Per quanto riguarda l’oriente era molto interessato ma nello stesso tempo considerava che gli Occidentali non possono percorrere le strade della spiritualità orientali perché ognuno si deve ritrovare nella propria tradizione. Non sono del tutto d’accordo con lui in questo senso.
Io sono abbastanza d'accordo invece. Le radici sono importanti e benchè un individuo possa metabolizzare su di sè il "genio" di altre culture, non può in alcun modo rompere con le proprie origini. Sarebbe una cosa innaturale da farsi, per non parlare poi dell'imitazione solo ed esclusivamente "esteriore" delle culture orientali. Una cosa che mi mette in subbuglio lo stomaco e mi fa rabbrividire in quanto assolutamente artificiosa e superficiale. C'è un passato che ci appartiene e volenti o nolenti ne dobbiamo sopportare il fardello (ma anche le gioie, ovviamente).
Pensi che è stata una forma di previsione (presentimento) del futuro da parte sua?
Beh, quello che ti posso dire è che da qui ha maturato la sua concezione di "sincronicità" come principio di nessi acasuali. Sembra che, a suo dire, in determinati momenti dell'esistenza si verificano dei fatti esteriori che coincidono con la situazione intima di un soggetto in un tempo dato. Concezione questa alquanto misticheggiante che ha sviluppato negli ultimi anni della sua vita e che mi lascia particolarmente perplesso. Però c'è da dire, per onestà di cronaca, che la sincronicità junghiana sembra abbia avuto dei riscontri a livello di fisica subatomica con particolare riguardo alla meccanica quantistica ma da qui al dire che Jung aveva anticipato le scoperte della fisica delle particelle è un pò azzardato secondo me. Forse a livello intuitivo... forse. E cmq non ho mai approfondito più di tanto il discorso ad essere sincero.
Tu hai qualche ipotesi?
Si ho qualche ipotesi ma, ripeto, non sono un medico e il discorso è talmente complesso che non ho nè tempo nè voglia (e forse neanche i mezzi) di approfondirlo (sono pieno di dubbi). Sicuro le religioni c'entrano poco e niente.
Non sono d'accordo.
Ti parlo della mia esperienza personale. Non ho mai trovato un prete o rabbino o TdG che mi abbia mai detto qualcosa di sensato al di là della solita liturgia preconfezionata. E non credo sia un mio limite.
Certo... loro non sono abituati alla flessibilità e a mettersi in discussione
Già questo ti dovrebbe far capire con chi abbiamo a che fare. Quando parli con una persona di fede relativamente all'effettiva veridicità di certi dogmi e ti senti rispondere "Ma un dogma non si puà discutere, è così e basta". Ecco tu capisci che con un personaggio che ha una
forma mentis di questo tipo è difficile imbastire un qualsivoglia ragionamento. Mancano di spirito critico, prendono per oro colato i loro principi senza minimamente indagarli a fondo. Questa la chiamo ignoranza (quando non si trasforma in fanatismo, il chè accade spessissimo).
In fondo i religiosi sono una semplice fotocopia dell'umanità: come nell'umanità gli ignoranti e gli stupidi sono la maggioranza così anche tra i religiosi.
Il problema è che i religiosi fanno opinione e fanno leva sulla massa ignorante per perseguire i loro secondi fini (e proprio per questo rendere ancor più ignorante una massa già di per sè alquanto ignorante). E cmq non sopporto chi non si interroga sulle grandi questioni dell'esistenza e prende per oro colato qualsiasi puttanata che gli venga propugnata. Sia che si tratti di religiosi sia che si tratti di massa becera e ignorante.
E' possibilissimo trovare un TdG intelligente e colto e chiacchierarci ne vale
sicuramente la pena. Come tra qualsiasi altro gruppo religioso, si capisce. Pensaci.
Sarà un mio limite ma chiacchierare con un uomo di fede (di qualsiasi fede) mi ha sempre fatto l'effetto di parlare con un ottusangolo. Tra l'altro ho sempre provato la sensazione di trovarmi di fronte a un uomo, completamente in malafede, che cerca di convincerti di cose in cui non crede neanche lui, solo ed esclusivamente per tornaconto personale o di parrocchia.