Sono d'accordo, soprattutto sul sempliciotto.
Ma ho una domanda: perché posti spesso video di Galimberti, il quale anche lui sostiene che la tecnica è ormai la "padrona" di questo mondo?
Ad esempio secondo Galimberti l'Unione Sovietica sarebbe crollata per una mera questione di inadeguatezza tecnologica rispetto all'Occidente capitalista.
Per Rino Dalla Vecchia, invece, la causa sta in quella che lui chiama "etosfera", cioè il regno del bene e del male, dei valori e dei disvalori. Per Rino, semplicemente, un progetto di mondo e di futuro era crollato e nessuno credeva più in quei valori.
In base a quanto dici dovresti sostenere la prospettiva di Rino, e non quella di Galimberti.
Beh, io sono senz'altro d'accordo con Rino, ci mancherebbe.
La prospettiva del Senso (che quasi sempre scrivo con la maiuscola) è quella che viene prima.
La tecnica?
Ma figli miei, la tecnica serve solo a quello,
è un mezzo, serve a togliere il Senso all'altro, possibile che sia così difficile farvene una ragione?
Galiberti scrive e dice molto sulla tecnica, certo, ma il libro (un librone da 800 pagine) che è il compendio di tutto il suo pensiero sull'argomento non si chiama "la tecnica sovrana" o l'egemonia della tecnica, ma, guarda un po', si chiama "Psiche e techne".
(Non ve ne consiglio la lettura, è decisamente difficile per chi non è avvezzo ai testi di filosofia.)
Poi, Galimberti ha il limite
dei suoi interlocutori , quello di dover divulgare concetti "per addetti ai lavori" ad un pubblico "di non addetti ai lavori" ed allora, può spingersi in profondità solo fino ad un certo punto, perchè alrimenti rischierebbe di parlare e non essere capito (cosa che avviene cmq in una certa misura), oltre a dover modificare il messaggio.
Insomma il successo di Galimberti è proprio quello di aver trovato il registo comunicativo giusto (altre al giusto compromesso argomentativo), perchè se state a sentire altri ad es. Emanuele Severino, di cui Galimberti (suo allievo) è un grande estimatore, vi tagliate le vene, non riuscite a dargli retta per più di 5'.
Però, cosa dice il Galimba nel suo libro?
La prima pagina:
A Emanuele Severino che, nel nostro tempo, ha pensato nel modo più radicale
il problema della tecnica.
Introduzione
Psyché deriva da
physéche che significa:
ciò che sostiene e muove la natura.
Téchne deriva da
héxis noù che significa:esser padrone e disporre della propria mente.
Parte prima
La tecnica è di gran lunga più debole della necessità (Eschilo, Prometeo incatenato)
"Questo adattamento, che si esprime nel dominio, ci porta a dire che l'uomo, per vivere, è costretto biologicamente al dominio della natura, e che la tecnica,
medium di questo dominio, appartiene all'essenza dell'uomo come condizione imprescindibile della sua esistenza."
(pag. 113)
Tutto questo per dire, che Galimberti lo sa benissimo che la tecnica è un mezzo.
Infatti anche nel salto qualitativo (quando cita Hegel) e il suo passaggio da mezzo a scopo, rimane sempre in secondo piano, sempre un fine per la soddisfazione dei propri bisogni e delle pulsioni (di vita, di dominio, etc),
che stanno alla base.