zagaro
Una volta assistenti ad una conferenza di sociobiologia, nella quale il relatore cercava di spiegare perchè in natura passo dopo passo si siano affermati le specie con due sessi, e non tre o quattro o uno come i molluschi ermafroditi.
la base secondo il relatore era daricerare nella strategia dei geni. ma in ogni caso si parlava di individui specializzati a....
Passi per la specializzazione...
Le cose sono andate biologicamente così, in modo casuale e spontaneo, a prescindere dall'ipotetica spinta interna di Lamarck.
Semmai, è stata la selezione naturale e premiare le mutazioni più efficienti.
Lo stesso si può dire per i comportamenti conseguenti a tali mutazioni.
E' così e basta. possiamo soltanto tentare di capire perché le cose funzionano così, ma non c'è nulla di diverso in questo o nelle leggi della dinamica o della statica.
Freud diceva: possiamo provarle tutte e tentare di controllare i nostri istinti ma non potremmo mai cancellare milioni di anni di selezione naturale.
I nostri istinti torneranno sempre a galla.
quindi la differenza fra i sessi esiste,
Esiste marcate differenze sessuali.
Specie nell'uomo.
Esistono comportamenti innati. Esiste la capacità di controllare i propri comportamenti in ragione di scelte utili al gruppo.
La società tradizionale, nei limiti della realtà del tempo, aveva sviluppato una suddivisione dei ruoli basata su criteri di efficacia ed efficienza che aveva superato brillantemente centinaia di migliaia di anni di selezione naturale.
Nel frattempo, l'evoluzione culturale della nostra società ha sviluppato concetti come libertà e pari opportunità.
In questo periodo stiamo ingiustamente tenendo il piede in due scarpe.
Vogliamo dare alle donne la libertà di essere sfruttate dalla classe dominante ma, allo stesso tempo, abbiamo paura di sganciarci dagli schemi tradizionali, soprattutto per ciò che concerne i privilegi sessisti.
Sbagliato.
O si è completamente uguali. Abolendo la voce "sesso" dai documenti di identità.
O si torna ad una società come quella tradizionale. Che sarà stata poco bella ma era giusta.
Perché riconosceva alle donne privilegi come quello dell'esonero dallo sfruttamento lavorativo e bellico in ragione del rischio di morte per parto.
quello che dobbiamo fare noi
Secondo me... noi non dobbiamo fare proprio nulla....
quello che dobbiamo fare noi attraverso la cultura, cioè l'apprendimento e l'insegnamento, è non creare una differenza conflittuale ma una differenza cooperativa .
in quest'ottica
Il conflitto nasce per natura stessa dei gruppi femministi.
Nati e sviluppatisi in ambienti isolati, senza mai confrontarsi con voci di dissenso.
Tant'è che le femministe sono incapaci di sostenere un confronto democratico.
Il conflitto non lo abbiamo voluto noi.
Ci siamo trovati dentro.
così come il femminismo se ne intendiamo l'immagine culturale speculare.
ora storicamente per tutta una serie di ragioni, sopratutto per fenomeni nati nell'800 e nel 900 che hanno portato a due guerre sanguinose ove è stato esaltato un certo tipo di maschilismo,
La guerra è la più alta espressione dello sfruttamento di classe.
La peggior forma di schiavitu.
Nella quale il popolo è costretto a morire e ad uccidere.
Che cosa ci vedi di maschilista?
La guerra non è maschilista perché essere costretti a combattere non è un privilegio.
La guerra è assolutamente antimaschile.
La guerra, tanto per cambiare, è fenomeno classista, non sessista.
Il povero è costretto a combattere, pena la morte, per conseguire una vittoria della quale non potrà mai godere.
La guerra costringe "i molti" a difendere i privilegi dei "pochi" (uomini e donne) a costo della vita.
La guerra ingrassa il ricco ed affama i poveri.
La cosa più importante, per il povero, è sopravvivere.
Perché la sua condizione di schiavo non cambierà mai.
Se vincerà, conserverà gli stessi padroni. se perderà, ne avrà degli altri.
Ecco che cosa è la guerra.
Dalla penna di uno che è contro la guerra ma che non è antimilitarista.
L'uomo non vuole combattere. Lo fa se vi è costretto. [Kingsley Browne dice: se gli si presentano condizioni di sconfitta più spaventose del combattimento].
Se non fossimo costretti nessuno di noi vorrebbe combattere.
Ne è prova il fatto che l'8 settembre del '43, venendo a mancare i vertici, quasi tutti preferirono scappare a casa.
tutta quell'attività di come bisognava educare sopratutto il maschio è stata accantonata se non abbandonata, ed in alcuni casi in contrapposiszione ai fenomeni descritti è stato proposto un tipo di maschio frivolo, slegato dai problemi della famiglia e dei figli e del mondo in genere come ha proposto un certo cinema anni 50-60.
Perché noi eravamo occupati a ricostruire un paese distrutto.
E mentre gli uomini dal '45 agli anni settanta, erano occupati a lavorare, la categoria delle privilegiate aveva pensato a ridefinire il ruolo del maschio.
Frivolo?
Verissimo....
Ricordo che... da militare andavo a fare la doccia con la borsa di naylon piena di troiate.
Lo shampoo, il docciaschiuma, il detergente intimo e... addirittura il sapone per la faccia....
Regali.
Vidi tutta sta roba inutile e mi vergognai.
Mi sembrava di essere frocio.
Sapone di marsiglia e shampo.
Basta.
Non abbiamo nulla da ricostruire.
Dobbiamo soltanto distruggere il modello imposto dal femminismo e ritrovare la libertà e l'orgoglio di essere maschi.
Naturalmente.
"Ognuno a suo modo"
Dal lupo.... all'agnello.