io ho letto il libro, molto bello ma con alcune ambiguità.
Mi limiterò a questo : NON mi piace per niente la foto di copertina con il padre che abbraccia il bambino.
quello è una donna, non un uomo
infatti nel sottocapitolo 4.3. ne parla di quel tipo di foto appunto come emblema della crisi della paternità.
Nelle epoche precedenti il padre era rappresentato sempre insieme con la familia e il vestito o qualcosa suggeriva anche la sua funzione sociale, il mestiere. Perché lui rappresentava il legame con la società, i valori sociali. Mentre qul tipo di immagine con il padre con torso nudo (lui dice che è invidia del seno) e col bimbo in braccio in posizione di Maria Vergine rappresenta proprio la crisi del padre.
Voglio dire una mia impressione sul ruolo del padre nelle società totalitarie, come l'ho vedo io,
perché secondo me anche Zoja, anche Freud probabilmente la vedono troppo come filosofia sociale, o forse i padri della mia famiglia era migliori dei suoi....
Non so in quanto sia la mia esperienza personale e la mia famiglia sia un'eccezione ma è cosi diversa di ciò che dice Zoja che devo dirlo.
Un bisnonno ha fatto un po di prigione politico perché ha offeso Beppe Cecco, il nonno tedesco è diventato ungherese solo per non doversi arruolare in SS, il mio padre non era membro del partito comunista e come prof di letteratura ci ha fatto capire che un po la letteratura è un modo di sentirsi liberi anche se vivi in una prigione.
Tutt'altro che essere l'imperatore, il dittatore in piccolo, identificarsi col dittatore o invidiarlo
il padre si opponeva a loro, o almeno creava un alone protettivo attorno alla sua famiglia cosi che le nefandezze delle dittature non tocchino o tocchino quanto meno possibile i loro famigliari. Insegnare come si può vivere con dignità anche in quelle condizioni imposte dalle dittature perché non dovrebbe essere un ruolo adatto al padre?!