Autore Topic: Vaticano e preti femministi  (Letto 27292 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #75 il: Novembre 27, 2012, 11:22:21 am »
in definitiva, eventuali strategie economiche messe in atto da poteri sovranazionali, hanno successo perchè agiscono su un substrato emotivo-culturale preesistente...
Si, il discorso torna, anche perchè se no non si spiegherebbe l'indubbio successo che tali strategie hanno avuto.
Se non ci fosse stata una predisposizione da parte delle donne , il femminismo non avrebbe dilagato così come ha fatto.
Non è questione di capitalismo, o comunismo, ecc, ma di pulsioni di base.
Se così si intende sono d'accordo, anche per un altro aspetto :
la teoria meramente economica deresponsabilizza le donne a mero strumento di forze più grandi loro.
E' invece evidente una partecipazione attiva di troppe donne alle assurdità del femminismo.
ne consegue quindi che il femminismo non può essere ridotto a sola manipolazione sociale da parte di organismi sovranazionali.
le donne sono pate in causa attiva

Offline zagaro

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #76 il: Novembre 27, 2012, 11:51:08 am »
Certo, Fiorin.
Abbiamo infatti detto che i selvatici e i cattolici in generale amano vedere la questione secondo questa prospettiva, in funzione economica....per buttare fumo negli occhi e deviare l'attenzione dalle cause vere.
.............................................
 :)

sarà che sarò un cattolico atipico ma la cosa non mi convince.

che con una visione antropologica esistono certi metodi comportamentale ereditati dalla paura della fallacia maschile ,

ma se parliamo di Catechismo non è accussì la cosa, l'unica cosa che ti impone  la Chesa moderna e che la sessualità deve esprimersi all'interno del matrimonio, e che nulla debba ostacolare la formazione della vita. anche se su quest'ultimo punto, anche se timidamente, si stanno facendo  avanti dialettiche contraccezionali che  non escludono a  priori il preservativo,  ma siamo ancora agli inizi.

Offline Animus

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #77 il: Novembre 27, 2012, 11:58:25 am »
in definitiva, eventuali strategie economiche messe in atto da poteri sovranazionali, hanno successo perchè agiscono su un substrato emotivo-culturale preesistente...
Si, il discorso torna, anche perchè se no non si spiegherebbe l'indubbio successo che tali strategie hanno avuto.
Se non ci fosse stata una predisposizione da parte delle donne , il femminismo non avrebbe dilagato così come ha fatto.
Non è questione di capitalismo, o comunismo, ecc, ma di pulsioni di base.
Se così si intende sono d'accordo, anche per un altro aspetto :
la teoria meramente economica deresponsabilizza le donne a mero strumento di forze più grandi loro.
E' invece evidente una partecipazione attiva di troppe donne alle assurdità del femminismo.
ne consegue quindi che il femminismo non può essere ridotto a sola manipolazione sociale da parte di organismi sovranazionali.
le donne sono pate in causa attiva

Sì, ci aggiungo un paio di concetti.
1- La religione è fondamentalmente un sistema morale.
Serve esclusivamente a quello, ad imporre una morale, o se si impone su di un altra precedente, a rimpiazzare un sistema morale vecchio con uno nuovo.
E' quello che ha fatto il cristianesimo con l'ebraismo, passare dalla morale del padre, a quella del figlio.
Sulle lotte intestine al cristianesimo (con tanto di persecuzioni, condanna d'eresia, etc.) per rimanere più su quella del padre, o compiere il processo e il definitivo superamento della morale patriarcale ne abbiamo già parlato.

Lo dico sinceramente, a me la morale patriarcale, non piace. :sick:
Preferisco quella del figlio.
Il problema è che con l'emergere della morale del figlio, e l'inabissarsi di quella del padre, ri-sorge quella della madre.
Dalla padella alla brace insomma.
E' il trionfo dell'Eterno Ritorno di Nietzsche.

Il patriarcato, la cui narrazione storica è fatta di sofferenze maschili finalmente si impone sul matriarcato (psichico).
IL neo-matriarcato (corroborato da adeguate e quanto mai potenti strutture sviluppate in questi 2.000 anni), la cui narrazione storica è fatta di sofferenze femminili si impone nuovamente sul patriarcato.
Dobbiamo aspettare 2-3.000 anni di patimenti maschili per dare un nuovo giro alla ruota?
Chi lo sa...

Forse il figlio era solo un pretesto, un mezzo nelle mani della madre..
Troppo difficile saperlo.
Cmq è certo che noi siamo figli della dimenticanza delle sofferenze paterne.

 




Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #78 il: Novembre 27, 2012, 12:13:49 pm »
in definitiva, eventuali strategie economiche messe in atto da poteri sovranazionali, hanno successo perchè agiscono su un substrato emotivo-culturale preesistente...
Si, il discorso torna, anche perchè se no non si spiegherebbe l'indubbio successo che tali strategie hanno avuto.
Se non ci fosse stata una predisposizione da parte delle donne , il femminismo non avrebbe dilagato così come ha fatto.
Non è questione di capitalismo, o comunismo, ecc, ma di pulsioni di base.
Se così si intende sono d'accordo, anche per un altro aspetto :
la teoria meramente economica deresponsabilizza le donne a mero strumento di forze più grandi loro.
E' invece evidente una partecipazione attiva di troppe donne alle assurdità del femminismo.
ne consegue quindi che il femminismo non può essere ridotto a sola manipolazione sociale da parte di organismi sovranazionali.
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2- ciò che è creato all'intero di un sistema morale (dunque di una concezione religiosa), non può essere messo tra le cause "prime".
Faccio un es., la finanza.
Ma la finanza la potevano creare solo i cristiani!
Perché con la bolla speculativa le uniche borse che non hanno rischiato il fallimento sono state quelle del medio oriente (cioè islamiche)?
Perché la morale islamica impedisce di compiere operazioni speculative sul futuro.
Quella cristiana invece....

Il debito economico?
L'abbiamo già detto, è la versione economica della colpa originaria, il debito come colpa (da passare di padre in figlio).
L'economia è il portato (la sovrastruttura, al contrario di come lo intendeva marx) di una morale, perché l'economia non è certamente l'unica economia possibile, ma la maggioritaria all'interno di quel determinato sistema morale.

C'è un video di Galimberti dove ad un cero punto, davanti alla borse di milano, dice esattamente queste cose.
Che sono così, pochi cazzi...

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #79 il: Novembre 27, 2012, 12:20:20 pm »

Preferisco quella del figlio.
Il problema è che con l'emergere della morale del figlio, e l'inabissarsi di quella del padre, ri-sorge quella della madre.

Anticipo, parecchio OT  :D
mi son chiesto perchè inserire le uccisioni della madre tra i femmicidi
eppure la madre non è mai stata vista come proprietà del figlio
la ribellione/uccisione della madre diventa femmicidio in realtà solo se si considera la madre proprietaria del figlio
Femmicidio: combattere contro l'emancipazione della donna e combattere per l'emancipazione dalla donna? :unsure:


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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #80 il: Novembre 27, 2012, 12:29:02 pm »
sarà che sarò un cattolico atipico ma la cosa non mi convince.

che con una visione antropologica esistono certi metodi comportamentale ereditati dalla paura della fallacia maschile

Cioè?
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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #81 il: Novembre 27, 2012, 12:35:07 pm »
C'è un video di Galimberti dove ad un certo punto, davanti alla borse di milano, dice esattamente queste cose.
Che sono così, pochi cazzi...

Il video è questo. Dal minuto  7.

Riguardandolo vedo che al 10'50'' si è superato.
"Il tratto caratteristico del ns. secolo è togliere all'agire lo scopo."
La qm, pensateci bene, potrebbe essere tutta qui.



 
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Offline Lucia

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #82 il: Novembre 27, 2012, 14:04:49 pm »
Anticipo, parecchio OT  :D
mi son chiesto perchè inserire le uccisioni della madre tra i femmicidi
eppure la madre non è mai stata vista come proprietà del figlio
la ribellione/uccisione della madre diventa femmicidio in realtà solo se si considera la madre proprietaria del figlio
Femmicidio: combattere contro l'emancipazione della donna e combattere per l'emancipazione dalla donna? :unsure:

mah
Non è vero, per un bambino la madre è un prolungamento di se stesso, quindi senza dubbio la madre è la sua proprietà.

Offline Lucia

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #83 il: Novembre 27, 2012, 14:10:32 pm »

Embè secondo me sono antiche, "originali"...come il peccato. :cool:
Ha stettamente a che fare con la ns religione che invece di reprimere certe pulsioni femminili (che sono naturali e conseguenti al peccato della conoscenza), come hanno fatto le vere religioni patriarcali (islam ed ebraismo), o in maniera diversa e più ugualitaria il buddhismo (cioè le ha represse per entrambi identificando quelle passioni come la causa prima del male), il cristianesimo invece, ed in particolare il cattolicesimo, le ha liberate.
Ha aperto nuovamente il vaso di Pandora. :doh:


se il femminismo (sopratutto in questa forma misandrica di sospetto a tutto ciò che è maschile) esprimesse il rapporto naturale dell'uomo -donna non avrebbe senso essere antifemministi.
Secondo me non lo esprime. Ho visto troppe coppie che si amavano da decceni per credere che questo sospettosità tra i sessi sia naturale.

Offline cancellatow

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #84 il: Novembre 27, 2012, 14:17:43 pm »
mah
Non è vero, per un bambino la madre è un prolungamento di se stesso, quindi senza dubbio la madre è la sua proprietà.

:hmm:
dici?
per me è il contrario

Offline Lucia

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #85 il: Novembre 27, 2012, 16:42:28 pm »
non lo dico io, lo dice la psicologia infantile

Offline Vicus

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #86 il: Novembre 29, 2012, 17:24:23 pm »
Molto si è detto sul Cristianesimo come radice antropologica di gran parte della modernità, comprese filosofie e ideologie di ogni colore. Non ho la competenza per valutare la fondatezza di queste tesi, preferisco quindi attenermi ai dati storici ed economici.

Si sente parlare spesso e con dati alla mano, qui e in vari libri sulla QM (Taken into Custody per esempio), delle implicazioni economiche del femminismo, se non altro quelle di una macchina burocratica, l’industria del divorzio, che procede per inerzia. Che siano o meno la causa del femminismo, ne sono certamente un aspetto con cui molti uomini devono letteralmente fare i conti tutti i giorni.

Quanto alle ragioni filosofiche, mi pare che il femmismo sia piuttosto l’esito compiuto della secolarizzazione, la finalmente completata «liberazione» dalla legge divina, dalla Chiesa e da Dio. E da ogni «padrone».

A partire dall’epoca ellenistica e dal tardo impero romano, quindi ben prima del Cristianesimo, la donna era altrettanto “emancipata”: minigonne e bikini (anche se non sono un estimatore delle donne intabarrate), atteggiamento volubile e dispotico in famiglia e in società, adulteri ed unioni instabili sciolte molto spesso dalle donne.
Il Cristianesimo ha indubbiamente ristabilito l’unione familiare, e finché la società è rimasta cristiana, di femminismo non si è francamente parlato. Senza contare che a partire dal 15° secolo l’Occidente è stato modellato da altre influenze.
La secolarizzazione ha negato il sacro, la contemplazione del divino, sostituiti da un crasso materialismo accompagnato, come in epoca romana, da futili superstizioni (il New Age). E solo a quel punto le femministe sono saltate di nuovo fuori.

Il femminismo non ha spiritualità né ideali di alcun genere, e neppure una filosofia coerente. È un miscuglio di “invidia” dell’uomo, (visto, ancora oggi, come un concorrente favorito in una società che ha abolito la specificità dei sessi), di pretese puramente materiali (quote rosa…) e di razzismo/sessismo, come ammesso dalle stesse femministe in questo forum:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=2116.msg19329#msg19329

Al di là di questo tema:
Citazione
"Il tratto caratteristico del ns. secolo è togliere all'agire lo scopo."
Sono pienamente d’accordo
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #87 il: Novembre 29, 2012, 17:49:48 pm »
Al di là di questo tema:Sono pienamente d’accordo

Un es.?
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #88 il: Novembre 29, 2012, 18:34:10 pm »
Citazione
Vicus : A partire dall’epoca ellenistica e dal tardo impero romano, quindi ben prima del Cristianesimo, la donna era altrettanto “emancipata”: minigonne e bikini (anche se non sono un estimatore delle donne intabarrate), atteggiamento volubile e dispotico in famiglia e in società, adulteri ed unioni instabili sciolte molto spesso dalle donn

questo è vero

Offline Animus

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Re:Vaticano e preti femministi
« Risposta #89 il: Novembre 29, 2012, 18:55:55 pm »
Quanto alle ragioni filosofiche, mi pare che il femmismo sia piuttosto l’esito compiuto della secolarizzazione, la finalmente completata «liberazione» dalla legge divina, dalla Chiesa e da Dio. E da ogni «padrone».

A partire dall’epoca ellenistica e dal tardo impero romano, quindi ben prima del Cristianesimo, la donna era altrettanto “emancipata”: minigonne e bikini (anche se non sono un estimatore delle donne intabarrate), atteggiamento volubile e dispotico in famiglia e in società, adulteri ed unioni instabili sciolte molto spesso dalle donne.
Il Cristianesimo ha indubbiamente ristabilito l’unione familiare, e finché la società è rimasta cristiana, di femminismo non si è francamente parlato. Senza contare che a partire dal 15° secolo l’Occidente è stato modellato da altre influenze.
La secolarizzazione ha negato il sacro, la contemplazione del divino, sostituiti da un crasso materialismo accompagnato, come in epoca romana, da futili superstizioni (il New Age). E solo a quel punto le femministe sono saltate di nuovo fuori.

Il femminismo non ha spiritualità né ideali di alcun genere, e neppure una filosofia coerente. È un miscuglio di “invidia” dell’uomo, (visto, ancora oggi, come un concorrente favorito in una società che ha abolito la specificità dei sessi), di pretese puramente materiali (quote rosa…) e di razzismo/sessismo, come ammesso dalle stesse femministe in questo forum:

Sì, ok, ma questo in risposta/obiezione a cosa di ciò che ho detto, mi sfugge... :hmm:
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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