Considerate, in via del tutto ipotetica, che se uno dimostrasse di aver ucciso una donna per denaro, per questioni di eredità, per esempio, decadrebbe addirittura l'accusa morale di femminicidio. Cioè uno dei dogmi primigeni dell'etica tecnocratica: aver ucciso per moventi sessuali, o meglio, etero-sessuali.
Moralmente parlando, stante la proposta Bongiorno-Carfagna, si eviterebbe nientemeno che l'ergastolo. Ti paresse poco.
E' già così...
Le mogli che hanno minacciato separazioni, che sono state ammazzate, tranne in qualche possibile eccezione, lo sono state proprio a causa dell'ingiustizia sessista che ruota attorno alle separazioni.
L'uomo sa che perderà tutto: i figli, la casa, la macchina, lo stipendio, la dignità.
Il che correisponde, complessivamente, alla rovina degli affetti (per i soli figli, s'intende) ed economica.
Il problema è che la rabbia è così forte che lui se ne dimentica... l'assassino ricorda di aver ucciso la moglie ma... non sa più perché.
Poi... come dice Grillo, in Italia abbiamo troppi avvocati incapaci e, io aggiungerei, psicologi.
Incapaci di tutelare gli interessi maschili, i primi, e di cogliere le vere ragioni di un disagio grave, i secondi.
Gravissima e colpevole imperizia.
La verità è che se ci fosse maggiore giustizia nelle sentenze di separazione, salveremmo la vita di tante donne.
Il femminicidio non esiste.
Le donne sposate muoiono dopo aver minacciato di rovinare per sempre il marito.
Le più giovani, muoiono dopo essersi fatte scarrozzare e pagare serate, concerti, consumazioni, vacanze, viaggi, affitti, i mobili della casa.... e via discorrendo.
E' sempre questione di soldi.
Un uomo (non sposato) si sente tradito e, se non riesce a controllarsi, può uccidere, quando oltre al tempo sprecato con una donna immatura, incostante ed insicura, ci rimette anche del denaro.
Se invece uccide senza ragione, è un disturbato.
In tutti i casi non c'è mai odio generale verso le donne.
Il femminicidio è una.... cagata pazzesca.