Pare che Achille e Patroclo avessero un feeling omosessuale. La forzata convivenza di uomini nelle
imprese belliche o anche soltanto nei lunghi viaggi di esplorazione rendeva possibili legami del
genere. Anche Alessandro Magno ed Efestione avevano un rapporto sulla cui natura sarebbe meglio
non indagare e sarebbe inutile tornare a far commenti. Ma Achille, Patroclo, Alessandro Magno ed
Efestione erano dei guerrieri e dei condottieri e nessuno si era mai sognato di criticare la loro vera
o presunta omosessualità, tanto meno di rinfacciarla loro. Anche Cesare pare abbia avuto delle
esperienze omosessuali. Ma nessuno ha mai contestato la grandezza di Alessandro o Cesare
per le loro attività omosessuali. Appunto perchè tali personaggi COMBATTEVANO, CORREVANO
DEI RISCHI, HANNO FONDATO STATI ED IMPERI. Il punto non è l'omosessualità IN SE STESSA ma le
possibili sue conseguenze sul carattere e sulla forza d'animo dell'individuo. Se infiacchisce il
maschio e ne azzera la vitalità e la fibra morale, allora a questo punto l'omosessualità è un male.
E non ci si può consolare con il discorso che l'omosessuale dopotutto sfugge al "ficapower" non
desiderando sessualmente la donna, perchè se invece ne subisce il fascino e ne diventa succube
alleato e complice, allora l'effetto è il medesimo che subisce l'eterosessuale che al ficapower
soggiace in modo passivo, umiliante e deleterio per la sua dignità e per l'immagine maschile.
Questo è un discorso che va fatto a livello di singolo individuo e di singoli individui. Nel privato.
Per quanto riguarda l'ambito pubblico e politico, è evidente che le femministe hanno sempre
avuto comprensione per gli omosessuali maschi e che vedevano in loro degli alleati o meglio degli
strumenti da utilizzare nella lotta e nella polemica del patriarcato, anche per le persecuzioni che
gli omosessuali maschi subivano nella società patriarcale. Inoltre il femminismo favorisce e vede
di buon occhio l'omosessualità maschile come fattore scardinante degli odiati valori maschili che
finchè verranno tenuti in alta considerazione dagli uomini, come il coraggio fisico, l'aggressività,
la spavalderia, la determinazione, il carattere, non si potrà contare sulla agognata "decadenza"
del genere maschile ( per questo invocata ad ogni piè sospinto e menzionata con la speranza
che la sua semplice enfatizzazione basti a crearla). Le femministe sperano appunto che una
crescente omosessualità maschile concorra potentemente a questo fenomeno, indispensabile
al suprematismo femminile e al fendominismo. Senza il declino della maschilità e del genere
maschile il suprematismo femminile non sarà mai possibile. E questo le femministe lo sanno bene.
E sperano che l'omosessualità maschile auspicabilmenre crescente dia loro una mano in questo.
In fondo anche le femministe, come i maschilisti, vedono nell'omosessualità (maschile) un fattore
di corruzione. E su questo agiscono, da par loro, con una visione chiarissima dei loro obiettivi.
In conclusione: finchè uno ha un'attrazione per una persona del suo stesso sesso, sono affari
suoi e solo suoi. Ma quando, a seguito di questa attrazione, perde l'amor proprio e diventa
patetico e ridicolo, perde anche la stima altrui. Di uomini e di donne. E danneggia se stesso e
tutti gli altri maschi. Che verranno accusati di essere diventati tutti così. O di stare oggigiorno
per diventare tutti così.