Svartjugend su Luciana Litizzetto
Avrete presente Luciana Littizzetto.
L’irresistibile, travolgente, Luciana Littizetto.
Attrice, doppiatrice, caratterista, cabarettista, insomma, un vulcano in eruzione.
Tutti adoriamo Luciana Littizzetto. Tutti amiamo la sua simpatia, quel suo fare esagitato, l’autoironia della “bruttina” che sa mescolare amabilmente ad una certa dose di trasgressione. Sempre sopra le righe ma mai monotona o volgare, con i suoi capelli fiammeggianti e la voce stridula finto-fastidiosa, Luciana Littizzetto sembra essere, nei suoi sketch, una sorta di portavoce della generazione over 30 e single, con il suo dirompente umorismo tutto al femminile e una certa consapevolezza politica, ben dosata e mai pesante, che aggiunge ulteriore spessore alle sue performance.
Io adoro Luciana Littizzetto, sì.
Anzi, da qui in poi voi potete andare tutti a farvi fottere, che io mi rivolgerò solo a lei.
Ciao, Luciana.
Sono un tuo grande fan e ti seguo sempre nelle tue apparizioni televisive. Il mio grande sogno sarebbe farti da Autore, e se per caso leggi queste righe e hai qualche minuto da dedicarmi, chissà che non potrebbe nascere una collaborazione.
Questo è un breve sketch che ho scritto per te.
Nota: L sta per Luciana, P per presentatore.
L entra in scena improvvisamente, quasi correndo, tutta “tirata”, con una blusa scollata, stivali col tacco, calze nere e una mini leopardata. No, no, minigonna, non Mini Cooper. Ah, era una battuta. Ahahah, L, ma come ti vengono. Sei una sagoma. P mostra una certa sorpresa per “l’irruzione”.
L: uè, ciao figone! Pisello.
P: Ciao Luciana… cosa ci fai qui?
L: guarda non provocare che ho la sindrome premestruale, né.
(L si siede in braccio a P con fare provocante)
L: Beh, ovaie, c’è qualche figone che mi scopa?
P: Luciana, eheh, non si possono dire certe cose in tv…
L: È vero, perché quel nano di Berlusconi possiede tutti i media né, ma tra tutti ci fosse un canale che mi stropiccia i capezzoli! (fa un gesto allusivo al suo seno) Mestruo.
P: (sorridendo imbarazzato) Sì, Luciana….
L: Già gli uomini sono tutti degli sfigatoni, Tampax, magari uno con la Porsche che mi ravana l’utero, né! Tu ce l’hai la Porsche?
P: Ehm, no.
L: Orgasmo, testicoli, mestruo.
P: Ma cosa dici?
L: che voi uomini siete degli stronzi, né, che Brunetta è un nano e ha il pisello corto invece noi donne abbiamo la menopausa. Natiche. Perizoma. Vasectomia.
P: (fingendosi sempre imbarazzato) ok, forse adesso è meglio che tu vada, prima che ci fanno chiudere il programma.
L: ma sì né, che vado dal ginecologo che ha la Porsche e mi tocca la fregna, magari con un po’ di Viagra me lo scopo che mi porta a cena né.
(poi L comincia a urlare, grida a caso, con fare isterico)
P: Sì, senti, è meglio andare, va bene?
L: sì né, utero, ho l’utero, l’utero. Utero. Ovaie.
(L si alza ed esce di scena, P si rivolge alla telecamera facendo spallucce, lo studio va a fuoco e tutti tiriamo eroina nel backstage)
Ecco, questo è quanto. Spero di essere riuscito a cogliere appieno quel tuo umorismo così particolare. In caso positivo, non esitare a contattarmi.
A presto,
un tuo grande fan.
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2 Responses to “Di uteri, ovaie e altri cibi da asporto.”
