info convivenza

[stheven]

non so se è la sezione giusta dove porre l argomento..in caso spero che il moderatore la sposti..
allora volevo sapere: se si porta una partner a convivere in casa propria può dopo tot anni vantare dei diritti sulla proprieta?ci sono precauzioni accorgimenti da prendere in caso?
spero di non aver posto domande gia affrontate nel forum...poi a livello di web si legge di tutto e il contrario di tutto..grazie

[vnd]

non so se è la sezione giusta dove porre l argomento..in caso spero che il moderatore la sposti..
allora volevo sapere: se si porta una partner a convivere in casa propria può dopo tot anni vantare dei diritti sulla proprieta?ci sono precauzioni accorgimenti da prendere in caso?
spero di non aver posto domande gia affrontate nel forum...poi a livello di web si legge di tutto e il contrario di tutto..grazie

Aveva scritto qualcosa Max....
Speriamo lo riposti.
L'argomento merita un 3d ad hoc.

[Fazer]

Eccomi. Soldato Max a rapporto, DQSD (Distaccamento Quemmistico Servizi Demografici). 

http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6693.msg77148#msg77148

"Quando ci si reca all'anagrafe per dichiarare il cambio di residenza, si può scegliere, in assenza di rapporti di parentela tra i due, se formare un unico nucleo familiare (I.S. - Intestatario scheda/Capo famiglia + convivente in famiglia) oppure due distinti nuclei familiari (I.S. + I.S.).
Nel primo caso, qualora (come sembra) venisse "regolarizzato" il regime di convivenza (ovvero venisse praticamente equiparato al matrimonio negli aspetti riaguardanti gli obblighi verso il partner) il coniuge "debole" (immagina chi è) potrà richiedere uno stato di famiglia storico, nel quale risulterà che i due hanno formato un "vero" nucleo familiare. Insomma, la prova del fatto che...stavano insieme.
Nel secondo caso (I.S. + I.S.) lo stato di famiglia storico riporterà (ovviamente) solo una persona, con evidenti vantaggi dal punto di vista della...difesa, poichè a quel punto, per dimostrare l'esistenza di legami affettivi tra i due, il giudice dovrà limitarsi alla testimonianza di parenti/amici/conoscenti. Tutto più difficile per le succhiasangue, insomma."

Per quanto riguarda la proprietà di beni immobili, non essendoci (spero mai  ) matrimonio con regime patrimoniale di comunione dei beni, puoi dormire sonni...quasi tranquilli.
Per sicurezza però, abbonati alla Gazzetta Ufficiale, che non si sa mai...

[Alberto86]

Sei nella sezione giusta Stheven...

Comunque, oltre all'ottima risposta di Max, credo che la singola follia dell'attuale giurisprudenza faccia la sua parte decisiva.

In teoria in caso di "separazione" la tua compagna non dovrebbe avere nessuna pretesa sui tuoi beni  A MENO CHE non ci siano beni comprati in comune o peggio ancora figli.

Con i figli la storia, credo, cambi totalmente.

Io ho trovato uno dei tanti libretti d'istruzione per donne by istituzioni del femminismo  http://www.pariopportunita.provincia.tn.it/italy/SC/219/Convivenza.html

Spero che intervenga qualcuno che abbia già "masticato" personalmente queste situazioni e che quindi possa dare ulteriori delucidazioni.

[Fazer]

Infatti, quelle del Mincul (con le mie mani), scrivono:

"Per avere una garanzia di questo tipo è importante che la famiglia che hai formato con la/il tua/o compagna/o sia iscritta all’Ufficio dell’anagrafe del Comune ove risiedete"

Si credono furbe...

[Alberto86]

Infatti, quelle del Mincul (con le mie mani), scrivono:

"Per avere una garanzia di questo tipo è importante che la famiglia che hai formato con la/il tua/o compagna/o sia iscritta all’Ufficio dell’anagrafe del Comune ove risiedete"

Si credono furbe...

Io se ipoteticamente decidessi di convivere, la cosa che mi preoccuperei di non fare mai è dichiarare ufficialmente la mia posizione "familiare" attraverso qualsiasi tipo di scartoffia.
Quindi il consiglio che mi sento di darti Stheven, è di non firmare mai nulla che possa in qualche modo essere un futura arma contro di te nel caso tu decidessi di convivere e poi successivamente terminare il rapporto.
Oggi con la giurisprudenza anti-maschile non si scherza. 

[Cassiodoro]

non so se è la sezione giusta dove porre l argomento..in caso spero che il moderatore la sposti..
allora volevo sapere: se si porta una partner a convivere in casa propria può dopo tot anni vantare dei diritti sulla proprieta?ci sono precauzioni accorgimenti da prendere in caso?
spero di non aver posto domande gia affrontate nel forum...poi a livello di web si legge di tutto e il contrario di tutto..grazie

Il o i propietari di un immobile sono quelli nominati nell'atto di compravendita.
La semplice convivenza non comporta, per il momento, nessun cambiamento.

Forse tu intendevi l'assegnazione (che non comporta la perdita della proprietà, ma "solo" la perdita dell'uso fino a che i figli non sono maggiorenni ed indipendenti economicamente) della casa in caso di separazione o rottura della convivenza in presenza di figli.

Consiglio: convivi ma non fare figli, oppure, quando vuoi un figlio vai a vivere in affitto o in una casa di proprietà della tua partner.

[Fazer]

Io se ipoteticamente decidessi di convivere, la cosa che mi preoccuperei di non fare mai è dichiarare ufficialmente la mia posizione "familiare" attraverso qualsiasi tipo di scartoffia.

Naaahhh. Funziona solo (se va bene) per nove anni. Al decimo (ogni dieci anni) c'è il censimento, con conseguente variazione anagrafica d'ufficio.
Peraltro, la dichiarazione di residenza è obbligatoria per legge. Ora, che io sappia, quasi nessun comune rompe le balle, ma sono previste sanzioni per il "reato" di mancata dichiarazione del cambio d'abitazione.
Con conseguenti strascichi e battaglie con l'Agenzia delle Entrate.
E anche con l'ufficio tributi del comune, che potrebbe intervenire per regolarizzare IMU, RSU, e minchiate varie.
Peraltro, è sempre conveniente, da questo punto di vista, "dire la verità", poichè si potrà usufruire delle tariffe ridotte (per residenti) di energia elettrica, acqua, e servizi vari.

[Fazer]

..quando vuoi un figlio vai a vivere in affitto...

E preparati perchè se và male dovrai pagare due affitti. Il tuo e quello della casa in cui rimarranno (ex) compagna e figli. 

[Alberto86]

E preparati perchè se và male dovrai pagare due affitti. Il tuo e quello della casa in cui rimarranno (ex) compagna e figli. 

[vnd]

Consiglio: convivi ma non fare figli, oppure, quando vuoi un figlio vai a vivere in affitto o in una casa di proprietà della tua partner.

Tu dici... così comincia ad abituarsi nel caso lei lo lasci?
Perché... In verità... se fai un figlio hai voglia di dargli il bacio della buona notte.
Magari se sono piccoli non ci fai niente insieme tutto il giorno ma... qualche coccola...
Abbiamo bisogno di darne e riceverne.
Ntu culu a chi vorrebbe omologare il ruolo del padre.

[Cassiodoro]

Tu dici... così comincia ad abituarsi nel caso lei lo lasci?
Perché... In verità... se fai un figlio hai voglia di dargli il bacio della buona notte.
Magari se sono piccoli non ci fai niente insieme tutto il giorno ma... qualche coccola...
Abbiamo bisogno di darne e riceverne.
Ntu culu a chi vorrebbe omologare il ruolo del padre.

Con l'applicazione delle attuali leggi, la situazione, in caso di rottura della convivenza con figli, è che il figlio rimane con la madre nella casa famigliare (ai giudici del certificato di residenza non interessa, interessa il luogo dove è cresciuto il bambino, ed il padre è espulso dalla casa ed obbligato a versare un contributo al mantenimento alla madre, genitore "prevalente".
Nessuna proposta di legge di modifica delle condizioni della separazione ed affidamento dei figli, fino ad ora, ha escluso la possibilità di assegnazione della casa famigliare.
A me pare che stheven sia interessato, per ora, alla eventualità di perdere il possesso della casa in caso di convivenza.
Con la percentuale di separazioni attuale nessuno si deve sentire escluso da questa eventualità, anche se si ritiene il migliore padre e partner possibile.
Ora che conosce quali sono le possibilità che perda la casa, se è interessato alla paternità, approfondirà la conoscenza delle leggi e delle proposte di leggi in materia di affidamento dei figli, appoggerà le associazioni e le istituzioni che intendono rivalorizzare il ruolo e la figura del padre, sia per il suo interesse sia per l'interesse dei suoi figli.
Uomo avvisato.....

[stheven]

Naaahhh. Funziona solo (se va bene) per nove anni. Al decimo (ogni dieci anni) c'è il censimento, con conseguente variazione anagrafica d'ufficio.
Peraltro, la dichiarazione di residenza è obbligatoria per legge. Ora, che io sappia, quasi nessun comune rompe le balle, ma sono previste sanzioni per il "reato" di mancata dichiarazione del cambio d'abitazione.
Con conseguenti strascichi e battaglie con l'Agenzia delle Entrate.
E anche con l'ufficio tributi del comune, che potrebbe intervenire per regolarizzare IMU, RSU, e minchiate varie.
Peraltro, è sempre conveniente, da questo punto di vista, "dire la verità", poichè si potrà usufruire delle tariffe ridotte (per residenti) di energia elettrica, acqua, e servizi vari.

?..scusa se semprerò banale o dirò una cavolata(correggetemi in caso..)ma il censimento se non ricordo male non chiede nulla riguardo a eventuali conviventi od "ospiti"..quindi la residenza si può sempre lasciarla com era(in caso uno dei 2 lasci la casa dei genitori ci sarebbe solo il problema del recapito della posta come multe,cartelle esattoriali e raccomandate in genere ecc..per quest ultimo..)
sempre grazie per le risposte..

[Fazer]

?..scusa se semprerò banale o dirò una cavolata(correggetemi in caso..)ma il censimento se non ricordo male non chiede nulla riguardo a eventuali conviventi od "ospiti"..quindi la residenza si può sempre lasciarla com era(in caso uno dei 2 lasci la casa dei genitori ci sarebbe solo il problema del recapito della posta come multe,cartelle esattoriali e raccomandate in genere ecc..per quest ultimo..)
sempre grazie per le risposte..

La dichiarazione di dimora abituale è obbligatoria.
Per quanto riguarda il censimento, al termine della prima fase (raccolta dati) ci deve essere (anzi, dovrebbe, visto che siamo in Italia) la verifica incrociata dei dati.
Con accertamenti d'ufficio da parte della polizia locale ed eventuali trasferimenti di residenza d'ufficio (e sanzione).
Poi bisogna vedere se e quanto conviene avere in casa un "ospite" non registrato.
I genitori continuano a pagare la sua parte di tassa RSU, anche se non c'è (il comune non lo sa).
Continua a "far numero" nel calcolo ISEE, quindi eventualmente "retrocede" i genitori in graduatoria.
In caso di guai "stradali" e successivi controlli, scatta la segnalazione per mancato aggiornamento dell'indirizzo su patente e libretto di circolazione (e quindi multa e punti tolti).
Etc. etc. etc...
Dammi retta, meglio avere un ospite regolarmente iscritto come unico componente di una famiglia (capo famiglia di se stesso).
Tu continuerai a risultare "solo" e lei, oltre ad evitare possibili rotture di scatole, farà un favore ai suoi genitori (togliendo loro un po' di spese), e contribuirà alle spese per la gestione della casa pagando le tariffe minime in quanto residente.