Dove sono finiti gli uomini di una volta? Dove sono finite le donne di una volta.
Dagli anni 50 è cominciata la corsa al benessere e ai diritti. Per tutti. Le donne oggi vogliono essere
solo quello che vogliono e non ciò che la società si aspetta da loro. E gli uomini, parimenti, vogliono
essere quello che vogliono essere e non ciò che la società impone loro di essere (anche se nel loro
caso ciò è decisamente più arduo e difficile). Solo che alle donne quest'ultimo fenomeno non piace.
E' uno spiacevolissimo "effetto collaterale". Di qui le loro lamentele e le loro accuse di decadenza: se
l'uomo fa schifo, nella personalità e nel comportamento, è perchè fa schifo di suo. Se invece la donna
fa schifo, nella personalità e nel comportamento, è solo perchè vuole essere "se stessa". E che
nessuno si permetta di dare giudizi. La concezione femminile della modernità è questa: libertà nei
comportamenti e modernità per la donna, tradizione e comportamenti dovuti per l'uomo. La donna,
se non condivide ruoli e modelli che non le piacciono è libera di affrancarsene e di sperimentare
nuove frontiere e di costruirsi a suo uso e consumo nuove identità. L'uomo invece, no: non ha
questo diritto. Deve semplicemente fare quello che ha sempre fatto e comportarsi come si è
sempre comportato. Così, se per disgrazia, c'è bisogno di lui, la donna liberata può invocarlo ed
chiamarlo ad accorrere al primo fischio. E' questa la strategia femminile che si nasconde dietro la
oramai quarantennale accusa di "crisi di identità maschile". E' crollato il muro di Berlino, è finito
il comunismo, le ideologie si sono esaurite, ma questa stronzata continua ad essere ripetuta.
Finchè continuerà ad essere funzionale agli interessi femminili. Con la partecipazione entusiasta
e straordinaria degli immancabili zerbini. Che cosa non si fa per avere un pò di fica. Sputare sul
proprio genere di appartenenza, per esempio. E quindi naturalmente sputare anche su se stessi.