Però Animus c'è una incoerenza nella modernità laicista, e noi in passato convenimmo sul fatto che l'incoerenza non esiste e che è solo una nostra incapacità a capire.
Molte diversità non necessarie vengono talvolta presentate come fonte di arricchimento culturale. La stessa scienza ecologica, nella biodiversità, sostiene la positività del confronto/conflitto in natura. Le migrazioni rappresentano un'opportunità per accogliere nuove culture. La contaminazione musicale è occasione per la ricerca di nuovi linguaggi.
Per abolire noi stessi la diversità è benvenuta. Per confermarci invece, è maledetta.
Per analogia, mi fai pensare alla concezione taoista, dove il Tao rappresenta sia il conflitto (tra opposti) sia la complementarietà (il comple(ta)mento a due).
Secondo me le cose stanno proprio così, di fatto il più grande esperto di opposti che ha avuto l'occidente (Eraclito) ha detto "Per il dio tutto è bello, buono e giusto, gli uomini invece ritengono giusta una cosa, ingiusta l'altra".
Tra ciò che l'uomo ritiene giusto e ciò che ritiene ingiusto, vi rientra dunque, a volte la differenza, a volte l'uguaglianza.
Sembrerebbe una contraddizione, ma solo in apparenza, perchè
l'uomo (sia in senso biblico "Dio creò l'uomo, e lo creò maschio e femmina", sia come singolo individuo) è costituito
di entrambe le proprietà, sia di "uguaglianza" sia di "differenza".
Nelle ns. indagini sull'ontologia dei sessi, abbiamo scoperto che l'uomo maschio è costituito più di differenza (vedi la sua funzione gametica) che di uguaglianza, e l'uomo femmina, più di uguaglianza (singolo gamete, monocromosomico-> non reca in sè l'informazione genetica per l'altro sesso) che di differenza.
Ecco perchè la ns. cultura, che ha fatto dell'uguaglianza (e dell'uguale) un idolo, ha finito per privilegiare il femminile, perchè quella è la sua ontologia->natura.
Ora forse si comprenderà meglio quest'importante afo:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=159.msg15437;topicseen#msg15437Non esiste un principio "equo" per entrambi.
Nemmeno l'uguaglianzo lo è.
Quindi, tutto questo per dire, che sì, non c'è nessuna contraddizione nel mettere su un piedistallo, a volte l'uguaglianza a volte la differenza, perchè anche queste sono tra loro in contrasto/competizione, e funzionali dunque a loro volta sempre
subordinate al principio di necessità della
condizione umana. (intesa sempre sia come M/F sia individuo della specie)