Autore Topic: Riflessioni  (Letto 15368 volte)

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Offline Lucia

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Re:Riflessioni
« Risposta #60 il: Novembre 13, 2012, 12:31:14 pm »
Nella fame la chiesa e i paesi ex colonialisti un po di colpa ce l'hanno come dice qui:

Quando i missionari vennero per la prima volta nella nostra terra, loro avevano le Bibbie e noi
avevamo la terra. Cinquant'anni dopo, noi avevamo le Bibbie e loro avevano la terra.

(Jomo Kenyatta, presidente del Kenya)

Poi salvezza non è per forza eliminare la fame del mondo, ma una cosa dell'anima. Infatti il non avere idoli e idee fisse, e paure e bisogni... :unsure:

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Re:Riflessioni
« Risposta #61 il: Novembre 13, 2012, 12:50:36 pm »
No  Lucia la fame nel mondo era un esempio
Come salvi un infedele?
o lo converti o lo uccidi, in entrambi i casi hai fatto il tuo dovere di buon religioso :P

in effetti mi sa che i roghi seguivano questa logica :hmm:

Tante religioni hanno l'inferno, quindi tutti ci finiscono dentro :D

Offline Lucia

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Re:Riflessioni
« Risposta #62 il: Novembre 13, 2012, 13:12:49 pm »
Inferno

La teoria che mi sembra la più convincente, forse perché in parte scientifica, sul inferno e sul giudizio dopo la morte è quella della tanatologia. (Poi mi piacciono tutte le fantasie,l'ideea di inferno scatena molto le fantasie)

Lo studio di casi di morte clinica dicono che l'individuo rivede la sua vita e sente come in uno specchio i sentimenti che ha fatto lui vivere agli altri, gioia, disperazione. E cosi diventa giudice di se stesso.

E come quando una persona muore in modo inatteso ci dispiace (abbiamo sensi di colpa) che non gli abbiamo accordato abbastanza attenzione e ci si accorge che  far sentire agli altri che sono importanti per noi è la cosa più importante in vita che i soldi o la ricchezza.

Offline vnd

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Re:Riflessioni
« Risposta #63 il: Novembre 13, 2012, 13:28:41 pm »
La resurrezione potrebbe essere l'illusione nata dai sensi di colpa per aver ucciso Dio e perso la salvezza che è venuto a portarci.  :(


Non credo.

L'istinto deicida è insito nell'uomo.
L'uomo uccide ciò che teme, quindi, ciò che non conosce.

Si dice che se D-o non avesse voluto che ci masturbassimo ci avrebbe fatto con le braccia più corte.
Con la stessa logica, se non avesse voluto che G-sù fosse crocefisso, non ci avrebbe dato un istinto deicida.

G-sù era un ebreo, semita, di religione ebraica.
Aveva studiato la Bibbia ed aveva avuto contatti con altre culture: egiziana (stando al vangelo) e, buddista (secondo fonti non cattoliche).
Addirittura c'è chi sostiene che nelle scritture shintoiste giapponesi vi sia traccia di un personaggio molto simile a Gesù.
(Ci sono similitudini anche con M-tra e Ap-llonio).
G-sù non ha inventato nulla ha soltanto "confermato" le "verità" rivelate nella Bibbia.

« Ultima modifica: Novembre 13, 2012, 13:39:36 pm da vnd »
Vnd [nick collettivo].

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Re:Riflessioni
« Risposta #64 il: Novembre 13, 2012, 16:45:03 pm »
così però non ci sarebbe la comunione dei defunti
e il tipo cattivo menefreghista o smemorato potrebbe aver un giudizio migliore di se stesso rispetto a quello buono.
per non parlare del ricco che fa un po' di beneficenza e fa contenti molti poveri mentre il povero è sfigato e magari si comporta da stronzo per rimediarsi la pagnotta contro i suoi simili


Inferno

La teoria che mi sembra la più convincente, forse perché in parte scientifica, sul inferno e sul giudizio dopo la morte è quella della tanatologia. (Poi mi piacciono tutte le fantasie,l'ideea di inferno scatena molto le fantasie)

Lo studio di casi di morte clinica dicono che l'individuo rivede la sua vita e sente come in uno specchio i sentimenti che ha fatto lui vivere agli altri, gioia, disperazione. E cosi diventa giudice di se stesso.

E come quando una persona muore in modo inatteso ci dispiace (abbiamo sensi di colpa) che non gli abbiamo accordato abbastanza attenzione e ci si accorge che  far sentire agli altri che sono importanti per noi è la cosa più importante in vita che i soldi o la ricchezza.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline Animus

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Re:Riflessioni
« Risposta #65 il: Novembre 13, 2012, 22:43:06 pm »
Ok, mi pare che il topic abbia detto tutto quello che aveva da dire.
Riassumo quali sono stati (a mio giudizio) i concetti salienti che sono stati espressi (e chi li ha espressi), e che dunque hanno arricchito il topic.
Salù.

Animus:
1 - L'ideologia ha ereditato dalla religione la lotta contro il buon umore.
(E. Cioran)

Max:
La guerra contro la felicita'. (Uriel Fanelli)
Girando per i giornali italici ho notato una notizia, abbastanza piccola, riguardante un rave party a Torino, per il quale si e' ritenuto opportuno un intervento violento della polizia, che ha ridotto in fin di vita una ragazza.
Da tempo sospetto che in Italia sia in corso una specie di guerra contro la felicita' , nel senso che le occasioni piu' vietate sono quelle che guarda caso producono piu' felicita'. Non per nulla si fa piu' guerra alla movida che alla prostituzione illegale.
Il punto e' che si e' diffuso un odio, un vero e proprio odio verso qualsiasi cosa sia gioia e divertimento, verso i quali non si tollera piu' nulla, mentre tutto quello che porta infelicita' e' regolarmente tollerato.
Il problema della classe dirigente italiana non e' la vecchiaia: e' la MALEVOLENZA , l' ODIO , la SISTEMATICA guerra che portano avanti , ovunque e con la massima coerenza, contro qualsiasi gruppo di giovani osi gioire.
E' in corso una vera e propria guerra, una guerra non dichiarata contro il divertimento, la gioia, il sorriso.
Per comprenderne l'entita' occorre capire , e occorre farlo in fretta, capire che si tratti di una vera e propria ideologia che pianifica la scomparsa ti ogni gioia

Animus:
"Il Buddha non crede al valore redentore della sofferenza ed è estraneo al dolorismo cristiano e al culto dei martiri.
A differenza di Gersù che piange la morte dell'amico Lazzaro e lo resuscita, il Buddha non esaudisce il desiderio di una madre che ha appena perduto suo figlio. egli le domanda anzi di portargli un grano di sesamo da una casa dove non sia mai morto nessuno, ed ella ritorna a capo chino nel parco del principe Jeta, dove riposava il Buddha.
E' evidente l'ineluttabilità della fine della vita umana, la vanità dell'accanimento terapeutico diremmo oggi, la follia dell'immortalità che la morte svela in quel giardino." (Odon Vallet)
(...)
Che la morale di Gesù sostenesse la metafisica del dolore, il dolore salvifico, a me pare, correggetemi se sbaglio, non l'abbia detto da nessuna parte.
Se a Cristo gli avessero chieso se condivideva il fatto che il dolore era la via per il regno dei cieli, quasi sicuramente avrebbe risposto se erano per caso impazziti!

Lucia:
Non lo so, cristianesimo e buddhismo vedono sempre la sofferenza, solo che il cristianesimo vuole che si soffra e non sta bene se non si soffre.

Lucia:
(Le religioni) promettono di salvarci da questo nonsenso usando per i propri interessi il nostro bisogno di senso.

maveryx:
Quando i missionari vennero per la prima volta nella nostra terra, loro avevano le Bibbie e noi
avevamo la terra.
Cinquant'anni dopo, noi avevamo le Bibbie e loro avevano la terra.
(Jomo Kenyatta, presidente del Kenya)

maveryx:
Se facciamo riferimento alla dottrina della chiesa cattolica, questa risulta essere la religione, sulla carta, la più severa e la più restrittiva, solo sulla carta però..
Infatti il loro dio amorevole perdona sempre, ed i cristiani sono, nei fatti, molto accondiscendenti, e lo sai perchè, perche lo scopo non è che tu ti comporti bene, ma che tu ti senta in colpa.

Massimo:
la morale del VT è la morale dei vincenti
Dio ti benedice con il successo e le benedizioni materiali: Abraamo era ricco, Giuseppe diventa il
ministro del Faraone, secondo solo a lui, Davide diventa Re di Israele, suo figlio Salomone diventa
il più ricco re del Medio Oriente (ricco in quanto amato e benedetto da Dio), Giobbe, dopo essere
stato afflitto da Satana, per la sua fedeltà diventa sette volte più ricco di prima. Questa era in
effetti la morale dei farisei
La morale del NT è invece la morale degli schiavi: coloro che accettano le mortificazioni in quanto
desiderano solo consolarsi delle disgrazie attuali con improbabili ricompense celesti future
Questa è la morale degli schiavi che non si
danno da fare per uscire dalla loro situazione ma che vi si rassegnano e hanno bisogno di avere
pretesto per rassegnarvisi. E lo trovano appunto nella morale cristiana, morale degli schiavi, par
excellenze. Non fu quella di Cristo, però. Cioè quella che Cristo visse e praticò
Nietzsche non ebbe nulla da rimproverare a Cristo.
Rimproverò i suoi discepoli di aver travisato e corrotto il messaggio di Cristo appunto nella morale degli schiavi: il cristianesimo paolino appunto.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)