http://www.repubblica.it/politica/2012/12/29/news/ingroia_si_candida_io_ci_sto_mi_assumo_la_responsabilit_politica-49612880/Ingroia si candida e attacca Grasso e il Pd:
"Partito senza coerenza, dimentica Berlinguer"
L'ex magistrato palermitano annuncia la sua presenza alle elezioni con la lista "Io ci sto" e prende le distanze dall'ex collega: "Fu scelto alla Procura nazionale antimafia da Berlusconi"
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Antonio Ingroia (ansa)
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ROMA - Antonio Ingroia scioglie la riserva e annuncia il suo ingresso in politica con la candidatura a premier della neonata lista "Io ci sto". La sua investitura è un lungo e duro attacco al Pd e al Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che proprio ieri ha ufficializzato la sua presenza alle prossime elezioni con i democratici. Grasso, accusa l'ex magistrato palermitano, divenne Procuratore nazionale antimafia "scelto da Berlusconi in virtù di una legge con cui venne escluso Giancarlo Caselli, 'colpevole' di aver fatto processi sui rapporti tra mafia e politica". Ma contro Grasso, dal punto di vista di Ingroia, pesa anche la grave responsabilità di aver pensato "nel maggio 2012" di consegnare "un premio al governo Berlusconi per essersi distinto nella lotta alla mafia".
"Da magistrato - dice Ingroia - non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso". "Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un paese normale e in una situazione normale - prosegue il magistrato palermitano - Siamo in una emergenza democratica. E allora, come ho detto, io ci sto. E' venuto il momento della responsabilità politica. Alla società civile e alla buona politica dico 'grazie' perche hanno fatto un passo avanti". "Questa è la nostra rivoluzione, noi vogliamo la partecipazione dei cittadini. Antonio Ingroia non si propone come salvatore della patria, ma di essere solo un esempio come tanti cittadini che si mettono in gioco, assumendo rischi", dice ancora.
Nell'autoinvestitura di Ingroia non mancano gli spunti polemici, innanzitutto nei confronti del Pd, colpevole di aver "smarrito la sua coerenza". "A Bersani, che ho definito persona seria e credibile - aggiunge l'ex pm di Palermo - dico di uscire dalle contraddizioni in cui la sua linea politica si è impantanata". Al segretario del Partito democratico, ricorda Ingroia, "ho fatto un appello" e "lui ha risposto in modo un po' stravagante, dicendo che non risponde ad appelli pubblici, ma mi auguro che Bersani sappia che l'avevo cercato personalmente, ma non ho ricevuto risposta, me ne farò una ragione. Evidentemente si sente un po' il padre eterno, Falcone e Borsellino quando li cercavo rispondevano subito".
Poi l'affondo più duro: "Caro Bersani, così non va, chi ha alle spalle storie così importanti dovrebbe ricordarsi il valore della moralità", dice citando le battaglie di Enrico Berlinguer e Pio La Torre per la moralità. "Tra Violante e Dell'Utri c'è una convergenza che dovrebbe far riflettere i dirigenti del Pd", rincara riferendosi ai giudizi sulla candidatura di Piero Grasso nelle liste dei democratici. Accuse che non impediscono comunque all'ex magistrato di sostenere che comunque la