In rilievo > Leggi, sentenze e doppi standard antimaschili
la Carfagna e la Bongiorno hanno proposto l'ergastolo
zagaro:
--- Citazione da: ilmarmocchio - Novembre 22, 2012, 14:35:25 pm --- I 2 commi del 3 articolo della costituzione sono in contraddizione reciproca.
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--- Termina citazione ---
credo che dovresti rifare un corso di Educazione Civica
perchè non sono in contraddizione
in quanto l'uno riguarda l'uguaglianza formale,
l'altro comma l'uguaglianza sostanziale.
credi che i Padri Costituenti non sapessero queste cose?
zagaro:
--- Citazione da: vnd - Novembre 22, 2012, 16:54:44 pm ---Io convivo...
Quale giuramento di fedeltà?
--- Termina citazione ---
siete una coppia open?
Fazer:
Stefano Zecchi su Il Giornale:
Ergastolo per femminicidio? È soltanto una provocazione
Giulia Bongiorno e Mara Carfagna vorrebbero una legge ad hoc Come se uccidere una donna fosse più grave che uccidere un uomo
Stefano Zecchi - Gio, 22/11/2012 - 08:46
Femminicidio è un neologismo suggerito dalla dilagante criminalità che sta prendendo di mira le donne.
Due deputate, Giulia Bongiorno e Mara Carfagna, hanno predisposto una legge per punire con l’ergastolo chi uccide le donne: appunto, il reato di femminicidio.
Ho due obiezioni, in proposito, naturalmente espresse da chi non ha competenze giuridiche, ma svolte - se mi si consente - in nome del buonsenso.
La prima riguarda l’uso politico della legge. L’affermazione rimanda a un costume deprecato da tutti, che però è molto in voga: si prende di mira un politico... e poi si vedrà in giudizio se è davvero responsabile o innocente. Ma non è di questo uso politico molto famoso che intendo parlare, piuttosto di quello che finisce per teatralizzare l’informazione. Insomma, si fa una legge, al di là della minima ragionevolezza anche nella sua applicazione, con lo scopo di far parlare il mondo della comunicazione. Il danno è doppio: il cittadino, invece di sentirsi tutelato dalla legge ne è sempre più diffidente e si augura di non essere tanto scarognato da incapparci. E, a sua volta, l’informazione si trova costretta a parlare di cose insensate perché non è possibile non parlarne.
La legge sul femminicidio è una pagliacciata per far discutere. E infatti il direttore mi ha cortesemente invitato a dire la mia, poi, probabilmente, un’altra persona dirà la sua non d’accordo con me, e così avanti in questo carnevale di opinioni in cui troveranno vantaggio non il lettore, non certo la giurisprudenza, neppure le donne, ma soltanto le due deputate che devono cercare di prendere voti per tornare in parlamento.
Neppure per le donne ha senso la loro legge. E questa è la seconda obiezione di principio.
La distinzione di genere è diventata una differenza ontologica, non biologica. E questa è una pagliacciata - per rimanere nel dominio della filosofia metafisica. Più che giusto individuare i correttivi che possono dare alle donne pari opportunità rispetto agli uomini.C’è un ministero apposito che dovrebbe garantire l’equilibrio dei generi nelle istituzioni politiche, amministrative, economiche. Potrei osservare che non è per decreto che si garantiscono pari opportunità tra uomini e donne, ma attraverso l’educazione famigliare e, poi, scolastica. Una questione di formazione culturale.
Ma il reato di femminicidio non ha niente ha che fare con l’equilibrio etico tra i generi. La legge in un Paese democratico garantisce le regole di una giustizia uguale per tutto il genere umano, e maschio e femmina appartengono allo stesso genere umano. Ammazzare un maschio è più grave che ammazzare una femmina? Perché? Su quale fondamento etico si può sostenere la differenza di gravità?
Il codice penale prevede già le aggravanti in un delitto: per esempio,l’omicidio di un bambino, maschio o femmina che sia. La distinzione di genere in un omicidio è la violazione di un principio etico fondamentale su cui si costruisce la convivenza civile in una democrazia. Ma, caro direttore, mi fermo qui: se continuo su questa strada, finisco per dare troppo peso a una pagliacciata di due deputate in attesa di voto.
yamamax:
--- Citazione da: Max - Novembre 22, 2012, 18:17:10 pm ---
Il codice penale prevede già le aggravanti in un delitto: per esempio,lomicidio di un bambino, maschio o femmina che sia. La distinzione di genere in un omicidio è la violazione di un principio etico fondamentale su cui si costruisce la convivenza civile in una democrazia. Ma, caro direttore, mi fermo qui: se continuo su questa strada, finisco per dare troppo peso a una pagliacciata di due deputate in attesa di voto.[/i]
--- Termina citazione ---
E' già grave che queste due siano ANCORA deputate a spese dei contribuenti, poi se venissero rielette allora proprio non abbiamo capito la lezione.!
Il reato di matrimonio forzato mi sembra già superato prima di esistere, vorrei conoscere un uomo ( pazzo! )che costringe con la forza una donna a sposarsi, il contratto matrimoniale sta caro alla parte femminile (visti vantaggi da winforlife) quindi eventualmente il problema di raggiro o forzatura lo vedo ribaltato !
Il solito polverone per evitare sistematicamente di parlare di cose più serie e utili...ma certo finchè il Parlamento sarà composto da exsubrettine e cialtroni di ogni parte, questo e altro. :cry:
ilmarmocchio:
--- Citazione da: zagaro - Novembre 22, 2012, 17:58:29 pm ---credo che dovresti rifare un corso di Educazione Civica
perchè non sono in contraddizione
in quanto l'uno riguarda l'uguaglianza formale,
l'altro comma l'uguaglianza sostanziale.
credi che i Padri Costituenti non sapessero queste cose?
--- Termina citazione ---
E' questione di storia, non di educazione civica.
la costituzione italiana , tra parentesi quella di una nazione sconfitta, si rifece a una delle costituzioni francesi.
Allora aveva un senso, oggi non più. Un coacervo di pesi e contrappesi che rende impossibile governare
per la verità, NON esiste nessuna uguaglianza, se non come astrazione teorica.
Ma, accettando l'esistenza di tale astrazione, essa è una.
E' rporio grazie al 2° comma del 3° articolo che si giustificano le discriminazioni positive
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