http://affaritaliani.libero.it/cronache/padre-separato201112.htmlPadre separato disubbidisce al giudice, assolto "per amore"
Mercoledì, 21 novembre 2012 - 08:52:00
Per poter passare piu' tempo con la figlia, ha disobbedito ad un provvedimento del tribunale che gli imponeva di riportarla alla ex moglie, e per questo e' finito sotto processo rischiando fino a tre anni di carcere. Ma il giudice del tribunale di Firenze ha riconosciuto l'importanza del proseguimento di cura verso la figlia, dando importanza di fatto all'amore di un padre, e lo ha assolto perche' il fatto non costituisce reato. E' quanto accaduto ad un trentottenne professionista fiorentino. I fatti risalgono al 2003, quando la bambina, allora di 18 mesi, e' affidata dal tribunale alla madre per sei notti alla settimana e al padre, allora trentenne, solo il mercoledi' pomeriggio, dopo la scuola e fino alla mattina seguente.
Nel gennaio 2009, pero', il giudice toglie al padre questo diritto: deve assolutamente riportare la figlia alla madre entro le ore 20. Ma per 8 mercoledi' consecutivi, l'uomo decide di tenere con se' la bambina. La madre allora lo denuncia e ogni volta gli manda a casa i carabinieri. Per quanto il giudice istruttore Domenico Paparo ripristini i pernottamenti del mercoledì, la giustizia fa il suo corso e si va a processo. Il rischio: fino a tre anni di carcere. Adesso la sentenza. E' stato lo stesso PM Raffaella Laudato a chiedere l'assoluzione, richiesta accolta dal giudice Maria Teresa Scinicariello della 1 sezione penale.
I COMMENTI - A dare notizia della sentenza sono Fabio Barzagli, presidente del network internazionale paternita.info, e Marino Maglietta, presidente dell'associazione Crescere Insieme, cui si deve il disegno di legge 54/2006 sull'affido condiviso. "Sentenza rivoluzionaria", esulta Maglietta. "Vittoria della ragionevolezza", aggiunge l'avvocato Elisabetta Bavasso, difensore dell'imputato. "Un ottimo provvedimento pilota", commenta Giancarlo Ragone, in Italia il primo consigliere comunale (comune di Bari) incaricato di promuovere la Bigenitorialità.
Si tratta in ogni caso di una sentenza innovativa, che prelude a una giurisprudenza più attenta alle aspettative dei genitori svantaggiati nella frequentazione dei figli (quasi sempre i padri), sollecitando implicitamente norme più equilibrate.
"Aspettiamo le motivazioni", aggiunge l'avvocato Bavasso, "ma sembra che il giudice abbia valutato i comportamenti del padre non come disobbedienza al provvedimento giudiziario, bensì come proseguimento del dovere di cura verso la figlia. Cenare insieme, mettere a letto, raccontare una favola, svegliare, fare colazione, portare a scuola. Come avrebbe motivato l'addio improvviso? Come dirle: da oggi non resti più a dormire da papà, staremo insieme solo 3 ore? E come avrebbe reagito la bambina?"
Una sentenza molto importante perché tutt'altro che scontata, ricorda Barzagli (
www.paternita.info): "Un precedente", spiega, "che apre nuove possibilità e interpretazioni per i tanti padri separati e per gli stessi figli in difficoltà nel vedersi, amarsi e crescere insieme. La magistratura ha dimostrato di saper distinguere tra un padre che elude un provvedimento e uno che invece ama sua figlia".