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Vaticano e preti femministi

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Fazer:
Siamo circondati... :doh: :cry:

http://www.corriere.it/cronache/12_novembre_24/osservatore-romano-giornata-violenza-donne_718bd826-3649-11e2-bfd1-d22e58b0f7cd.shtml

Vaticano: «La violenza sulle donne? Uomini incapaci di riconoscere l'emancipazione»
 
L'editoriale dell'Osservatore Romano: «Non possono tollerare
che siano diventate cittadine a pieno titolo»
 
Domenica sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne: e anche il Vaticano, per tramite dell'Osservatore Romano, dice la sua, con una non consueta durezza.
Ebbene, all'origine di tanti crimini commessi da padri, mariti e fidanzati contro le donne potrebbe esserci «l'incapacità di accettare nella quotidianità concreta l'emancipazione femminile» scrive il quotidiano della Santa Sede che analizza «questa spirale tentacolare nel suo spingere troppi uomini a usare la propria superiorità fisica contro le donne di casa loro, donne che spesso frequentano e amano».

«CITTADINA A PIENO TITOLO»- «Che la donna, conquistati i diritti, sia diventata cittadina a pieno titolo - spiega il quotidiano vaticano in un editoriale- è un giro di boa troppo grande da accettare nei rapporti domestici di ogni giorno». E di fatto «la crudeltà è in grado di alleviare momentaneamente la frustrazione, di attutire il senso di impotenza». Secondo l'Osservatore, «anche su questa consapevolezza occorre lavorare per cercare di estirparne gli esiti».

«SVEGLIARCI DALL'INDIFFERENZA»- La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, rileva l'Osservatore, «vuole dunque svegliarci all'indifferenza. Vuole pungolarci dalla assuefazione che corrode il senso critico, giacché non reagendo finiamo per essere complici del rinsecchimento delle radici del nostro vivere civile. Vuole mettere fine - conclude - a quel lasciarci scivolare addosso dati che turbano nell'immediato, senza però penetrare davvero nelle nostre coscienze».

Animus:
;)

C.V.D

Animus:
Lui incapace di accettare l’emancipazione

È il mostruoso volto dell'incapacità di entrare in relazione con il prossimo.
Percuotere e uccidere chi è fisicamente più debole è una disumana dimostrazione di codardia e di viltà.
Questi abusi particolarmente subdoli e striscianti, capaci di infiltrarsi sempre più nella quotidianità delle nostre mura (anche occidentali), violentano le migliaia di vittime colpite silenziosamente giorno dopo giorno sotto i nostri sguardi distratti.
Ma violentano anche la società nel suo insieme.
Perché se sempre e in ogni sua forma la violenza volta le spalle alla speranza, la violenza degli uni sulle altre è il cemento che immobilizza il domani.
Che preclude ogni incontro e asfissia la vita.
I dati sono allarmanti.

Solo in Italia, una donna viene uccisa ogni sessanta ore.
È un fenomeno nuovo, o forse oggi siamo più informati, più capaci di leggere la realtà per quello che veramente è? Se così fosse, sarebbe comunque già una conquista.
Una società civile in grado di dare un nome ai carnefici.

Abbiamo però un dubbio.
Che questa spirale tentacolare — nel suo spingere troppi uomini a usare la propria superiorità fisica contro le donne di casa loro, donne che spesso frequentano e “amano” — sia mossa dalla incapacità di accettare nella quotidianità concreta l'emancipazione femminile.

Che la donna, conquistati i diritti, sia diventata cittadina a pieno titolo è un giro di boa troppo grande da accettare nei rapporti domestici di ogni giorno.
La crudeltà — si sa — è in grado di alleviare momentaneamente la frustrazione, di attutire il senso di impotenza, ed è anche su questa consapevolezza che occorre lavorare per cercare di estirparne gli esiti.
La giornata mondiale contro la violenza sulle donne vuole dunque svegliarci dall'indifferenza. Vuole pungolarci dalla assuefazione che corrode il senso critico, giacché non reagendo finiamo per essere complici del rinsecchimento delle radici del nostro vivere civile. Vuole mettere fine a quel lasciarci scivolare addosso dati che turbano nell'immediato, senza però penetrare davvero nelle nostre coscienze.
Dati, inoltre, che molte, troppe di noi hanno provato sulla propria pelle, nei modi, nelle situazioni e attraverso le mani più varie. Sta qui molta della forza di questa violenza, sta nel suo nutrirsi del senso di colpa, nell'approfittarsi della vergogna.
Siamo imbevuti tutti di violenza sin da bambini, i colpevoli e le vittime.
Da subito ci viene insegnato — a noi maschi — a desiderarla, cercarla, esercitarla.

Il cibo con cui cresciamo non è un veleno a costo zero. Da subito ci viene insegnato — a noi femmine — che, un po' almeno, ce la siamo cercata.
Che, soprattutto, la giornata mondiale del 25 novembre lasci in noi la consapevolezza che la violenza contro le donne infligge a tutti una ferita mortale.
Perché vittima è anche la società nel suo complesso, quella società composta da quanti esercitano questa violenza, da quante la subiscono e da quanti la registrano immobili (e dunque colpevoli). Il danno è immenso. È la negazione della ragione. È il rifiuto dell'altro. È l'antitesi del nostro essere esseri umani.
Come scrive Vasilij Grossman in Vita e destino, «dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne».

http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/internazionale/2012/272q12-Giornata-mondiale-contro-la-violenza-sulle-.html&title=Lui%20incapace%20di%20accettare%20l%E2%80%99emancipazione&locale=it

Fazer:
 :doh: :doh: :doh:
"...Un' opinione pubblica un poco meno stupida
Delle sale da ballo un po' piu' che di merda...

...Qua e di la del muro, l'Europa persa in trance
In Alexander Platz, come in Piazza del Duomo
L'Europa persa in trance ultimamente, i miei amici anche,
i miei amici anche..."


Fazer:
Per dispetto, convertiamoci tutti al culto di Manitou, che ci permetterà di cacciare nei verdi pascoli del paradiso.
Sceglietevi un nome indiano.
Io sono Crotalo Sdentato.
Poi c'abbiamo Cane Rabbioso...
Bue Inginocchiato...
Cavallo Cazzo...
Topo Seduto...
Mugola, Rossa...

Augh, ho parlato con lingua biforcuta.  :P

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