Ok, mi pare che il topic abbia detto tutto quello che aveva da dire.
Riassumo quali sono stati (a mio giudizio) i concetti salienti che sono stati espressi (e chi li ha espressi), e che dunque hanno arricchito il topic.
Salù.
Animus:
1 - L'ideologia ha ereditato dalla religione la lotta contro il buon umore.
(E. Cioran)
Max:
La guerra contro la felicita'. (Uriel Fanelli)
Girando per i giornali italici ho notato una notizia, abbastanza piccola, riguardante un rave party a Torino, per il quale si e' ritenuto opportuno un intervento violento della polizia, che ha ridotto in fin di vita una ragazza.
Da tempo sospetto che in Italia sia in corso una specie di guerra contro la felicita' , nel senso che le occasioni piu' vietate sono quelle che guarda caso producono piu' felicita'. Non per nulla si fa piu' guerra alla movida che alla prostituzione illegale.
Il punto e' che si e' diffuso un odio, un vero e proprio odio verso qualsiasi cosa sia gioia e divertimento, verso i quali non si tollera piu' nulla, mentre tutto quello che porta infelicita' e' regolarmente tollerato.
Il problema della classe dirigente italiana non e' la vecchiaia: e' la MALEVOLENZA , l' ODIO , la SISTEMATICA guerra che portano avanti , ovunque e con la massima coerenza, contro qualsiasi gruppo di giovani osi gioire.
E' in corso una vera e propria guerra, una guerra non dichiarata contro il divertimento, la gioia, il sorriso.
Per comprenderne l'entita' occorre capire , e occorre farlo in fretta, capire che si tratti di una vera e propria ideologia che pianifica la scomparsa ti ogni gioia
Animus:
"Il Buddha non crede al valore redentore della sofferenza ed è estraneo al dolorismo cristiano e al culto dei martiri.
A differenza di Gersù che piange la morte dell'amico Lazzaro e lo resuscita, il Buddha non esaudisce il desiderio di una madre che ha appena perduto suo figlio. egli le domanda anzi di portargli un grano di sesamo da una casa dove non sia mai morto nessuno, ed ella ritorna a capo chino nel parco del principe Jeta, dove riposava il Buddha.
E' evidente l'ineluttabilità della fine della vita umana, la vanità dell'accanimento terapeutico diremmo oggi, la follia dell'immortalità che la morte svela in quel giardino." (Odon Vallet)
(...)
Che la morale di Gesù sostenesse la metafisica del dolore, il dolore salvifico, a me pare, correggetemi se sbaglio, non l'abbia detto da nessuna parte.
Se a Cristo gli avessero chieso se condivideva il fatto che il dolore era la via per il regno dei cieli, quasi sicuramente avrebbe risposto se erano per caso impazziti!
Lucia:
Non lo so, cristianesimo e buddhismo vedono sempre la sofferenza, solo che il cristianesimo vuole che si soffra e non sta bene se non si soffre.
Lucia:
(Le religioni) promettono di salvarci da questo nonsenso usando per i propri interessi il nostro bisogno di senso.
maveryx:
Quando i missionari vennero per la prima volta nella nostra terra, loro avevano le Bibbie e noi
avevamo la terra.
Cinquant'anni dopo, noi avevamo le Bibbie e loro avevano la terra.
(Jomo Kenyatta, presidente del Kenya)
maveryx:
Se facciamo riferimento alla dottrina della chiesa cattolica, questa risulta essere la religione, sulla carta, la più severa e la più restrittiva, solo sulla carta però..
Infatti il loro dio amorevole perdona sempre, ed i cristiani sono, nei fatti, molto accondiscendenti, e lo sai perchè, perche lo scopo non è che tu ti comporti bene, ma che tu ti senta in colpa.
Massimo:
la morale del VT è la morale dei vincenti
Dio ti benedice con il successo e le benedizioni materiali: Abraamo era ricco, Giuseppe diventa il
ministro del Faraone, secondo solo a lui, Davide diventa Re di Israele, suo figlio Salomone diventa
il più ricco re del Medio Oriente (ricco in quanto amato e benedetto da Dio), Giobbe, dopo essere
stato afflitto da Satana, per la sua fedeltà diventa sette volte più ricco di prima. Questa era in
effetti la morale dei farisei
La morale del NT è invece la morale degli schiavi: coloro che accettano le mortificazioni in quanto
desiderano solo consolarsi delle disgrazie attuali con improbabili ricompense celesti future
Questa è la morale degli schiavi che non si
danno da fare per uscire dalla loro situazione ma che vi si rassegnano e hanno bisogno di avere
pretesto per rassegnarvisi. E lo trovano appunto nella morale cristiana, morale degli schiavi, par
excellenze. Non fu quella di Cristo, però. Cioè quella che Cristo visse e praticò
Nietzsche non ebbe nulla da rimproverare a Cristo.
Rimproverò i suoi discepoli di aver travisato e corrotto il messaggio di Cristo appunto nella morale degli schiavi: il cristianesimo paolino appunto.