Autore Topic: Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja  (Letto 16573 volte)

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #15 il: Gennaio 11, 2013, 11:19:02 am »
Maschi che si fanno la guerra per una femmina, come in guerra di Troia, mentre lasciano la propria moglie e bambino da soli...
ho finito ieri il capitolo sull'Ettore. Anche lui è proprio cosi.
e non si accorge nemmeno.

Offline Fazer

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #16 il: Gennaio 11, 2013, 12:00:13 pm »
Maschi che si fanno la guerra per una femmina, come in guerra di Troia, mentre lasciano la propria moglie e bambino da soli...

Potrebbe darsi che quella rimasta a casa fosse più Troia... :lol:

Offline Lucia

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #17 il: Gennaio 11, 2013, 12:08:22 pm »
ma con chi Max, se tutti erano in guerra ?



Offline Fazer

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #18 il: Gennaio 11, 2013, 12:18:37 pm »
ma con chi Max, se tutti erano in guerra ?

Lucy, era una battuta(ccia).
Take it easy.  ;)
Ma ora torno serio e sfioro l'argomento, linkando un po' di roba(ccia) della 27esima ora:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-mio-papa-e-grande-come-il-sole/

Nei disegni dei nostri bambini si legge sempre più spesso una richiesta d’aiuto, la nostalgia di un padre più presente, il bisogno di avere al proprio fianco una figura forte e affettuosa

Il mio papà? È grande come il sole

di Antonella De Gregorio

Un papà enorme? E’ presente e protegge. Ha le braccia lunghe? Affettuoso e rassicurante. Ma se ha denti ben visibili è aggressivo, il bambino è arrabbiato con lui, è a disagio. E se porta il cappello, probabilmente si sente giudicato, oppresso dai troppi divieti.
Non è (solo) un gioco: i disegni dei bambini spalancano porte sui loro stati d’animo, sono lenti che riflettono emozioni e disagi. E aiutano a capire molte cose del loro rapporto con gli adulti.
“L’analisi dei disegni è importante per studiare la relazione tra padri e figli – dice Evi Crotti, psicopedagogista e grafologa -. Il concetto di padre rappresenta ciò che è grande e autorevole: la potenza, l’immenso, il prestigio, il potere. Ma nei disegni dei nostri bambini si legge sempre più spesso una richiesta d’aiuto, la nostalgia di un padre più presente, il bisogno di avere al proprio fianco una figura forte e affettuosa”.
Decenni di esperienza portano la studiosa a tracciare una curva simbolica, tra un “prima” popolato di padri autorevoli, e l’ambiguità odierna: “papà fragili, che tendono a delegare alle compagne, timorosi delle responsabilità. Sembrano aver paura della paternità – sostiene Crotti -. Vogliono bene ai figli ma non parlano con loro. Non sanno giocare con i piccoli (sono in molti ad ammetterlo) spesso perché sono ancora loro, “figli”, attaccati a una madre dalla quale non si sono resi autonomi”.
Cambiano i pannolini e sono prodighi di coccole, mediano anziché imporre, delegano invece di decidere, più inclini a soddisfare i desideri ludici che a dettare le regole da seguire. “Cambiamenti che rientrano in una trasformazione più generale, che riguarda l’intera famiglia e il ruolo della donna – dice Crotti -. Un’evoluzione culturale che ha creato una zona di incertezza che rischia di ripercuotersi proprio sui padri e sul loro rapporto con i figli in crescita”.
Tradotto in segni grafici? “Cercate il sole – simbolo per eccellenza del padre – nei disegni dei vostri figli: il padre ideale, che brillando manda calore e vita a tutto il mondo. Se è collocato in un angolino a sinistra del foglio, indica quanto poco spazio ci sia per lui nel cuore del piccolo e quanto la sua funzione sia demandata ad altri. Se i raggi sono disegnati a matita o colorati di nero, può esserci freddezza o poco affetto, mentre se sono gialli ed evidenti, il figlio si sente sufficientemente riscaldato, dal punto di vista affettivo. E un sole che risplende sulle cime aguzze dei monti può indicare un padre temuto, o “irraggiungibile”. Pieno di significati anche l’albero (a un papà presente corrisponde di solito una chioma ricca e florida). O la casa: in un rapporto equilibrato, è collegata al mondo da una strada.
“La frequenza con cui i bambini, nel disegnare il genitore, usano fiocchetti e abbellimenti che rimandano a una componente emozionale femminile, è significativa dell’evanescenza del padre di oggi; lo stesso per papà tratteggiati come più piccoli delle mamme, poco significativi nelle forme e nei colori”. Non meri segni stilistici: “Una figura paterna debole può spiegare comportamenti collerici e aggressivi di bambini e adolescenti. In casi estremi può motivare l’uso di droghe e alcol come compensazione.
“Attenzione, però – avverte Crotti – a creare una relazione univoca tra le impressioni che ci trasmettono segni e scarabocchi e l’ambiente familiare: bisogna conoscere bene il bambino per capire se le figure che riproduce rappresentano un ideale, la proiezione di un desiderio o se sono realistiche”. Né bisogna rimpiangere desuete figure di padri autoritari, inflessibili (nel disegno, spesso rivelati da figurine isolate, collocate lontano dal resto della famiglia; con cappelli in testa o senza mani; o grattacieli, invece di case, con finestre scure e sbarrate). “E comunque, conclude l’esperta, meglio un padre che si dà da fare per fare il padre, che un papà assente”.
 Qualche domanda andrebbe posta ai papà: trovano difficile rispondere alle aspettative familiari e sociali di questi nostri tempi? Assaggiano il pane della maternità, ma non possono esimersi dall’iniziare i figli alla dimensione sociale. Regole e riti di passaggio dovrebbero essere i ferri del mestiere per non “diventare superflui”. Rischio contro cui mette in guardia Luigi Zoja, psicanalista, in un libro fondamentale per i papà che desiderano ripensare il proprio ruolo: “Il gesto di Ettore”.
 Compito del padre, avverte Zoja, è trasmettere al figlio qualità combattive, capacità di difendersi. “Non può rinunciare all’armatura di Ettore – scrive -: questo lo renderebbe indiscriminatamente simile alla madre. Ma Zoja dice anche che se lo vede solo con le armi, il figlio non riconosce il padre; se non lo vede mai con le armi, non lo riconosce come padre. Andando, in questo caso, in cerca di altre figure maschili, ancora dotate di armi. Compagni, bande, “bulli” di turno.

 Come conciliare le richieste di forza, protezione, sicurezza, presenza affettiva e fisica, comunicazione all’interno della famiglia? Nei disegni dei bambini non c’è la ricetta del “papà adeguato”. Ma a saperli leggere si può trovare il segnale di un bisogno, una spia per avvertirci di cambiare rotta in tempo utile.


Offline Lucia

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #19 il: Gennaio 11, 2013, 12:51:51 pm »
ho capito max, scherzavo anch'io

fra tempo ho scritto queste sul libro:

Con molte cose che dice Zoja non sono d'accordo ma comunque tocca molti prl interessanti.

Ogni uomo maschi è lacerato da una parte dal suo essere vagabondo, cacciatore, in cerca permanente di novità di conquista e dall'altra parte di essere fondatore della famiglia (poi città e patria) che trasmette non solo il suo bagaglio genetico ma anche qualcosa della sua personalità.

Fa per forza scendere l'uomo dalle scimmie e cosi deve dare mille spiegaioni sul come ha fatto l'uomo a rimuovere l'istinto per diventare monogamo, come ha fatto tornare acasa dopo la caccia (ma se lo fa ogni volpe...) quella parte ho già detto che non mi convince. Tra l'altro anche le culture dove c'è la famiglia poligama possono avere una forte immagine del padre, quindi non è convincente che per essere padre rinuncia alla poligamia.

Sul esistenza del matriarcato non ci sono abbastanza conferme. Le numerose statue femminili non significa che c'era un predominio delle donne, come tra l'altro il fatto che il fatto che rappresentiamo la libertà. la giustizia e altri valori con donne non dice nulla delle donne ma delle rappresentazioni culturali.

Non mi ero accorta che Esiodo è misogino e neanche la cultura greca ma se lui dice cosi.. Le dee si permettono i stessi capricci degli dei, e poi sapevo di Esiodo quel passaggio che "l'uomo è come la foglia portata dal vento per l'uomo la cosa peggiore è che è nato e la cosa migliore è che muoia quanto prima". Ma se questa è la condizione umana, se ogni felicità è punita allora non lo so io cosi vedo i greci, non ho mai visto la loro misoginia. Forse la loro misoginia è una invenzione dei romani per considerarsi superiori a loro. O forse non, non importa.

Nella guerra di Troia osserviamo la differenza tra due tipi di maschi: Achille, il tipo arcaico, eroe, vincente, aggressivo e tra Ettore guidato dal dovere e che in mezzo alla guerra va a visitare la sua moglie e il suo figlio. Lui è  lacerato dal richiamo di essere eroe, rispettare il dovere e tra il desiderio di proteggere il figlio.
Non riesce abbracciare il figlio per colpa della corazza. Questa corazza Zoja la interpreta come il padre anche davanti al figlio porta la maschera dell'eroe, dell'invincibile, che non può permettersi delle debolezze.
Zoja dice che l'idea stesso di proteggere il figlio era nuova perché fino allora i padri avevano diritti più che doveri per i figli. E il gesto stesso di Ettore accompagnato con le sue parole infatti innalzano il figlio sopra il padre, ribaltando molti antichi significati e modelli culturali dove il padre (l'antenato) doveva essere il più rispettabile, il più eroe  di tutti.

Purtroppo dopo la morte di Ettore il piccolo diventa schiavo e morirà presto perché cosi succedeva con i figli senza padre.
 (Anche per questo, anzi sopratutto per queste situazioni devi permettere che anche un bambino orfano si possa scegliere almeno come modello un padre e possa sentirsi protetto.
Mo se ci penso di questa cosa che i figli senza padre sono persi non parla troppo anche se potrebbe essere essenziale, perché è lui che garantisce cosi la loro appartenenza alla società, senso di appartenenza.)

Adesso sono arrivata a Ulisse, che fa il furbo invece di buttarsi avanti come io sono eroe, ma questo lo rende più umano. Come padre ha bisogno di Ithaca per aver dove tornare dopo  molti anni di viaggio.

OT: ma legato della guerra di Troia e Ulisse
mi sono domandata io una volta che ma perché la guerra di Troia non è stata scatenata per una donna come Penelope ma per Elena?
(perché una donna infedele è più incitante per la mente maschile di una fedelissima?) E off topic, non c'entra niente con i padri, solo con sto giro in mitologia greca.




Offline Animus

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #20 il: Gennaio 11, 2013, 13:19:59 pm »
Un'ultima cosa.
Alcuni di voi credono che esista un peccato insito nella conoscenza (del bene e del male), altri, non ci credono.
A coloro che credono è bene ricordare che non esiste solo un peccato della conoscenza, ma anche, dell'ignoranza e della dimenticanza .... del bene e del male.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline vnd

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #21 il: Gennaio 11, 2013, 14:13:57 pm »
Lo dico una volta per tutte.
I greci erano misogini perchè il matriarcato "il dominio della madre" non è mai esistito (??)
Il patriarcato è misogino perchè, l'età della storia (pre-storia) in cui dominavano le donne, non è mai esistita.
Il femminismo, non è misandrico perchè nasce come giusta rivendicazione all'oppressione maschile.
Non esistesse l'oppressione, sarebbe il male.
Invece, visto che l'oppressione c'è, è cosa buona e giusta.

La società patriarcale invece, non nascendo come reazione al male (al dominio della madre), e cosa brutta e sbagliata.
E' esso il male.

Il matriarcato non c'era, e se c'era, era il bene.
Perchè, ricordate sempre fratelli, se una cosa è il Male, il suo opposto, non può che essere ... il Bene.
Amen.

Non ho capito.
Stai scherzando, spero.
Vnd [nick collettivo].

Offline vnd

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #22 il: Gennaio 11, 2013, 14:16:11 pm »
ma con chi Max, se tutti erano in guerra ?

Meno i troppo giovani e i troppo vecchi.
Come in tutte le guerre...
Vnd [nick collettivo].

Offline Lucia

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Offline Lucia

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #24 il: Gennaio 11, 2013, 15:56:29 pm »
Mi è sempre piaciuta questa canzone, che parla di un padre, anche se riconosco che anch'io sognavo una vita cosi nomade, (essere accasa dovunque e in nessuna parte). Comunque canta di un padre. Leggendo Ulisse e il suo continuo viaggiare mi sono ricordata di questa canzone di Joe Dassin e non mi sembrava off topic. Non so se la conoscete.
Traduzione:

Lui era un po poeta e un po vagabondo
Non ha mai avuto né una patria né un padrone
Non si sa da dove veniva e nemmeno dove stava andando
ma nella sua roulotte c'eravamo 10 bambini
E la sera, attorno al fuoco
sognavamo una casetta bianca cantando
R: quanto è lunga la tua strada papà, è molto stancante andare dove vai tu. quanto è lunga la tua strada, non sarebbe bello se ci fermassimo qui?

Ma lui non ci ascoltava e alle piccole ore
la famiglia riprendeva il suo viaggio
la madre aveva appena tempo di lavare la sua camicia
che già partiva verso una nuova terra promessa
E la sera accanto al fuoco
lei sognava una casetta bianca cantando
R

Cosi piano piano come passavano le stagioni
Cosi guardando sempre verso la linea dell'orizzonte
senza accorgersene, il mio padre ci ha lasciato (seminato? diffuso? come si fa con i semi delle piante)
In tutti i angoli del mondo

Mentre in qualche parte dell'Universo
va avanti ancora il vecchio roulotte del mio padre

R.

Offline krool

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #25 il: Gennaio 11, 2013, 17:45:20 pm »
Citazione
Non ho capito.
Stai scherzando, spero.
se avesse voluto essere serio non avrebbe messo "amen" alla fine, ti pare? :D

Offline Fazer

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #26 il: Gennaio 11, 2013, 17:50:58 pm »
se avesse voluto essere serio non avrebbe messo "amen" alla fine, ti pare? :D

Non sottovalutate il pensiero "a cipolla" di Animus.
Chè sotto uno strato...
Da noi si dice "fueddu de sroga po du intendi nura" (trad. lett. "parola di suocera perchè la intenda nuora").
Siate nuore, siate, porco il mondo... :P

Offline Animus

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #27 il: Gennaio 11, 2013, 17:59:52 pm »
Non sottovalutate il pensiero "a cipolla" di Animus.
Chè sotto uno strato...
Da noi si dice "fueddu de sroga po du intendi nura" (trad. lett. "parola di suocera perchè la intenda nuora").
Siate nuore, siate, porco il mondo... :P

Posso mica ancora scrivere, dopo 3.000 anni, senza vocali pure io? :P
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Fazer

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #28 il: Gennaio 11, 2013, 18:13:07 pm »
Posso mica ancora scrivere, dopo 3.000 anni, senza vocali pure io? :P

Questo che avete appena letto è l'ultimo post di Animus "for dummies".
Attrezzatevi, perchè d'ora in poi leggerete qualcosa del genere:

Pssmcncrscrvrdp3mnnsnzvclpr :P

E cazzi vostri se non capite, cristiani bignamisti e semplificatori dei miei stivali.  :P

Offline beta

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Re:Appunti di lettura: Il gesto di Ettore-Luigi Zoja
« Risposta #29 il: Gennaio 11, 2013, 18:17:58 pm »
Pssmcncrscrvrdp3mnnsnzvclpr :P

quotone!! non avrei potuto dirlo meglio. mi sono illuminato :w00t: :P