http://www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/stenbic/36/2012/0327&pagina=s020Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
Martedì 27 marzo 2012
GIORGIO CECCARELLI,
presidente dell'Associazione «Figli Negati». Ringrazio il presidente per l'ospitalità di questa occasione odierna, che consideriamo importante per tutti.
La premessa può sembrare insolita, ma è d'obbligo. Per obiettività sono e siamo convinti che la famiglia italiana si regga sulla mamma,
Come no?
L'Italia è una repubblica democratica fondata sulla mamma...
siamo convinti che la famiglia italiana si regga sulla mamma senza la quale - almeno secondo me, dopo quindici anni di lotte civili per i diritti dei figli - una famiglia non è sana.
Senza mamma una famiglia non è sana... mentre senza papà... è sanissima...
A Ceccarè!!!!
Siamo convinti.... almeno secondo me...
Obiettivamente, però, esiste una minoranza di mamme pericolosa: questa va bloccata e soprattutto sanzionata, laddove ci sono dei gravi danni per i figli.
Eh...
La maggioranza dei papà, al contrario, non è composta da individui validi
Ma che stai a dì?secondo la nostra associazione - ma c'è una minoranza di padri che merita rispetto per l'ineccepibile comportamento nei confronti dei figli e tale fenomeno è in aumento.
UNA MINORANZA????
Se sbaglia un padre, paga quel padre; se i padri sono tanti, pagano quelli che sbagliano, ma non devono pagare per le colpe altrui quei papà che rispettano la legge e amano i loro figli.
Cioè la maggioranza...
Sveglione!!!
Domenica scorsa abbiamo svolto la Marcia mondiale dei papà e il Senato ci ha concesso l'ingresso a Palazzo Giustiniani per celebrare la festa del papà.
Partiamo dalla questione di eliminare l'affidamento. Sappiamo tutti che quando ci si separa la casa è assegnata al genitore collocatario, quasi sempre la madre, perché domina il principio secondo il quale il figlio non può perdere il diritto di restare nel suo habitat naturale. Con ciò non vengono difesi né il padre, né la madre, né i nonni, ma sempre e solo il figlio - giustamente, a mio avviso - che deve restare nello stesso ambiente in cui è nato e cresciuto.
Questo giusto «privilegio» dei figli viene cancellato automaticamente quando al genitore collocatario, che è quasi sempre la mamma, viene consentito di trasferirsi a vivere con il nuovo compagno straniero all'estero oppure in altra città italiana. Ora, se si riconosce il diritto inviolabile del figlio, in base al quale il giudice assegna sempre la casa - a volte di proprietà esclusiva del padre - alla madre collocataria, non capisco per quale oscuro motivo questo stesso diritto debba poi essere calpestato per un diritto esclusivo della madre di decidere di trasferirsi da una città all'altra o da una nazione all'altra.
Sì... limitare la libertà di spostamento dei genitori separati in ragione del benessere del figlio.
Però.... che scivoloni assurdi!