apprendiamo che sul parabrezza dell'avvocata (comunista e femminista) che ha fatto condannare Tuccia a otto anni è stato appeso un volantino contenente minacce ("Stai attenta e guardati sempre le spalle, da questo momento questo posto non è più sicuro per te").
Premesso che non siamo stati noi, anzitutto per il fatto che questa avvocata avesse qualcosa a che fare con Tuccia non lo sapevamo e quindi non possiamo averla minacciata, in secondo luogo perchè non avevamo idea che ci fossero ragioni per minacciarla.
Epperò, posto che È STATA MINACCIATA (è un fatto, non una opinione) che chi l'ha minacciata NON È TUCCIA (era in galera) ne emerge senza se e senza ma che l'avvocata ha forzato la sentenza.
Basta avere un po' di buon senso per arrivare a questa conclusione: perchè prendersela con l'avvocato di una povera ragazza violentata se non perchè ha distorto i fatti?
Come scrivevo qui
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=7067.msg83591#msg83591 sul reale svolgimento dei fatti nutrivo già i miei dubbi. Adesso che vengo a sapere che l'avvocata (comunista e femminista) è stata minacciata, i miei dubbi sono quasi certezze.
Come dice Coelho: che le facciamo all'avvocata? Nulla, solo la scriviamo nella nostra black-list, prima o poi tornerà utile!
(è una minaccia!)