i ching mi pare (sempre ad intuizione) che siano la descrizione di comportamenti umani archetipici, le polarita mi sembrano sottoinsiemi di archetipi (maschile e femminile),
@beta: L'
I Ching è un libro che descrive una tecnica di oracoli cinese, non una descrizione di comportamenti umani archetipici. Non c'entra proprio nulla con l'archetipo o con la polarità. Con la sincronicità l'oracolo c'entra in quanto indovina ciò che esiste in statu nasccendi nell'inconscio dell'umanità.
Comportamenti umani
archetipici sono forse le leggende, le fiabe popolari, il fantasy forse che probabilmente permettono una buona analisi di ciò che bolle nell'inconscio collettivo dell'umanità di oggi.
Anche
le polarità in Jung le devi capire come complementari e solo in apparenza opposti. Infatti lo sviluppo eccessivo di una qualità, di un sentimento fa cosi che quel sentimento di trasforma nel proprio opposto (
enantiodromia). P es una società che vuol fondarsi sull'amore diventa una società dell'intolleranza, una che vuol ugualianza a tutti non permettera la differenza.
E
la funzione trascedente che attraverso sogni, visioni, disturbi fa capire alla persona o alla società che questo equilibrio tra le forze polare è stato (sta per essere) compromesso e che bisogna cercare di
integrare la parte opposta fino allora vista come il male o il completamente diverso.
Se non capiamo cosi confondiamo Jung con il manicheismo.
Ma è sicuro che Jung e junghiani hanno una più grande attenzione per le differenze sessuali nel senso di
individuazione al maschile o al femminile)
Animus è la parte maschile delle donne e l'Anima è la parte femminile dei uomini.
L'individuazione junghiana non può avvenire se non viene integrata nella coscienza l'archetipo opposto alla tua sessualità.
Secondo me
Il maschio selvatico di Risé è un'esempio perfetto di come si sviluppa la parte maschile in senso junghiano.
Il femminile nella fiaba di Marie Louise von Franz invece è un libro perfetto per i problemi tipici dell'individuazione al femminile. Ambedue usano l'analisi dei miti, fiabe per spiegare queste individuazioni al maschile e al femminile.
Beh, quello che ti posso dire è che da qui ha maturato la sua concezione di "sincronicità" come principio di nessi acasuali. (...) la sincronicità junghiana sembra abbia avuto dei riscontri a livello di fisica subatomica con particolare riguardo alla meccanica quantistica .
Pauli è stato paziente e collaboratore di Jung. Alla filosofia della fisica ci hanno spiegato la sincronicità in analogia con l' incontro tra un mondo bi e uno tri dimensionale. Il mondo bidimensionale attraversato da un oggetto tridimensionale percepisce cose (vicende) diverse nei punti diversi ma infatti è la stessa cosa tridimensionale che lo sta attraversando.
Io non poso non credere in sincronicità, spesso quando mi piace qualcosa o comincio interessarmi di qualcosa, penso originale, mi accorgo che anche altri pensano cose simili, che 10 anni fa nessuno avrebbe pensato. Anche questa è una forma di sincronicità. Ma anche le visioni, sono un presentimento di ciò che si sta preparando nell'inconscio dell'umanità.
Sicuro le religioni c'entrano poco e niente.
Mah, non parlo delle religioni istituzionale ma in senso junghiano di spiritualità. Per lui la mente e il corpo è creato dallo spirito, e poi la coscienza è creata dalla mente.