@ vnd:
guarda che mano a mano che il tempo passerà la verità verrà a galla e chi tradì la patria verrà ricordato come la merda che fu. Ed è per colpa di quelle merde se da 70 anni siamo inguaiati (e presto lo saremo ancora più). Il nazionalsocialismo, represso per ovvi motivi dai liberisti che ci invasero, sta riaffiorando al di fuori del pensiero dominante (l'analogia con quello di 70 anni fa ai più sfugge), e se tu fossi meno fesso capiresti che è l'unica cosa che ci potrebbe salvare da un futuro di schiavitù.
Peraltro i "partigiani" si sarebbero dovuti uccidere da soli, perchè all'8 settembre erano tutti fascisti (e a ragion veduta, visto tutto il bene che Mussolini fece per il suo popolo, e sottolineo che in 150 anni di Italia unita è stato l'unico a farne).
Inoltre ti sei contraddetto di nuovo. I fascisti uguali alle femministe? Ti ho già spiegato che sono l'opposto, ora non mi va di ripetermi. Agli antifascisti come te mi piace farli cedere in contraddizione per vedere come provano ad arrampicarsi sugli specchi (su questioni come la corruzione, la sovranità ed anche il femminismo in questo caso), poi basta perchè diventano noiosi, trasformandosi in un disco rotto e dimostrando l'assenza di capacità di ragionamento. Proprio come gli europeisti di oggi.
@ Massimo. scusa, ero debitore di una risposta. Prima avevo dimenticato il tuo intervento, perchè non isterico come gli altri.
Sì, furono commessi degli errori. La perfezione non è di questo mondo. Il principale però non dipese da noi. Il nostro scopo era conquistare il bacino del mediterraneo (che gli inglesi ci impedivano di controllare sin da quando progettarono l'invasione del regno delle due sicilie col paravento dell'insignificante regno savoiardo). E rispetto ai popoli da colonizzare, il nostro esercito era certamente in grado di fare il suo dovere. Alla Germania spettava di invadere la Francia, stringendola tra tre nazioni fasciste, e di lì contrastare la prevedibile reazione della perfida Albione. Ciò che sfuggiva alla sfera di previsione del Duce era che Hitler aprisse un altro fronte, estremamente impegnativo, ad est. A mio avviso fu allora che perdemmo la guerra. Ciò nonostante, non ci si poteva più tirare indietro, gli inglesi non ci avrebbero mai perdonato di aver spezzato le catene rappresentate dal nostro mare.
Riguardo alla libertà, oggi, nella liberaldemocrazia, siamo certamente meno liberi di allora. Nel suo testamento Mussolini scrive che la sua dittatura è stata più lieve di molte plutocrazie. Ed è ovvio: il liberismo, la libertà assoluta, comporta un dominio dei più potenti sui meno potenti. Massima libertà per i primi (che tendono a ridursi col tempo) e schiavizzazione progressiva dei secondi. Per Mussolini era necessario ridurre la libertà di chi si opponeva al suo processo di socializzazione, non volendo cambiare il vecchio regime libersita o volendo sostituirlo con l'utopia dell'ugualitarismo-comunismo.
I traditori erano ex fascisti? Certamente, l'ho detto. Ma io non posso considerare fascista quelli che passarono immediatamente dall'altra parte, forse l'equivoco nasce qui. Per me fascista è solo chi aderì alla RSI o fu impossibilitato a farlo.
Sull'attualità del nazionalsocialismo, come ti spieghi che gli operai francesi hanno votato in massa per il fronte nazionale, stufi delle promesse non mantenute dei partiti che avrebbero dovuto difenderli? E che ne pensi dell'articolo "Weimar reloaded" che ho postato nella discussione "Economia"? E come pensi di contrastare quello che sta per accaderci? Ecco, adesso mi ricollego al discorso della libertà: io toglierei volentieri il voto a quanti a breve andranno a votare per il partito che ha già assicurato di sostenere monti e si è vantato di avere i "mercati" dalla sua parte oppure per quello che serve a raccogliere il malcontento popolare e che non ha preso posizione su questioni cruciale. (ma allora che cazzo votate?). Sarebbe una legittima difesa di me stesso e di quegli ebeti, che non sono in grado di provvedere a sè stessi, a dimostrazione del fatto che il diritto di voto non lo si può dare a chiunque e che la democrazia ha i suoi limiti.
@Ethans: io ho del fascismo la concezione che emerge dalle leggi del tempo.
Impossibile accomunare Mussolini agli speculatori: la banca centrale era saldamente sotto il controllo dello stato e le banche commerciali erano nettamente separate da quelle speculative (due cose che oggi rimpiangiamo). Quanto al rapporto con gli industriali, l'intervento dello stato nell'economia era maggiore di quello di oggi e di quello attuato dai savoia: non so quanto questo piacesse agli industriali. Ovviamente ci sarà stata anche corruzione ma questa c'è sempre ed inoltre lo spirito patriottico di quegli anni la ridusse sensibilmente.