Due pagine di Corriere sul Femminicidio. E andiamo avanti con la propaganda!

[Massimo]

Sul Corriere Della Sera di oggi ci sono BEN due pagine dedicate al femminicidio: un martiriologio con il
numero e i nomi delle donne uccise. E si presume che lo siano state IN QUANTO DONNE (chi ne dubita
viene considerato maschilista e criptofemminicida pure lui). Strano che siano stati utilizzati due cerchi,
uno rosso ed uno verde, inseriti accanto al nome delle vittime: quello rosso per indicare le vittime di
mariti compagni e amanti, quello verde per indicare le donne uccise "per motivi estranei alla coppia"
i cerchi verdi GUARDA CASO sono la maggioranza ma le donne uccise sono COMUNQUE UCCISE PER IL
SEMPLICE FATTO DI ESSERE DONNE. Qui siamo alla mistificazione e alla propaganda pura e semplice.
Un caso per tutti: una ragazza lettone uccisa dall'amante notaio. Si legge: "una donna piena di sogni
uccisa da un uomo pieno di soldi. Per lei non era solo un amante: era la speranza di realizzare il suo
sogno di sfondare nel mondo della moda (e te pareva!). Dei maschi uccisi? Ce ne freghiamo, of course

[Brutale]

il femministazzinismo si sorregge tutto su un'impalcatura mediatica... senza i media elimini più del 50% del suo potere

come primo passo basterebbe tagliare i fondi pubblici ai giornali... sai quanti ne falliranno, voglio proprio vedere in quanti avrebbero ancora la voglia di frantumare i coglioni alla gente con sta cantilena

[Utente cancellato]

non comprare repubblica, corriere e altri.    meglio andare sulla stampa locale.
voglio proprio vedere quante sono le lettrici di corriere e rep.

[Alberto86]

Ho davvero esaurito le offese di commento a tutto questo continuo vomito femminista....


L'unica cosa possibile da fare, al momento come dice Bhishma, è incentivare il boicottaggio di questo letame stampato, in modo da bloccare la linfa vitale a questi/e parassiti/e ( non a caso sulla versione stampata non c'è nessun riferimento al blog misandrico della vagisettesima ora).
Quello che non sò, è se questo mondezzaio ruba soldi pubblici attraverso gli incentivi statali alla stampa.

[ilmarmocchio]

Sul Corriere Della Sera di oggi ci sono BEN due pagine dedicate al femminicidio: un martiriologio con il
numero e i nomi delle donne uccise. E si presume che lo siano state IN QUANTO DONNE (chi ne dubita
viene considerato maschilista e criptofemminicida pure lui). Strano che siano stati utilizzati due cerchi,
uno rosso ed uno verde, inseriti accanto al nome delle vittime: quello rosso per indicare le vittime di
mariti compagni e amanti, quello verde per indicare le donne uccise "per motivi estranei alla coppia"
i cerchi verdi GUARDA CASO sono la maggioranza ma le donne uccise sono COMUNQUE UCCISE PER IL
SEMPLICE FATTO DI ESSERE DONNE. Qui siamo alla mistificazione e alla propaganda pura e semplice.
Un caso per tutti: una ragazza lettone uccisa dall'amante notaio. Si legge: "una donna piena di sogni
uccisa da un uomo pieno di soldi. Per lei non era solo un amante: era la speranza di realizzare il suo
sogno di sfondare nel mondo della moda (e te pareva!). Dei maschi uccisi? Ce ne freghiamo, of course

la lettone stava spennando a dovere il notaio...

[Fazer]

Anche sul sito, stessa storia:
http://www.corriere.it/cronache/speciali/2012/la-strage-delle-donne/

[vnd]

Sul Corriere Della Sera di oggi ci sono BEN due pagine dedicate al femminicidio: un martiriologio con il
numero e i nomi delle donne uccise.

Il femminicidio non esiste. Nessuna persona sana di mente ucciderebbe una donna in quanto tale.
Si uccide la moglie che ti sta per portare via i figli, si uccide per difesa, c'è anche chi uccide per vendetta o per rubare ma nessune uccide per sessismo.

Ora, per replicare, bisognerebbe pubblicare i 1060 nomi dei morti sul lavoro  di quest'anno.
In maggioranza UOMINI.
Uomini che costruivano ricchezze delle quali non avrebbero comunque usufruito.

http://cadutisullavoro.blogspot.it/

Loro sì... uccisi a causa della distrazione dei soldi pubblici che invece che essere destinati alla prevenzione degli infortuni, sono sperperati in associazioni femmministe, in patrocini di manifestazioni retorico-femministe e centri antiviolenza privati, per sole donne, misandrici e truffaldini.

Dal primo gennaio ad oggi 23 novembre sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 569 lavoratori ( tutti documentati). Sono oltre 1060 dall'inizio dell'anno se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Molte vittime non hanno nessuna assicurazione e muoiono lavorando in "nero".

I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO PER CATEGORIA.
Il 35,5 % delle vittime sono in agricoltura, di questi la maggioranza schiacciate dal trattore (oltre 100 dall'inizio dell'anno). Edilizia 28,4% sul totale, in questa categoria quasi il 30% delle morti è causata da cadute dall’alto. Industria 11,8%, quest'anno molte di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autotrasporto 6,6%, Il 3% Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,7% nella Polizia di Stato (tutte le morte causate in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età.

Morti sui luoghi di lavoro nelle regioni e province.
Occorre ricordare che per l'Osservatorio l'unico parametro ritenuto valido, per le morti sul lavoro, per valutare l'andamento di una provincia e di una regione, è il rapporto tra il numero di morti e la popolazione residente. Gli altri parametri, se non quella della professione, non hanno nessuna importanza al fine della prevenzione

La Lombardia ha 71 morti e la provincia di Brescia con 19 morti prima in questa triste classifica, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici delle province con più morti sui luoghi di lavoro, provincia di Bergamo 10 morti, di Varese 9 morti, di Milano 6, Pavia e Lodi 5, di Monza 3, di Como e Lecco 2, di Mantova 5, di Sondrio 4. Emilia Romagna 59 morti compresi i lavoratori deceduti sotto le macerie del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Modena 17 morti, di Ferrara 9, di Bologna 8, Reggio Emilia 7 morti, Piacenza 5 morti, Forlì Cesena 4 morti, Parma 3 morti, Ravenna e Rimini 3 morti. Piemonte 37 morti, la provincia di Torino risulta in questo momento con 19 vittime la prima in Italia assieme a quella di Brescia per numero di morti sui luoghi di lavoro, provincia di Cuneo 8 morti, 3 morti in provincia di Alessandria e Novara, 2 morti Asti, 1 morto Verbania e Vercelli. Sicilia 40 morti, provincia di Catania 9 morti, di Trapani 6 morti, di Palermo 5 morti, Agrigento e Messina 4 morti, Caltanisetta 4 morti, Siracusa e Ragusa 3 morti, Enna e Agrigento 2 morti. Campania 37 morti, provincia di Salerno 12 morti, di Avellino 10 morti, Benevento 8 morti, Napoli 6 morti, Caserta 1 morto. Toscana 35 morti (43 con i morti in mare sulla Costa Concordia affondata sulle coste dell' isola del Giglio), dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia Firenze e di Pisa 6 morti, Arezzo, Grosseto e Livorno 5 morti, Massa Carrara 4 morti, 3 morti Lucca, Siena e Prato 1 morto. Veneto 38 morti con le provincia di Verona 9 morti, di Padova 7 morti, di Treviso e Belluno 6 morti, di Vicenza 5 morti, Rovigo e Venezia 3 morti. Abruzzo 22 morti con la province di Chieti con 12 morti, di Pescara 8 morti, Teramo 4 morti, L’Aquila 2 morti. Lazio 26 morti provincia di Roma 10 morti, di Frosinone 7 morti, Viterbo 5 morti, Latina 4 morti. Puglia 25 morti, provincia di Bari 12 morti, Brindisi 6 morti, Foggia 4 morti, Lecce 2 morti, Taranto e Bat 1 morto. Calabria 22 morti, provincia di Cosenza e di Reggio Calabria 6 morti, di , di Catanzaro 4 morti, Vibo Valentia 3 morti, Crotone 2 morti. Trentino Alto Adige 20 morti, provincia di Bolzano 12 morti, di Trento 8 morti.
Liguria 18 morti, provincia di Genova 9 morti, di Savona 5 morti, Imperia e La Spezia 2 morti. Friuli Venezia Giulia 13 morti, provincia di Pordenone e Udine 4 morti, di Gorizia 3 morti, Trieste 2 morti. Marche 11 morti, provincia di Ancona 6 morti, Macerata 3 morti, Ascoli Piceno 2 morti, Pesaro Urbino 1 morto. Umbria 10 morti, provincia di Perugia 9 morti, di Teramo 1 morto. Sardegna 14 morti, 5 morti nella provincia di Oristano, 4 in quella di Nuoro , Medio Campisano 2 morti, 1 morto Carbonia Iglesias, Ogliastra, Cagliari e Sassari. Basilicata 6 morti, 4 morti nella provincia di Matera, di Potenza 3 morti. Molise 4 morti, provincia di Campobasso 3 morti, 1 morto in provincia di Isernia. Val D'Aosta, Aosta 1 morto.

Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"

Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 dell'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti sui luoghi di lavoro per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni mortali.

[Utente cancellato]

Ho davvero esaurito le offese di commento a tutto questo continuo vomito femminista....


L'unica cosa possibile da fare, al momento come dice Bhishma, è incentivare il boicottaggio di questo letame stampato, in modo da bloccare la linfa vitale a questi/e parassiti/e ( non a caso sulla versione stampata non c'è nessun riferimento al blog misandrico della vagisettesima ora).
Quello che non sò, è se questo mondezzaio ruba soldi pubblici attraverso gli incentivi statali alla stampa.

non prendono direttamente fondi pubblici ma hanno esenzioni fiscali:
http://www.lettera43.it/economia/media/42162/editoria-i-sussidi-2011.htm

[Alberto86]

non prendono direttamente fondi pubblici ma hanno esenzioni fiscali:
http://www.lettera43.it/economia/media/42162/editoria-i-sussidi-2011.htm

E te pareva!!! 

Grazie per il link Bhisma.

[Massimo]

Tranquilli: ci penserà Grillo a levare i finanziamenti a queste idiozie!
E poi dite che Grillo è femminista?