.

le donne sono troppo istintive per mantenere promesse eterne, si vantano loro stesse di seguire il cuore anziche la testa.
con questi presupposti ogni matrimonio e' a rischio divorzio e corna E INFATTI e' proprio cosi' !

senza il divorzio almeno c'era una barriera legislativa, e c'era anche il reato di adulterio, nonche' lo sputtanamento sociale.
e comunque chi voleva le corna le faceva eccome ...

oggi non c'e' piu' un cazzo, e' tutto nelle mani delle donne, se un giorno si innamorano del nuovo capoufficio tu sei alla loro
merce', e ti dan pure colpa a te che l'hai "trascurata" e bla bla bla.

siamo in piena Sodoma e Gomorra, e finira' molto peggio di come e' ora.


Offline Vicus

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #8 il: Marzo 13, 2013, 00:26:46 am »
Citazione
In entrambi i casi la figura paterna ha un ruolo passivo, secondario, al più di capo-famiglio, nel ricordo dei famigli di un tempo, un incrocio tra cavalier serventi, collaboratori domestici e personale di supporto.
Capolavoro. L’immagine del capo-famiglio è magistrale.
Citazione
gli uomini possono trovarsi uno straccio di straniera, anche fosse l'ultima badante disperata che li sposa per avere un passaporto.
una donna invece che fa ? choosy come sono oggi, queste resteranno tutte zitelle, e tutte senza figli.
Qualcuna che si trova un gigolo straniero già c’è… Pare che piaccia il tipo ‘primitivo’, l’uomo delle caverne, almeno da quel che si legge in qualche forum.
Citazione
si vantano loro stesse di seguire il cuore anziche la testa.
Che vuoi fare, si fanno indottrinare così bene…
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #9 il: Marzo 13, 2013, 06:47:50 am »
Qualcuna che si trova un gigolo straniero già c’è… Pare che piaccia il tipo ‘primitivo’, l’uomo delle caverne, almeno da quel che si legge in qualche forum.Che vuoi fare, si fanno indottrinare così bene…

si, ma in perfetto stile orwelliano usano il "new speak", non lo chiamano piu' "gigolo" ma "toy boy" ... non che poi sia un fenomeno nuovo eh ricordo 10-15 anni fa un mio amico si era "specializzato" nel raccattare tardone in un paio di discoteche il mercoledi' sera, sembra il mercoledi' fosse la serata apposita per divorziate, zitelle, etc, in brevis lui alto grosso e palestrato senza troppo sbattimento caricava quasi sempre una sui 30-40 anni spesso divorziata con figli, si vede che aveva proprio un debole per le MILF hahaha ?

alcune mi ricordo che si vantava gli avessero fatto anche dei regali .. orologi, vestiti ...

« Ultima modifica: Marzo 13, 2013, 07:00:47 am da Mercimonio »

Offline TheDarkSider

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #10 il: Marzo 13, 2013, 07:11:11 am »
si, ma in perfetto stile orwelliano usano il "new speak", non lo chiamano piu' "gigolo" ma "toy boy" ... non che poi sia un fenomeno nuovo eh ricordo 10-15 anni fa un mio amico si era "specializzato" nel raccattare tardone in un paio di discoteche il mercoledi' sera, sembra il mercoledi' fosse la serata apposita per divorziate, zitelle, etc, in brevis lui alto grosso e palestrato senza troppo sbattimento caricava quasi sempre una sui 30-40 anni spesso divorziata con figli, si vede che aveva proprio un debole per le MILF hahaha ?

alcune mi ricordo che si vantava gli avessero fatto anche dei regali .. orologi, vestiti ...
a me l'unica donna italiana che, senza neanche conoscermi, mi ha invitato ad andare da lei per fare sesso è stata una MILF ultra 50enne, ma ho preferito declinare l'invito ( e ora datemi pure del gay  :lol: :lol: )
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Lucia

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Re:Il grande raggiro d'esser padri
« Risposta #11 il: Marzo 13, 2013, 07:25:51 am »

si puo' educare un figlio senza le botte ? io dico di no, e certi figli capiscono solo la legge del bastone d'altronde.
una assenza di questa figura punitiva di fatto rende i figli impuniti e sicuri di farla franca nella vita come a casa, cosa visibilissima in qualunque teenager nostrano che non ha rispetto per alcuna autorita' proprio per non aver mai preso sberloni dal padre.


io ho avuto un alunno che si prendeva le botte dal padre. Lo picchiava con la catena di ferro. Poi il ragazzo ha provato depredare una banca e l'hanno messo in prigione. E secondo me non a caso è arrivato in prigione proprio quel ragazzo che si prendeva più botte, perché dopo un tempo diventi indifferente. In certi limiti la violenza nasce solo violenza.
Questa non significa che non bisogna mettere dei limiti ai propri figli, ma con quanto meno violenza possibile, e non sfogarsi su di loro le frustrazioni accumulati altrove.

Il rapporto uomo -donna, famiglia

Nella realtà non virtuale attorno a me vedo tante famiglie giovanni,anche italiane, con 1, 2, 3 bambini che portano i bimbi a scuola, a volte assieme a volte la mamma o solo il papà, che vivono gli uni per altri in amore e rispetto. E tutto mi da l'impressione di un mondo sereno senza crisi di coppia e della famiglia, e ovviamente senza famiglie che sono uniti dalla paura di botte.