Sull'agricoltura invece (come la lentezza del lavoro della terra rallenti anche l'uomo) ce n'è uno di Cioran, ma non riesco a trovarlo.
Sono andato a recuperartelo dal libro (la tentazione di esistere).
Te li metto entrambi così fai capire ai tuoi amici ungheresi che la dieta non c'entra molto, è lo
stile di vita, la polarità (M/F)...che conta.
(M)
Il tipo criminale: é il tipo dell'uomo forte posto in condizioni sfavorevoli, un uomo forte reso malato.
Gli mancano le vaste foreste, una certa natura e forma d'esistenza più libera e più perigliosa, in cui ha forza di diritto tutto quanto è arma di difesa e d'offesa nell'istinto dell'uomo forte.
Le sue virtù sono messe al bando dalla società; i suoi istinti più vigorosi, che egli porta con sé, concrescono tosto insieme agli affetti deprimenti, al sospetto, alla paura, alla vergogna.
Ma questa è quasi la ricetta della degenerazione fisiologica.
Chi è costretto a compiere segretamente, con una lunga tensione, cautela, astuzia, quel che meglio sa e che sarebbe per lui preferibile a farsi, diventa anemico; e raccogliendo sempre dai suoi istinti solo pericolo, persecuzione, sventura, anche la sua sensibilità verso questi istinti si sovverte - li sente come una fatalità.
La società, la nostra addomesticata, mediocre, castrata società, è quella in cui un uomo genuino, che giunge dai monti o dalle avventure del mare, degenera necessariamente in un criminale.
F. Nietzsche
(F)
Ingozzati di immobilità, prostrati,stravolti, come potremmo con i nostri sonnolenti desideri e le nostre ambizioni sgretolate avere la stoffa di cui è fatto l'errante?
I nostri avi, chini sulla terra, se ne distinguevano appena.
Non avevano fretta, dove infatti sarebbero potuti andare?
La loro velocità era quella dell'aratro:velocità dell'eterno ...
[...]
Entrare nella storia presuppone un minimo di precipitazione di vivacità, cose opposte alla lenta barbarie dei popoli agicoli, rinserrati nella Consuetudine - regolamentazione non già dei loro diritti, ma delle loro tristezze.
Raschiando la terra per potervi in ultimo riposare meglio, conducendo una vita che era un tutt'uno con la tomba, una vita dove la morte sembrava una ricompensa, i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità la loro desolazione muta, il loro lungo sospiro di semi-vivi.
Siamo degli inebetiti....etc etc
E. Cioran