Autore Topic: Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .  (Letto 4730 volte)

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Offline Stendardo

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Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« il: Gennaio 17, 2013, 19:56:53 pm »
affaritaliani.libero.it/cronache/film-porno

Film porno diffuso per errore a scuola
Giovedì, 17 gennaio 2013 - 10:05:00
 
Degli estratti di un film porno sono stati diffusi per errore lo scorso venerdì a una classe di piccoli alunni francesi tra i 3 e i 5 anni nella classe di una scuola del nord-ovest della Francia. L'insegnante di questa scuola dei dintorni di Rouen pensava di far vedere agli studenti di una classe della scuola materna un cartone animato scaricato da internet.
L'insegnante ha spiegato di essersi assentata dalla classe al momento di lanciare il film per rispondere al telefono. Al suo ritorno si è accorta che sullo schermo scorrevano le immagini di un film porno. I bambini, tutti tra i 3 e i 5 anni di età, sono rimasti da soli a guardare le immagini pornografiche per alcuni minuti. "Al massimo cinque", secondo i servizi locali del ministero dell'istruzione.
I genitori degli alunni sostengono che i loro bambini sono rimasti scioccati dalle immagini. "Si tratta di un incidente increscioso", ha commentato il rettorato del ministero francese. L'ispettorato accademico ha aperto un fascicolo.

La maestra ha fatto vedere un film porno per "errore" a bambini tra i 3 ed i 5 anni , sarà vero che sia stato davvero un "errore" oppure è l'ennesimo caso di pedofilia femminile sapientemente occultata e giustificata in tutti i modi dai media..? :hmm:

A questo punto sorge spontanea una domanda :

Se un maestro avesse fatto vedere un film porno a bambini di 3 e 5 anni , cosa sarebbe successo...?  :doh:
Io credo che quanto meno sarebbe stato immediatamente arrestato per pedofilia...o no ? Esagero...? :hmm:
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline GIUSTIZIALISTA

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #1 il: Gennaio 17, 2013, 22:35:05 pm »
Controllare prima quello che si è scaricato no eh?
Sic transit gloria mundi.

Offline nonmorto

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #2 il: Gennaio 18, 2013, 15:31:31 pm »
Ci fu uno scandalo anni fa che forse fece cambiare la legge.

Citazione
CODICE PENALE
Art. 609 quinquies Corruzione di minorenne
Chiunque compie atti sessuali in presenza di persona minore di anni quattordici, al fine di farla assistere, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Articolo aggiunto dall’art. 6, L. 15 febbraio 1996, n. 66.

Articolo scandalistico di repubblica del 1999
http://www.repubblica.it/online/fatti/cassa/cassa/cassa.html

Questa è comunque una situazione diversa sia per età dei bambini coinvolti sia perché in questo caso non fu un "incidente", ammesso che sia vero. Non è che ci voglia poi molto a simulare un "incidente". Guarda caso è andata via proprio al momento opportuno...

Citazione
"Non è reato mostrare
video porno ai bambini"

Prosciolto un sessantenne condannato
per atti di libidine su 5 minorenni


ROMA - E' una sentenza destinata a far discutere, sia nel merito, sia perché pronunciata da quella terza sezione penale della Corte di Cassazione già criticatissima per il caso "niente stupro con i jeans". Questa volta, i giudici hanno stabilito che non è un reato mostrare materiale pornografico a dei bambini perché ciò non costituisce un "atto sessuale". E non importa se a commettere l'azione sia stato un sessantenne, con precedenti penali analoghi. E così la suprema Corte ha prosciolto definitivamente un uomo condannato ad un anno di reclusione, per aver indotto cinque ragazzini intorno ai dodici anni (quattro femmine e un maschio) a commettere, secondo i giudici d'appello, atti di libidine, mostrando loro giornali e video a luci rosse.

Una condotta che, secondo la sentenza numero 4264 della Cassazione, esula dal concetto e dal significato di "atto sessuale", perché questo tipo di azioni "deve necessariamente concretizzarsi in un'attività fisica che coinvolga in qualche modo direttamente gli oragnai sessuali, maschili o femminili, con il proposito... di farvi assistere i minori per suscitare in loro eccitazione dei sensi ed insane, per la loro età, voglie". Ma è da escludere, secondo i giudici, che mostrando le immagini porno, l'imputato "abbia compiuto atti di libidine su persona o in presenza di persona minore degli anni sedici" richiesti dal codice penale.

Già prima che la nuova legge sulla violenza sessuale diventasse operativa, perchè ci fosse corruzione di minorenne (l'abrogato articolo 530) era necessario che fosse compiuto, dice la Cassazione, un atto sessuale. Espressione, questa, che indica "un qualunque atto diverso dalla congiunzione carnale, suscettivo di dare sfogo alla concupiscenza, anche in modo non completo, e di durata brevissima" e tale da poter essere "percepito dal minore con un senso di turbamento psichico e con la consapevolezza, anche se vaga ed indistinta, che esso interessava la sfera del sesso e del pudore".

Tutte caratteristiche che, secondo la terza sezione, non si riscontrano nel caso in esame, cioé quello di un sessantenne condannato dai giudici d'appello di Trento. Alla condanna questi stessi giudici erano arrivati sostenendo che per atti sessuali bisognava intendere tutti i gesti "attinenti alla sfera sessuale". Ecco perché mostrare alle ragazzine fotografie del corpo che già consideravano, sia pure incosciamente, "con un senso di pudore e di riservatezza" anadava considerato un gesto capace di "risvegliare desideri dei sensi ancora quiescenti" e di determinare un "turbamento psichico".

Tesi respinte dalla suprema Corte, con una pronuncia destinata a far discutere. E che ha già suscitato l'indignazione del sottosegretario alla Giustizia, Maretta Scoca: "Questa sentenza non è giustificabile - ha dichiarato - e lo dico da persona di solito molto prudente nelle sue affermazioni: ci deve essere una epidemia di follia che si aggira anche nei corridoi della Cassazione. Oggi è veramente un venerdì di Passione". "In questo modo di ragionare - ha proseguito - c'è qualcosa che non funziona a livello di onestà mentale: ma come si fa a non dire che è quantomeno una diseducazione forte - aggiunge Scoca - sottoporre minori alla visione pornografica, che è una cosa devastante in sè?" "L'educazione dei minori è un compito che spetta a tutti - ha concluso - come si fa a non capire che non si può avallare l'infrazione di ogni norma comportamentale, ispirata al rispetto altrui, in nome del fatto che non esiste una norma specifica che prevede il tale o talaltro divieto" E poi la Cassazione condanna maestri o genitori solo perchè magari hanno dato un buffetto ai ragazzi".

(2 aprile 1999)

Ed a seguire allo scandalo, come al solito, proposte di cambiare le leggi
http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk1000/relazion/0593.htm

Citazione
       Onorevoli Colleghi! - La legge contro la violenza sessuale (legge 15 febbraio 1996, n. 66) che ha profondamente modificato e migliorato le norme del codice penale riguardanti la sfera dei reati sessuali, mostra ancora lacune ed insufficienze. Tale situazione era stata evidenziata anche da una sentenza della Corte di cassazione che aveva negato la riconducibilità all'articolo 609-quinquies del codice penale (corruzione di minorenne) di comportamenti assai gravi che si erano concretizzati nel mostrare videocassette e giornali a contenuto pornografico ai minori, in quanto, come si evince dalla motivazione, in questa azione il soggetto attivo del reato non aveva compiuto "atti sessuali" allo scopo di farvi assistere i minori. La Cassazione aveva ritenuto, nel caso in specie, che il significato di atto sessuale doveva necessariamente concretizzarsi in un atto fisico non considerando tale il mostrare materiale pornografico a minori. La corte d'appello aveva, al contrario, ritenuto che "gli atti sessuali" che si compiono in presenza della persona minore al fine di farla assistere possono identificarsi anche in quelli "attinenti alla sfera sessuale" come appunto l'uso di materiale pornografico.
        Il contrasto tra due sentenze emesse da organi giudiziari diversi, ma attinenti ad un unico fatto, ha destato giustamente forti perplessità nell'opinione pubblica e denota evidentemente una lacuna nella legislazione. Tale lacuna è stata solo in parte colmata con l'emanazione della legge 3 agosto 1998, n. 269, recante norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù, che ha introdotto nuove fattispecie di reato concernenti i delitti contro la personalità individuale. Tale intervento, pur di fondamentale rilevanza, non risolve però il contrasto evidenziato dalle sentenze citate e lascia irrisolto il problema.
        E' naturale che compito del legislatore sia quello di ovviare a problemi di tale genere e di contribuire a fare chiarezza su comportamenti che devono avere rilevanza penale. Infatti è indubbio che chi mostra cassette, giornali o altro materiale pornografico al minore di anni quattordici, compie un atto che deve avere rilevanza penale e che deve essere sanzionato anche pesantemente.
        Nasce da questi presupposti la presente proposta di legge che introduce il secondo comma dell'articolo 609-quinquies del codice penale, che prevede l'estensione del reato di corruzione di minorenne previsto dal medesimo articolo 609-quinquies anche ai casi in cui il soggetto mostri giornali, videocassette o altro materiale pornografico a persone minori di anni quattordici per indurli a compiere atti sessuali.
        La finalizzazione della norma è necessaria in quanto il comportamento doloso costituisce presupposto necessario affinché si configuri il reato di corruzione di minorenne.

Non so se poi è stato cambiato qualcosa.

Se è cambiato qualcosa di sicuro è in peggio, queste leggi non servono a proteggere i minori, servono ad incarcerare persone indesiderate o a censurare. Anche perché se è stata fatta una legge in seguito ad uno scandalo giornalisto è più probabile che occorreva fare una legge liberticida, i giornali si sono inventati un problema ed i politici risolvono il problema creato dai giornali in realtà con il solo scopo di fare la legge liberticida preventivata.

Io temo molto queste nuove leggi fatte almeno a parole per difendere i minori. Da quanto è nato internet sono stati introdotti una serie di reati assurdi per cui quasi tutti sono condannabili a pene lunghissime per aver fatto reati minori e spesso reati senza vittime.

Per esempio quasi tutti i giovani fidanzatini sotto i 18 anni usano il cellulare per scattarsi foto osè ed inviarsele tra loro privatamente. È un reato gravissimo punibile con tanti e tanti anni di carcere e la cosa assurda che la vittima è la persona stessa che scatta la foto, quindi vittima e colpevole coincidono, non si capisce bene quindi a che serve mettere in carcere per tanti anni una ragazzina di 16 anni che manda una foto osè al fidanzatino, chi dovrebbe proteggere? la ragazzina stessa?

Di fatto non vengono incarcerati tutti i giovani sotto i 18 anni per reati legati alla pedopornografia, sarebbe ridicolo incarcerare una intera generazione, però di recente in tanti fatti di cronaca del tutto scorrelati dalla pedofilia per che cosa sono state incastrate le persone? pedopornografia. Guardacaso, se tutti sono condannabili, è possibile incastrare chiunque.

Da poco è morto un giovane di 26 anni Aaron Swartz, un genio fin da bambino, da sempre occupato per la libertà su internet e che fin da piccolo ha contribuito a progetti importanti, anche agli standard per internet.

Fu lui a fermare la tristemente famosa legge Stop Online Piracy Act (SOPA) americana che stava per passare nel silenzio dei media, che permetteva la censura di internet.

È morto suicida dopo essere stato investigato, rischiava 35 anni di carcere per aver fatto un reato su internet, in pratica aveva scaricato dei file a cui aveva legalmente libero accesso, ma invece che a mano li aveva scaricati in modo automatizzato, file creati con soldi pubblici, per poi diffonderli. Equivalente a prendere troppi libri in prestito da una biblioteca nel mondo fuori da internet. E finalmente il fatto che esistono reati ridicoli su internet, che praticamente tutti commettono, per cui si è condannabili a decine di anni è saltato fuori.

Mi ricordo che da piccolo su Mirc, un vecchissimo programma di chat, i miei amici per scherzo, pratica diffusissima e facilissima da fare con programmini scaricabili dalla rete, facevano cadere la connessione così per gioco. È un reato gravissimo che quasi tutti commettevano, per gioco, senza neanche sapere a cosa andavano incontro.


Ora immaginate queste leggi in un posto tipo l'america, dove più arresti e più anni dai e più sei bravo, più fai carriera... Ed il risultato è il paese con più carcerati al mondo, 25% dei carcerati totali mondiali, 5% della popolazione mondiale.

http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/jan/16/ortiz-heymann-swartz-accountability-abuse?
Citazione
Carmen Ortiz and Stephen Heymann: accountability for prosecutorial abuse
Imposing real consequences on these federal prosecutors in the Aaron Swartz case is vital for both justice and reform

Whenever an avoidable tragedy occurs, it's common for there to be an intense spate of anger in its immediate aftermath which quickly dissipates as people move on to the next outrage. That's a key dynamic that enables people in positions of authority to evade consequences for their bad acts. But as more facts emerge regarding the conduct of the federal prosecutors in the case of Aaron Swartz - Massachusetts' US attorney Carmen Ortiz and assistant US attorney Stephen Heymann - the opposite seems to be taking place: there is greater and greater momentum for real investigations, accountability and reform. It is urgent that this opportunity not be squandered, that this interest be sustained.

The Wall Street Journal reported this week that - two days before the 26-year-old activist killed himself on Friday - federal prosecutors again rejected a plea bargain offer from Swartz's lawyers that would have kept him out of prison. They instead demanded that he "would need to plead guilty to every count" and made clear that "the government would insist on prison time". That made a trial on all 15 felony counts - with the threat of a lengthy prison sentence if convicted - a virtual inevitability.

Just three months ago, Ortiz's office, as TechDirt reported, severely escalated the already-excessive four-felony-count indictment by adding nine new felony counts, each of which "carrie[d] the possibility of a fine and imprisonment of up to 10-20 years per felony", meaning "the sentence could conceivably total 50+ years and [a] fine in the area of $4 million." That meant, as Think Progress documented, that Swartz faced "a more severe prison term than killers, slave dealers and bank robbers".

Swartz's girlfriend, Taren Stinebrickner-Kauffman, told the WSJ that the case had drained all of his money and he could not afford to pay for a trial. At Swartz's funeral in Chicago on Tuesday, his father flatly stated that his son "was killed by the government".

Ortiz and Heymann continue to refuse to speak publicly about what they did in this case - at least officially. Yesterday, Ortiz's husband, IBM Corp executive Thomas J. Dolan, took to Twitter and - without identifying himself as the US Attorney's husband - defended the prosecutors' actions in response to prominent critics, and even harshly criticized the Swartz family for assigning blame to prosecutors: "Truly incredible in their own son's obit they blame others for his death", Ortiz's husband wrote. Once Dolan's identity was discovered, he received assertive criticism and then sheepishly deleted his Twitter account.

Clearly, the politically ambitious Ortiz - who was touted just last month by the Boston Globe as a possible Democratic candidate for governor - is feeling serious heat as a result of rising fury over her office's wildly overzealous pursuit of Swartz. The same is true of Heymann, whose father was Deputy Attorney General in the Clinton administration and who has tried to forge his own reputation as a tough-guy prosecutor who takes particular aim at hackers.

Yesterday, the GOP's House Oversight Committee Chairman, Darrell Issa, announced a formal investigation into the Justice Department's conduct in this case. Separately, two Democratic members of the House Judiciary Committee issued stinging denunciations, with Democratic Rep. Jared Polis proclaiming that "the charges were ridiculous and trumped-up" and labeling Swartz a "martyr" for the evils of minimum sentencing guidelines, while Rep. Zoe Lofgren denounced the prosecutors' behavior as "pretty outrageous" and "way out of line".

A petition on the White House's website to fire Ortiz quickly exceeded the 25,000 signatures needed to compel a reply, and a similar petition aimed at Heymann has also attracted thousands of signatures, and is likely to gather steam in the wake of revelations that another young hacker committed suicide in 2008 in response to Heymann's pursuit of him (You can [and I hope will] sign both petitions by clicking on those links; the Heymann petition in particular needs more signatures).

In sum, as CNET's Declan McCullagh detailed in a comprehensive article this morning, it is Ortiz who "has now found herself in an unusual - and uncomfortable - position: as the target of an investigation instead of the initiator of one." And that's exactly as it should be given that, as he documents, there is little question that her office sought to make an example out of Swartz for improper and careerist benefits. Swartz "was enhancing the careers of a group of career prosecutors and a very ambitious - politically-ambitious - U.S. attorney who loves to have her name in lights," the Cambridge criminal lawyer Harvey Silverglate told McCullagh. Swartz's lawyer said that Heymann "was going to receive press and he was going to be a tough guy and read his name in the newspaper." Writes McCullagh:

"If Swartz had stolen a $100 hard drive with the JSTOR articles, it would have been a misdemeanor offense that would have yielded probation or community service. But the sweeping nature of federal computer crime laws allowed Ortiz and [] Heymann, who wanted a high-profile computer crime conviction, to pursue felony charges. Heymann threatened the diminutive free culture activist with over 30 years in prison as recently as last week."

For numerous reasons, it is imperative that there be serious investigations about what took place here and meaningful consequences for this prosecutorial abuse, at least including firing. It is equally crucial that there be reform of the criminal laws and practices that enable this to take place in so many other cases and contexts.

To begin with, there has been a serious injustice in the Swartz case, and that alone compels accountability. Prosecutors are vested with the extraordinary power to investigate, prosecute, bankrupt, and use the power of the state to imprison people for decades. They have the corresponding obligation to exercise judgment and restraint in how that power is used. When they fail to do so, lives are ruined - or ended.

The US has become a society in which political and financial elites systematically evade accountability for their bad acts, no matter how destructive. Those who torture, illegally eavesdrop, commit systemic financial fraud, even launder money for designated terrorists and drug dealers are all protected from criminal liability, while those who are powerless - or especially, as in Swartz's case, those who challenge power - are mercilessly punished for trivial transgressions. All one has to do to see that this is true is to contrast the incredible leniency given by Ortiz's office to large companies and executives accused of serious crimes with the indescribably excessive pursuit of Swartz.

This immunity for people with power needs to stop. The power of prosecutors is particularly potent, and abuse of that power is consequently devastating. Prosecutorial abuse is widespread in the US, and it's vital that a strong message be sent that it is not acceptable. Swartz's family strongly believes - with convincing rationale - that the abuse of this power by Ortiz and Heymann played a key role in the death of their 26-year-old son. It would be unconscionable to decide that this should be simply forgotten.

Beyond this specific case, the US government - as part of its war to vest control over the internet in itself and in corporate factions - has been wildly excessive, almost hysterical, in punishing even trivial and harmless activists who are perceived as "hackers". The 1984 Computer Fraud and Abuse Act (CFAA) - enacted in the midst of that decade's hysteria over hackers - is so broad and extreme that it permits federal prosecutors to treat minor, victimless computer pranks - or even violations of a website's "terms of service" - as major felonies, which is why Rep. Lofgren just announced her proposed "Aaron's Law" to curb some of its abuses.

But the abuses here extend far beyond the statutes in question. There is, as I wrote about on Saturday when news of Swartz's suicide spread, a general effort to punish with particular harshness anyone who challenges the authority of government and corporations to maintain strict control over the internet and the information that flows on it. Swartz's persecution was clearly waged by the government as a battle in the broader war for control over the internet. As Swartz's friend, the NYU professor and Harvard researcher Danah Boyd, described in her superb analysis:

"When the federal government went after him – and MIT sheepishly played along – they weren't treating him as a person who may or may not have done something stupid. He was an example. And the reason they threw the book at him wasn't to teach him a lesson, but to make a point to the entire Cambridge hacker community that they were p0wned. It was a threat that had nothing to do with justice and everything to do with a broader battle over systemic power.

"In recent years, hackers have challenged the status quo and called into question the legitimacy of countless political actions. Their means may have been questionable, but their intentions have been valiant. The whole point of a functioning democracy is to always question the uses and abuses of power in order to prevent tyranny from emerging. Over the last few years, we've seen hackers demonized as anti-democratic even though so many of them see themselves as contemporary freedom fighters. And those in power used Aaron, reframing his information liberation project as a story of vicious hackers whose terroristic acts are meant to destroy democracy . . . .

"So much public effort has been put into controlling and harmonizing geek resistance, squashing the rebellion, and punishing whoever authorities can get their hands on. But most geeks operate in gray zones, making it hard for them to be pinned down and charged. It's in this context that Aaron's stunt gave federal agents enough evidence to bring him to trial to use him as an example. They used their power to silence him and publicly condemn him even before the trial even began."

The grotesque abuse of Bradley Manning. The dangerous efforts to criminalize WikiLeaks' journalism. The severe overkill that drives the effort to apprehend and punish minor protests by Anonymous teenagers while ignoring far more serious cyber-threats aimed at government critics. The Obama administration's unprecedented persecution of whistleblowers. And now the obscene abuse of power applied to Swartz.

This is not just prosecutorial abuse. It's broader than that. It's all part and parcel of the exploitation of law and the justice system to entrench those in power and shield themselves from meaningful dissent and challenge by making everyone petrified of the consequences of doing anything other than meekly submitting to the status quo. As another of Swartz's friends, Matt Stoller, wrote in an equally compelling essay:

"What killed him was corruption. Corruption isn't just people profiting from betraying the public interest. It's also people being punished for upholding the public interest. In our institutions of power, when you do the right thing and challenge abusive power, you end up destroying a job prospect, an economic opportunity, a political or social connection, or an opportunity for media. Or if you are truly dangerous and brilliantly subversive, as Aaron was, you are bankrupted and destroyed. There's a reason whistleblowers get fired. There's a reason Bradley Manning is in jail. There's a reason the only CIA official who has gone to jail for torture is the person – John Kiriakou - who told the world it was going on. There's a reason those who destroyed the financial system 'dine at the White House', as Lawrence Lessig put it.

"There's a reason former Senator Russ Feingold is a college professor whereas former Senator Chris Dodd is now a multi-millionaire. There's a reason DOJ officials do not go after bankers who illegally foreclose, and then get jobs as partners in white collar criminal defense. There's a reason no one has been held accountable for decisions leading to the financial crisis, or the war in Iraq.

"This reason is the modern ethic in American society that defines success as climbing up the ladder, consequences be damned. Corrupt self-interest, when it goes systemwide, demands that it protect rentiers from people like Aaron, that it intimidate, co-opt, humiliate, fire, destroy, and/or bankrupt those who stand for justice."

In most of what I've written and spoken about over the past several years, this is probably the overarching point: the abuse of state power, the systematic violation of civil liberties, is about creating a Climate of Fear, one that is geared toward entrenching the power and position of elites by intimidating the rest of society from meaningful challenges and dissent. There is a particular overzealousness when it comes to internet activism because the internet is one of the few weapons - perhaps the only one - that can be effectively harnessed to galvanize movements and challenge the prevailing order. That's why so much effort is devoted to destroying the ability to use it anonymously - the Surveillance State - and why there is so much effort to punishing as virtual Terrorists anyone like Swartz who uses it for political activism or dissent.

The law and prosecutorial power should not be abused to crush and destroy those who commit the "crime" of engaging in activism and dissent against the acts of elites. Nobody contests the propriety of charging Swartz with some crime for what he did. Civil disobedience is supposed to have consequences. The issue is that he was punished completely out of proportion to what he did, for ends that have nothing to do with the proper administration of justice. That has consequences far beyond his case, and simply cannot be tolerated.

Finally, there is the general disgrace of the US justice system: the wildly excessive emphasis on merciless punishment even for small transgressions. Numerous people have written extensively about the evils of America's penal state, including me in my last book and when the DOJ announced that HSBC would not be prosecuted for money laundering because, in essence, it was too big to jail.

All the statistics are well known at this point. The US imprisons more of its citizens than any other nation in the world, both in absolute numbers and proportionally. Despite having only roughly 5% of the world's population, the US has close to 25% of the world's prisoners in its cages. This is the result of decades of a warped, now-bipartisan obsession with proving "law and order" bona fides by advocating for ever harsher and less forgiving prison terms even for victimless "crimes".

The "drug war" is the leading but by no means only culprit. The result of this punishment-obsessed justice approach is not only that millions of Americans are branded as felons and locked away, but that the nation's racial minorities are disproportionately harmed. As the conservative writer Michael Moynihan detailed this morning in the Daily Beast, there is growing bipartisan recognition "the American criminal justice system, in its relentlessness and inflexibility, its unduly harsh sentencing guidelines, requires serious reexamination." As he documents, prosecutors have virtually unchallengeable power at this point to convict anyone they want.

In sum, as Sen Jim Webb courageously put it when he introduced a bill aimed at fundamentally reforming America's penal state, a bill that predictably went nowhere: "America's criminal justice system has deteriorated to the point that it is a national disgrace" and "we are locking up too many people who do not belong in jail." The tragedy of Aaron Swartz's mistreatment can and should be used as a trigger to challenge these oppressive penal policies. As Moynihan wrote: "those outraged by Swartz's suicide and looking to convert their anger into action would be best served by focusing their attention on the brutishness and stupidity of America's criminal justice system."

But none of this reform will be possible without holding accountable the prime culprits in this case: Carmen Ortiz and Stephen Heymann [MIT officials have their own reckoning to do]. Their status as federal prosecutors does not and must not vest them with immunity; the opposite is true: the vast power that has been vested in them requires consequences when it is abused. It is up to the rest of us to ensure that this happens, not to forget the anger and injustice from this case in a week or a month or a year. A sustained public campaign is necessary to bring real accountability to Ortiz and Heymann, and only then can further urgently needed reforms flow from the tragedy of Swartz's suicide.

Note

A photograph was originally included with this column that purported to be of Stephen Heymann, but uncertainty over its accuracy resulted in my removal of it pending confirmation.

Tutto questo per dire, invece di lamentarsi che per questi reati vengono condannati solo uomini e preoccuparsi che vengano condannate anche le donne, direi prima di tutto di occuparsi che reati senza vittima che tutti commettono vengano aboliti, per un fatto di libertà e poi E SOLO POI preoccuparsi che chi commette reati VERI, anche se di sesso femminile, venga condannato. Specie chi abusa REALMENTE i minori.


Il femminismo d'accordo con le multinazionali ed i giornali crea i mostri (rigorosamente uomini) i politici risolvono il problema mostro creando leggi liberticide, il nostro scopo dovrebbe essere abolire le leggi liberticide oltre che assicurarsi che le donne vengano condannate, cosa che non avviene mai.

Se la questione maschile si riducesse a creare anche mostri donna ma a lasciare inalterate le leggi liberticide non sarei più tanto d'accordo.

Tutto quello che ho detto è slegato dall'articolo della maestra che "per sbaglio" ha fatto vedere filmati porno a minori, su cui non posso esprimere giudizi perché non so è stato un vero incidente o cosa sia realmente successo.

E tutto questo facendo anche notare la totale disparità di giudizio dei due articoli di giornale, uno che dipinge l'uomo come mostro e l'altro invece che urla alla bufera dopo un incidente senza esprimere giudizi, guarda caso in un caso era un uomo, nell'altro una donna.

Se il comportamento della maestra è di origine dolosa , quanto meno sarebbe da allontanare da quell'asilo dato che stiamo parlando di bimbi aventi un'età compresa tra i 3 ed i 5 anni .
Il fatto di per se è grave , non dimentichiamo cosa diceva Martin Luther King : "La mia libertà finisce la dove inizia la tua"
Inoltre , non dimentichiamo che spesso per proteggere gli altrui diritti ci dimentichiamo di tutelare i diritti delle fasce più deboli ed indifese come i bambini ed in questo caso , il mio punto di vista personale è che questi bimbi tra i 3 ed i 5 anni hanno il sacrosanto diritto di non subire il trauma che può certamente causare la visione , a quell'età ,  di immagini turpi .
« Ultima modifica: Gennaio 18, 2013, 20:29:06 pm da Standarte »

Offline Fazer

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #3 il: Gennaio 18, 2013, 15:41:26 pm »
...non posso esprimere giudizi perché non so è stato un vero incidente o cosa sia realmente successo.

Semplice.
La maestra ha installato eMule, ha cercato un cartone animato X, e invece ha beccato un file rinominato. Quello che appariva come "Cip & Ciop" era in realtà "Anal BBW"  :D. Ovviamente la tipa non capisce un cazzo e non ha la minima idea di cosa sia VLC.
In ogni caso, non esistono cartoni animati "freeware", ha comunque violato le leggi sul diritto d'autore. E ciò vale sia nel caso di Cip & Ciop che di Anal BBW... :P
Meglio che chieda alla scuola di acquistarli, i cartoni, invece di imbarcarsi in imprese al di là delle sue capacità.  :shifty:

Offline beta

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #4 il: Gennaio 18, 2013, 17:25:45 pm »
sostanzialmente d'accordo con nonmorto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #5 il: Gennaio 18, 2013, 20:05:34 pm »
sostanzialmente d'accordo con nonmorto.

quoto lo spendido post di NonMorto

Offline ilmarmocchio

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #6 il: Gennaio 18, 2013, 20:06:38 pm »
Semplice.
La maestra ha installato eMule, ha cercato un cartone animato X, e invece ha beccato un file rinominato. Quello che appariva come "Cip & Ciop" era in realtà "Anal BBW"  :D. Ovviamente la tipa non capisce un cazzo e non ha la minima idea di cosa sia VLC.
In ogni caso, non esistono cartoni animati "freeware", ha comunque violato le leggi sul diritto d'autore. E ciò vale sia nel caso di Cip & Ciop che di Anal BBW... :P
Meglio che chieda alla scuola di acquistarli, i cartoni, invece di imbarcarsi in imprese al di là delle sue capacità.  :shifty:

un punto importante : su " anal " ci siamo, ma " BBW " ...che cos'è ? :hmm:

Offline Fazer

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #7 il: Gennaio 18, 2013, 20:20:24 pm »
un punto importante : su " anal " ci siamo, ma " BBW " ...che cos'è ? :hmm:

Marmocchio, non fare finta... :lol:
Big Beautiful Woman... :sleep:

Alberto86

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Re:Maestra fa vedere un film porno ai bambini . E' bufera .
« Risposta #8 il: Gennaio 18, 2013, 23:49:16 pm »