http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-01-08/novembre-tasso-disoccupazione-giovanile-094206.shtml?uuid=AbaPtEIH8 gennaio 2013
A novembre tasso di disoccupazione giovanile al
37,1%, il top dal 1992
articoli di Claudio Tucci e Roberta Miraglia
di Claudio Tucci
Nuovo record per il tasso di disoccupazione giovanile, che a novembre scorso è balzato al 37,1%, il top dal 1992. Il
tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 24 anni, che misura l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli
occupati o in cerca, è quindi in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto ad ottobre 2012 e di 5 punti percentuali nel
confronto tendenziale (vale a dire rispetto a novembre 2011).
I dati sono stati resi noti dall'Istat che ha evidenziato come tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro siano
641mila e rappresentino il 10,6% della popolazione in questa fascia d'età. Ma per il ministro del Lavoro, Elsa
Fornero, intervenuta a Radio Capital, il peggioramento del tasso di disoccupazione (all'11,1% a novembre) non è
un fallimento (del governo Monti): «Stiamo pagando errori di lungo periodo».
Disoccupazione record in Eurozona
Anche nell'Eurozona a novembre la disoccupazione è salita all'11,8%, pari a 18,8 milioni di persone, toccando un
nuovo record.
I disoccupati a quota 2 milioni e 870mila, ma in leggero calo
L'istituto guidato da Enrico Giovannini ha sottolineato, poi, a novembre un leggero calo del numero di disoccupati.
Il totale di persone che non lavorano è pari a 2 milioni e 870mila unità, ma rispetto ad ottobre viene registrata una
diminuzione minima di 2mila unità. Una contrazione che riguarda la sola componente femminile (-23mila unità
compensate da +21mila disoccupati uomini) e che potrebbe dipendere, anche, al netto dell'effetto compensazione,
da un ritorno all'inattività delle donne, vista la difficoltà a trovare un lavoro. Insomma, donne scoraggiate che
cercano ma non trovano e quindi smettono di cercare. Su base annua, tuttavia, la disoccupazione complessiva
cresce del 21,4% (pari a un aumento di 507mila unità). Il tasso di disoccupazione è fermo invece all'11,1%
(invariato su ottobre - in crescita dell'1,8% nei dodici mesi). Mentre il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è
registrato in aumento dello 0,3% (rispetto al mese precedente - pari a +39mila unità). Il tasso di inattività si attesta al
36,1% (sostanzialmente stabile sul mese).
L'occupazione tiene, ma quella maschile crolla
La fotografia dell'Istat sul mese di novembre 2012 evidenzia anche un altro dato interessante. Complessivamente il
numero di occupati si è attestato a 22 milioni e 873mila unità, in diminuzione su ottobre di 42mila persone (che
scendono a 37mila su base annua). A livello tedenziale il calo degli occupati è tutto maschile (-198mila) e si può
spiegare con una più facile espulsione dal mondo del lavoro per effetto della crisi. Mentre l'occupazione femminile
aumenta di 162mila unità, per effetto soprattutto della riforma delle pensioni che obbliga a rimanere più a lungo a
lavoro.
In conclusione, dai dati reso noti dall'Istat, si possono ricavare tre criticità che stanno penalizzando ora il nostro
mercato del lavoro. La prima è sui giovani (con il tasso di disoccupazione che in continuo avanzamento); l'altra, è
sulla componente maschile degli occupati che si riduce (e di molto - e di conseguenza aumentano i disoccupati
maschi che si mettono in cerca)[/]; e, infine, la terza criticità è sulle donne che veleggiano (seppur per ora con numeri
molto bassi) dalla disoccupazione verso lo scoraggiamento.
8 gennaio 2013