ho capito max, scherzavo anch'io
fra tempo ho scritto queste sul libro:
Con molte cose che dice Zoja non sono d'accordo ma comunque tocca molti prl interessanti.
Ogni uomo maschi è lacerato da una parte dal suo essere vagabondo, cacciatore, in cerca permanente di novità di conquista e dall'altra parte di essere fondatore della famiglia (poi città e patria) che trasmette non solo il suo bagaglio genetico ma anche qualcosa della sua personalità.
Fa per forza scendere l'uomo dalle scimmie e cosi deve dare mille spiegaioni sul come ha fatto l'uomo a rimuovere l'istinto per diventare monogamo, come ha fatto tornare acasa dopo la caccia (ma se lo fa ogni volpe...) quella parte ho già detto che non mi convince. Tra l'altro anche le culture dove c'è la famiglia poligama possono avere una forte immagine del padre, quindi non è convincente che per essere padre rinuncia alla poligamia.
Sul esistenza del matriarcato non ci sono abbastanza conferme. Le numerose statue femminili non significa che c'era un predominio delle donne, come tra l'altro il fatto che il fatto che rappresentiamo la libertà. la giustizia e altri valori con donne non dice nulla delle donne ma delle rappresentazioni culturali.
Non mi ero accorta che Esiodo è misogino e neanche la cultura greca ma se lui dice cosi.. Le dee si permettono i stessi capricci degli dei, e poi sapevo di Esiodo quel passaggio che "l'uomo è come la foglia portata dal vento per l'uomo la cosa peggiore è che è nato e la cosa migliore è che muoia quanto prima". Ma se questa è la condizione umana, se ogni felicità è punita allora non lo so io cosi vedo i greci, non ho mai visto la loro misoginia. Forse la loro misoginia è una invenzione dei romani per considerarsi superiori a loro. O forse non, non importa.
Nella guerra di Troia osserviamo la differenza tra due tipi di maschi: Achille, il tipo arcaico, eroe, vincente, aggressivo e tra Ettore guidato dal dovere e che in mezzo alla guerra va a visitare la sua moglie e il suo figlio. Lui è lacerato dal richiamo di essere eroe, rispettare il dovere e tra il desiderio di proteggere il figlio.
Non riesce abbracciare il figlio per colpa della corazza. Questa corazza Zoja la interpreta come il padre anche davanti al figlio porta la maschera dell'eroe, dell'invincibile, che non può permettersi delle debolezze.
Zoja dice che l'idea stesso di proteggere il figlio era nuova perché fino allora i padri avevano diritti più che doveri per i figli. E il gesto stesso di Ettore accompagnato con le sue parole infatti innalzano il figlio sopra il padre, ribaltando molti antichi significati e modelli culturali dove il padre (l'antenato) doveva essere il più rispettabile, il più eroe di tutti.
Purtroppo dopo la morte di Ettore il piccolo diventa schiavo e morirà presto perché cosi succedeva con i figli senza padre.
(Anche per questo, anzi sopratutto per queste situazioni devi permettere che anche un bambino orfano si possa scegliere almeno come modello un padre e possa sentirsi protetto.
Mo se ci penso di questa cosa che i figli senza padre sono persi non parla troppo anche se potrebbe essere essenziale, perché è lui che garantisce cosi la loro appartenenza alla società, senso di appartenenza.)
Adesso sono arrivata a Ulisse, che fa il furbo invece di buttarsi avanti come io sono eroe, ma questo lo rende più umano. Come padre ha bisogno di Ithaca per aver dove tornare dopo molti anni di viaggio.
OT: ma legato della guerra di Troia e Ulisse
mi sono domandata io una volta che ma perché la guerra di Troia non è stata scatenata per una donna come Penelope ma per Elena?
(perché una donna infedele è più incitante per la mente maschile di una fedelissima?) E off topic, non c'entra niente con i padri, solo con sto giro in mitologia greca.